2021-12-24
Speranza ci ha fatto la festa
Il super green pass non funziona? Anziché abolirlo, il ministro vara la versione super mega (che però dura solo sei mesi). Omicron buca i vaccini? Di corsa con terza e quarta dose. Le mascherine all’aperto sono inutili? Allora diventano obbligatorie. Al chiuso invece servono le costose Ffp2, le altre non bastano. E ce lo dicono dopo 2 anni... Rinviata la puntura coatta ai lavoratori pubblici.Nasce o non nasce? L’Italia passa le ore che precedono il Natale in trepidante attesa. Davanti al presepe? No, davanti alla cabina di regia. La Natività del decreto è stata annunciata da giorni dall’arcangelo gazzettiere, ma su contenuti c’era grande incertezza. Come al solito si è detto tutto e il contrario di tutto. E così ecco qui, tutti a guardare la stella cometa, sotto forma di Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, per scoprire quale astro del cielo Covid scende stavolta nella divina culla. Alla fine il responso dice: a) durata del green pass ridotto a sei mesi dal primo febbraio; b) terza dose possibile dopo quattro mesi; c) obbligo di mascherine all’aperto; d) obbligo di mascherine Ffp2 al chiuso su mezzi di trasporto (treni, aerei, ma anche tram e autobus), oltre che nei cinema, nei teatri e negli stadi; e) niente patatine al palasport e niente popcorn davanti ai film; e f) niente feste all’aperto fino al 31 gennaio. Non è tanto. Ma non è neppure poco. Basta che ora non ci dicano che lo facciamo per salvare il Carnevale. La prima riflessione da fare su queste misure, intanto, è che esse ci sono. E se ogni volta si richiedono misure nuove qualcuno prima o poi dovrà interrogarsi sul fatto che, forse, le vecchie non hanno funzionato tanto bene. Non vi pare? Invece niente: in Italia le conferenze stampa del premier, Mario Draghi, si chiudono fra gli applausi dei giornalisti (quando si dice l’informazione cane da guardia del potere) e con cori di esultanza da curva Sud perché ovviamente tutto quello che fa il governo funziona a meraviglia. Funziona così a meraviglia che bisogna fare qualcos’altro nella speranza che funzioni meglio. Un po’ come se un cuoco dicesse: questa minestra è cotta al punto giusto, perciò la lasciamo altre due ore sul fuoco. Di fronte a uno che ragiona così voi pensereste che bisogna portarlo al manicomio. Invece no. Da noi, lo portano in cabina di regia. Prendete il green pass: doveva salvare l’Italia, poi ci siamo accorti che non funzionava. Ma anziché abolirlo, come sarebbe stato giusto, noi che siamo furbi abbiamo introdotto il super green pass. Il super green pass doveva salvare il Natale, poi ci siamo accorti che neppure quello funzionava ma anziché abolirlo, come sarebbe stato giusto, ora introduciamo il mega green pass, cioè quello che viene concesso a chi fa la terza dose. Dunque, provo a vedere se ho capito bene: c’è il green pass normale che serve giusto per andare a lavorare. C’è il super green pass che serve per andare al ristorante. E c’è il mega green pass che servirà ad andare in discoteca o in un locale nei giorni di Capodanno. Si aspettano ora le prossime cabine di regia per varare il super mega green pass, il giga super mega green pass, il maxi giga super mega mega green pass. E soprattutto per varare il green pass extra large deluxe che pare consentirà ai fortunati possessori di mandare a quel paese la cabina di regia per sei mesi. Pare sia il più richiesto. Interessanti anche gli interventi sulle tempistiche. In effetti i nuovi provvedimenti sembrano studiati apposta per facilitare la chiarezza che gli italiani chiedono da tempo. Per dire: il pass all’inizio durava nove mesi, poi è stato allungato a 12, poi è stato ridotto a nove e adesso a sei. Sono numeri buoni per la tombolata di Natale, se volete, o per la lotteria di Capodanno. Nel frattempo la copertura della seconda dose che si pensava infinita è stata ridotta a otto mesi, poi a sei, poi a cinque. Avanti di questo passo seconda e terza dose le inoculeranno insieme: su un braccio l’una, sull’altro l’altra. E non immaginiamo la quarta dose, che a forza di anticipi forse cercheranno di farcela anche prima della terza. Sempre per via di quella chiarezza necessaria nei rapporti con i cittadini. E anche sulle mascherine (forse il provvedimento più rilevante fra quelli adottati ieri) la chiarezza regna sovrana. Per mesi infatti ci hanno detto in tutte le salse della virologia che le mascherine all’aperto sono pressoché inutili. E ora viene ristabilito l’obbligo di portare mascherine all’aperto in tutta Italia. Nel frattempo, dopo due anni di pandemia, decidiamo che al chiuso le chirurgiche non vanno più bene: bisogna avere le Ffp2. Ora: che le Ffp2 proteggano più delle chirurgiche non lo scopriamo certo oggi. Lo sappiamo da tempo. Sono 20 mesi che discutiamo di mascherine. Siamo degli esegeti delle mascherine. Dei cultori. E allora perché diavolo oggi (solo oggi) scopriamo che sul tram o al cinema non si può andare con la mascherina chirurgica? Perché è pericoloso? E ieri non lo era? Spiegatemi, voi che siete scienziati: non ci state dicendo che Omicron è meno letale delle altre varianti? E allora perché con Omicron per andare sul tram o al cinema è obbligatoria la Ffp2 mentre con le altre varianti, più letali, non lo era? Fino a ieri volevate ammazzarli i poveretti del tram o quelli del cinema? Fra l’altro le mascherine Ffp2 sono pure più costose. Si parla di prezzo calmierato: quando l’aveva fatto il governo Conte era venuto giù il mondo. L’avevano accusato di essere illiberale. Se però non si mette il prezzo calmierato le famiglie avranno un’altra spesa rilevante, oltre a quella per i tamponi. Che farà Draghi? In ogni caso, sappiamo già che farà benissimo e i giornalisti applaudiranno. Così come non si può non applaudire una scelta, questa sì, finalmente presa in nome della salute: il divieto di mangiare popcorn al cinema e patatine al palazzetto dello sport. Certo dà un po’ fastidio che il governo ci dica anche cosa mangiare (sul pranzo di Natale nessun consiglio nel decreto? Panettone o pandoro possiamo scegliere noi?). Però ce ne facciamo una ragione: i popcorn e le patatine fanno male. E dunque felici di questa dieta imposta dal governo ci mettiamo ad adorare il presepe del decreto appena nato. Astro del ciel, green pass divin. Il gregge c’è, anche senza l’immunità. Buoi e asinelli fin che si vuole. E pazienza se a qualcuno scatta al voglia di diventare Erode.