2018-11-26
Sempre meno tacco 12: il 70% delle donne preferisce le scarpe basse
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Nel 2017 le vendite di modelli con tacco (in media superiore ai 7 centimetri) sono calate del 12%, mentre allo stesso tempo quelle di sneakers da donna sono cresciute del 37%. In Italia sette su dieci acquistano ballerine o modelli senza tacco anche se spendono almeno il 35% in più delle francesi e il 25% in più della media europeaIl settore calzaturiero è uno dei pilastri del Sistema Moda, con 4.800 aziende e 77.000 addetti, un saldo commerciale da sempre attivo e un fatturato annuo complessivo che nel 2016 era pari a 14,2 miliardi di euro.Jimmy Choo, Laboutin e Blahnik restano salde ai piedi delle attrici che popolano il piccolo schermo, ma avanza una lunga serie di giovani stilisti: da Nicolò Beretta, in arte Giannico, fino a Alexander Birman e Viviana Vignola. Lo speciale contiene tre articoliSempre attuali e sexy o un retaggio del passato? Di recente il successo delle scarpe con il tacco, immancabili negli outfit femminili, sembra aver imboccato una parabola discendente. Negli Usa il trend sembra conclamato: secondo un'analisi della società di ricerche di mercato Npd, nel 2017 le vendite di modelli con tacco (in media superiore ai 7 centimetri) sono calate del 12%, mentre allo stesso tempo quelle di sneakers da donna sono cresciute del 37%. Una tendenza dovuta, secondo gli osservatori, a vari fattori: come ad esempio l'introduzione dello smartworking e l'aumento del numero di donne che si recano al lavoro a piedi (solo a Washington questa percentuale è cresciuta al 14% dal 12% del 2012) che hanno reso obsoleta la "divisa" da ufficio tailleur più scarpa con tacco; e l'aumento dell'offerta, che mette a disposizione delle donne una gamma sempre più vasta di modelli. Come ha spiegato Gerald Storch, ad di Storch Advisors ed ex vicepresidente del colosso del retail Target, «non si tratta del rifiuto del tacco, quanto dell'elevata alternativa che esiste in negozio, perché le donne oggi comprano più scarpe, e possono scegliere tra molti più stili di prima».E le donne italiane? Anche da noi si nota un successo sempre maggiore delle scarpe comode, come sneakers, espadrillas e ballerine. Una ricerca di Survey Lab, il laboratorio europeo di analisi sulle tendenze dello shopping online lanciato dal portale di ecommerce Vente-privee, ha rivelato che nel 2014 il 27% delle italiane prediligeva calzature con tacchi altissimi, mentre il 73% restava affezionato alla scarpa bassa, con tacco di meno di 5 centimetri. Lo studio ha rivelato che spesso le donne, quando acquistano un paio di scarpe con tacco su internet, prima di completare l'ordine aggiungono anche un paio di ballerine. Non solo: il tipo di scarpa preferito cambia anche a seconda della nazionalità. In Europa sono le spagnole a osare di più in tema di altezza dei tacchi, seguite dalle tedesche, mentre le francesi si limitano a scarpe di altezza compresa tra i 2 e i 7 centimetri. Transalpine e tedesche si distinguono per sobrietà, dando la preferenza a modelli classici e colori come il grigio o il nero, mentre le spagnole osano colori decisi o toni pastello e le italiane puntano a modelli più ricercati e di tendenza. Le nostre connazionali, tra l'altro, sono quelle che spendono di più per le scarpe: secondo lo studio, pagano il 35% in più rispetto alle francesi e il 25% in più rispetto alla media europea, arrivando a spendere anche 600 euro per un paio di stivali.Le scarpe da donna fanno la parte del leone in un mercato, quello delle calzature, che a livello globale nel 2016 valeva 215,7 miliardi di dollari e nel 2025 dovrebbe arrivare a valerne 278. «Le calzature da donna», spiega un rapporto di Trasparency market research, «sono quelle più vendute, grazie a una grande quantità di marchi specializzati, all'enorme aumento dei punti vendita e ai budget significativi stanziati per campagne pubblicitarie e di marketing». Nove paia di scarpe su dieci vengono prodotte in Asia, per la maggior parte in Cina, ma anche in Paesi come India, Bangladesh, Vietnam, Indonesia. In questo mercato l'Italia ricopre un ruolo tutt'altro che secondario: secondo i dati del Footwear market Yearbook, nel 2016 il nostro Paese era il primo produttore di calzature nell'Unione Europea e l'undicesimo produttore per numero di paia nel mondo. L'Italia è il nono Paese esportatore a livello mondiale, il terzo in termini di valore (secondo in valore, dietro alla Cina, se si prendono in considerazione sole calzature con tomaio in pelle). Il settore calzaturiero è uno dei pilastri del Sistema Moda Italia, con circa 4.800 aziende e 77.000 addetti, un saldo commerciale da sempre attivo e un fatturato annuo complessivo che nel 2016 era pari a 14,2 miliardi di euro. Secondo gli ultimi dati elaborati da Confindustria Moda, nel 2017 la produzione di scarpe made in Italy è aumentata dell'1% in volume, segnando un'inversione di rotta dopo un triennio di contrazioni. Per quanto riguarda l'export, nei primi dieci mesi dell'anno sono stati venduti all'estero 180,6 milioni di paia di scarpe (2,6 milioni in più sull'analogo periodo 2016), per 7,78 miliardi di euro, in crescita del +1,5% in quantità e del +3,3% in valore. Secondo le proiezioni sull'intero anno dovrebbero essere sfiorati a consuntivo i 9,2 miliardi di euro, il valore più alto degli ultimi 15 anni, anche al netto delle dinamiche inflattive. Tra i mercati esteri, cui è destinato più dell'85% della produzione nazionale, risultano stazionari i flussi verso l'Unione europea, mentre prosegue il recupero in Russia e si avvia quello negli Stati Uniti, migliora il Medio Oriente e rallenta il Far East. Nei primi dieci mesi dell'anno scorso il saldo commerciale settoriale ha mostrato un attivo di di 3,76 miliardi di euro, con un aumento tendenziale del +8,3%. Nella graduatoria dei 106 capitoli merceologici di cui si compone la classificazione doganale, la voce 64 "calzature e parti" occupa, nei dati di contabilità nazionale dei primi 10 mesi 2017, il settimo posto per saldo commerciale, a conferma dell'importanza che il settore riveste da sempre nell'economia italiana.Chiara Merico<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/speciale-tacchi-2619891221.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="vignola-giannico-e-birman-giovani-stilisti-avanzano" data-post-id="2619891221" data-published-at="1757858062" data-use-pagination="False"> Vignola, Giannico e Birman: giovani stilisti avanzano <blockquote class="instagram-media" data-instgrm-permalink="https://www.instagram.com/p/BqUzqmSnrBo/" data-instgrm-captioned="" data-instgrm-version="4" style="background:#FFF; border:0; border-radius:3px; box-shadow:0 0 1px 0 rgba(0,0,0,0.5),0 1px 10px 0 rgba(0,0,0,0.15); margin: 1px; max-width:658px; padding:0; width:99.375%; width:-webkit-calc(100% - 2px); width:calc(100% - 2px);"> <div style="background:url(data:image/png;base64,iVBORw0KGgoAAAANSUhEUgAAACwAAAAsCAMAAAApWqozAAAAGFBMVEUiIiI9PT0eHh4gIB4hIBkcHBwcHBwcHBydr+JQAAAACHRSTlMABA4YHyQsM5jtaMwAAADfSURBVDjL7ZVBEgMhCAQBAf//42xcNbpAqakcM0ftUmFAAIBE81IqBJdS3lS6zs3bIpB9WED3YYXFPmHRfT8sgyrCP1x8uEUxLMzNWElFOYCV6mHWWwMzdPEKHlhLw7NWJqkHc4uIZphavDzA2JPzUDsBZziNae2S6owH8xPmX8G7zzgKEOPUoYHvGz1TBCxMkd3kwNVbU0gKHkx+iZILf77IofhrY1nYFnB/lQPb79drWOyJVa/DAvg9B/rLB4cC+Nqgdz/TvBbBnr6GBReqn/nRmDgaQEej7WhonozjF+Y2I/fZou/qAAAAAElFTkSuQmCC); display:block; height:44px; margin:0 auto -44px; position:relative; top:-22px; width:44px;"> <a href="https://www.instagram.com/p/BqUzqmSnrBo/" style=" color:#000; font-family:Arial,sans-serif; font-size:14px; font-style:normal; font-weight:normal; line-height:17px; text-decoration:none; word-wrap:break-word;" target="_top">See on Instagram Da anni la suola rossa è sinonimo di eleganza e sex appeal, ma sono tanti i marchi che stanno prendendo piede nel mercato delle calzature. Nomi che solo qualche anno fa risultavano sconosciuti ai più, vengono sempre più di frequente pronunciati sul tappeto rosso. Tra questi, il più conosciuto è forse Aquazzura, brand italiano fondato quasi otto anni fa da Edgardo Osorio. Le sue scarpe coloratissime e dal design senza tempo hanno conquistato anche la neo duchessa Meghan Markle che ha scelto di indossarle al ricevimento per il suo matrimonio con il principe Harry. Osorio che oltre a essere fondatore è anche designer del marchio ha ricevuto, nel 2015, il Footwear News Award, premio che in passato è stato vinto anche da Manolo Blahnik, stilista che spesso viene paragonato - per il suo stile e le sue creazioni - a Osorio. Insieme a lui, Nicolò Beretta, in arte Giannico che a soli 23 anni è già un nome nel mercato delle calzature. Forbes lo ha anche inserito , al primo posto, nella classifica dei talenti che rivoluzioneranno la moda italiana. Le creazioni di Nicolò si ispirano a Stanley Kubrick, West Anderson, Picasso, Andy Warhol e tanti altri artisti e registi che hanno fatto la storia. Tra le sue creazioni più famose, le décolleté ricoperte di piume di gallo (Swan in Venice) e il tacco dodici con dettagli a forma di bocca, rigorosamente in vernice rossa fiammeggiante (Scarlett). Il suo segreto? Non smettere mai di studiare, perché «la cultura è l'orologio del nostro tempo e ci permette di anticipare trend e tendenze». Il brand italiano Oscar Tiye si contraddistingue invece grazie a uno scarabeo gioiello che adorna le suole di ogni scarpa. La regina araba Tiye è infatti la maggiore fonte di ispirazione per il marchio che con le sue scarpe strizza l'occhio alla cultura pop. Apprezzatissimo dalle celebrities, tra cui Gigi Hadid, Kendall Jenner e Zoe Saldana, tra i must have firmati Oscar Tiye ci sono un paio di sandali con due applicazioni circolari sul tallone che ricordano le orecchie di Minnie Mouse. Il brasiliano Alexandre Birman ha invece debuttato come stilista collaborando con il brand Parabola Gurung. Un debutto di tutto rispetto che gli è valso l'affetto del mondo dello spettacolo e che ha portato le sue scarpe, spesso prodotte usando pellami esotici, ai piedi delle protagoniste della fortunata serie televisiva Gossip Girl. La napoletana Viviana Vignola firma invece il brand Racine Carrée che nelle sue creazioni è in grado di combinare la grande competenza tecnica italiana con quel «je ne sai quoi» francese. Infine, voliamo sulle ali della stilista inglese Sophia Weber che con i suoi sandali dai colori e le linee iperfemminili si è affermata nel mercato delle calzature. Imperdibili le linee Evangeline e Madame Chiara, sandali declinati in miriadi di combinazioni di colore con applicate due ali d'angelo tagliate a laser. La parola d'ordine per i nuovi stilisti sembra essere unicità. Una nuova interpretazione delle linee rese famose dai grandi nomi del tacco dodici. Marianna Baroli <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/speciale-tacchi-2619891221.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="jimmy-choo-laboutin-e-blahnik-salde-ai-piedi-di-chi-solca-il-piccolo-schermo" data-post-id="2619891221" data-published-at="1757858062" data-use-pagination="False"> Jimmy Choo, Laboutin e Blahnik salde ai piedi di chi solca il piccolo schermo Giphy «Ci sono due cose di cui non ne hai mai abbastanza. Buoni amici e buone scarpe». Queste parole sono della più grande shoeaholic della televisione: Carrie Bradshaw. Per 94 episodi (e due film) la scrittrice newyorkese ha fatto sfoggio dei più bei sandali e delle più belle décolleté. Come per Friends, dove i protagonisti vivevano in appartamenti enormi pur essendo ventenni squattrinati, la domanda dei telespettatori era solo una: come faceva Carrie a permettersi tutte quelle scarpe? E infatti i gusti del personaggio interpretato da Sarah Jessica Parker non erano dei più economici. Il più amato dalla giovane è infatti Manolo Blahnik, marchio creato dall'omonimo stilista nel 1973 a Londra. Le sue scarpe, che arrivano a costare anche migliaia di dollari, sono caratterizzate da tacchi vertiginosi e dettagli di lusso, come l'applicazione luccicante delle décolleté scelte da Carrie per il suo matrimonio con Mr. Big nel primo film. Non è però solo Sex & the City a cementare l'immagine di Manolo Blahnik nella cultura pop. Nel 2006 lo stilista è infatti incaricato di disegnare tutte le calzature del film Marie Antoinette di Sofia Coppola. Il suo apporto all'industria della moda britannica gli è persino valso il titolo di baronetto. Altro preferito di Carrie è Jimmy Choo, così amato che quando il cane del fidanzato Aiden gliene mangia un paio, la ragazza ha una vera e propria crisi di nervi. A rendere lo stilista malese uno dei nomi più importanti nell'olimpo del tacco dodici è stata la principessa del Galles, Diana Spencer che indossa le sue creazioni alla fine degli anni Ottanta. Parola d'ordine per Jimmy Choo? Glamour. Ogni sua scarpa sembra pronta a calcare il red carpet e vi farà sentire una vera star. L'ultimo dei brand preferiti da Carrie Bradshaw non può che essere Christian Louboutin. Uno degli stilisti più ambiti e apprezzati nel mondo della moda, le sue scarpe con la suola rossa sono diventate le più desiderate da ogni donna. La sua scarpa più iconica si chiama Pigalle (recentemente aggiornata nel modello Kate), una semplice décolleté tacco dodici, capace grazie alla sua forma ricercata di fare sembrare le gambe di ogni donna affusolate e sensuali, ammesso riescano a vincere il mal di piedi. Mariella Baroli
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)