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(Ansa)

«I Risultati positivi dell'Italia sono sotto gli occhi di tutti». Così il vicepresidente alla Coesione Raffaele Fitto a margine dell’assemblea nazionale della CNA a Roma.

«Stiamo lavorando sul terreno della semplificazione in modo molto efficace. Abbiamo presentato sei omnibus che vanno nella direzione della semplificazione. Ma anche con una politica flessibile che mira a intercettare le reali esigenze che cambiano in modo molto rapido. In terzo luogo, con gli strumenti attualmente disponibili, che sono il PNRR, di cui l’Italia è il principale beneficiario, con risultati positivi e sotto gli occhi di tutti, insieme alla revisione della politica di coesione dell’attuale bilancio, un altro strumento molto importante che abbiamo messo a disposizione».

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Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Il ministro fa cadere l’illusione dei «soldi a pioggia» da Bruxelles: «Questi prestiti non sono gratis». Il Mef avrebbe potuto fare meglio, ma abbiamo voluto legarci a un mostro burocratico che ci ha limitato.

«Questi prestiti non sono gratis, costano in questo momento […] poco sopra il 3%». Finalmente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fa luce, seppure parzialmente, sul grande mistero del costo dei prestiti che la Commissione ha erogato alla Repubblica italiana per finanziare il Pnrr. Su un totale inizialmente accordato di 122,6 miliardi, ad oggi abbiamo incassato complessivamente 104,6 miliardi erogati in sette rate a partire dall’aprile 2022. L’ottava rata potrebbe essere incassata entro fine anno, portando così a 118 miliardi il totale del prestito. La parte residua è legata agli obiettivi ed ai traguardi della nona e decima rata e dovrà essere richiesta entro il 31 agosto 2026.

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Il governo rimedia ai tagli scriteriati dell’Ue al settore. Il ministro Francesco Lollobrigida: «Con questi fondi vogliamo sostenere le filiere». Coldiretti in piazza con 20.000 produttori di grano preoccupati da import selvaggio e prezzi bassi. Roma stanzia ulteriori aiuti.
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Fondo Safe, tanto rumore per nulla. L’Italia si può finanziare da sola
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
La lettera di interesse, non vincolante, è stata spacciata per una corsa al riarmo.
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Tre ceffoni a Sánchez: alleati in fuga, scandali e un miliardo di Pnrr in fumo
Pedro Sánchez (Ansa)
Il premier spagnolo non si dimette nonostante un’inchiesta per corruzione abbia travolto i suoi fedelissimi. Podemos e i nazionalisti baschi pronti a mollarlo. Bruxelles congela i fondi perché ha mancato obiettivi green.
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