2025-05-20
Sorpresa: l’algoritmo è progressista
Sam Altman, numero uno di OpenAi (Getty)
Una ricerca dell’università di Stanford svela il segreto di Pulcinella: le risposte dei principali modelli di Intelligenza artificiale sono sbilanciate verso sinistra.Avreste mai creduto che l’Intelligenza artificiale così come quella umana potesse avere delle inclinazioni politiche con il chip che pende a sinistra? Invece pare che sia proprio così. Resta da capire se si tratti di una casualità (ma ci credono in pochi) oppure se gli scienziati della Silicon Valley nella scrittura dei codici abbiano aggiunto una modalità che segue i canoni del pensieri «mainstream». A fare questa scoperta non è un un centro di analisi trumpiano ma la Hoover Institution che fa parte del Stanford University, uno dei santuari della cultura liberal californianaSecondo la ricerca, i modelli linguistici ampi come quelli di OpenAi, Google e compagnia bella, non sono del tutto «imparziali» nella loro capacità di rispondere alle domande, ma hanno un piccolo «pregiudizio». E dove vanno a posizionarsi queste modalità apparentemente neutrali? Su una comoda poltrona di sinistra. A rivelarlo un sondaggio che ha coinvolto 180.126 giudizi da parte degli utenti. I ricercatori dell’università di Stanford hanno constatato che ogni modello di Ia, anche il più «imparziale» ha mostrato un lieve - ma comunque visibile - pregiudizio a favore delle bagaglio culturale e ideologico dei democratici. Giusto per rendere le cose più piccanti, tra tutti i modelli, il più radicalmente di sinistra è risultato essere OpenAi. E chi è l’amministratore delegato di OpenAi? Proprio Sam Altman, che come noto non ama proprio Elon Musk. Il quale, in teoria, sta cercando di creare un’Ia neutrale con la sua X Ai. L’aspetto che ha sorpreso i ricercatori è che i modelli, pur cercando di sembrare imparziali, hanno comunque mostrato una chiara preferenza per politiche come il controllo delle armi, il disarmo della polizia e i diritti transgender che fanno parte del bagaglio della sinistra. D’altronde, se chiedi a ChatGpt di scrivere un saggio su come migliorare la società, verrà fuori un manifesto tinteggiato di rosso. Il professor Grimmer e i suoi colleghi, gli autori dello studio, sono stati piuttosto delicati nell’ammettere che sì, potrebbero sembrare un po’ inclinate politicamente. Però non allarmatevi troppo: il pregiudizio non è necessariamente un problema, giusto? Dopotutto, se un algoritmo ha una visione del mondo simile a quella di un attivista cosa c’è di male? Basta dare a ChatGpt qualche parola magica come «neutro» e il gioco è fatto. E qui entra in gioco un’altra chicca che non possiamo non commentare: quando un utente si accorge di un pregiudizio, i chip si affrettano a correggerlo, ma solo in modo apparente. Praticamente, fanno il «piccolo cambiamento» per sembrare meno partigiani, ma senza davvero comprendere la radice del problema. Insomma, un po’ di «neutralità» per fare scena, ma non chiedete troppo.Ora, se pensate che il fatto che le Ia siano «schierate» possa portare a problemi gravi, tipo una distorsione della realtà, non temete. Grimmer e i suoi colleghi ci tengono a tranquillizzare: «Non è che l’Ia debba essere regolamentata subito. Ok. Lasciamo che l’intelligenza artificiale diventi la nostra guida spirituale e vediamo dove ci porta. Chissà, potrebbe portarci verso un futuro più “giusto” o, almeno, più socialmente responsabile».A meno che, ovviamente, non ci si renda conto che una Ia ideologicamente orientata potrebbe trasformare il nostro mondo in una gigantesca «bolla ideologica». Un po’ come entrando su Facebook e ti ritrovi a leggere solo articoli che confermano quello che pensi già. Un incubo!In definitiva, la ricerca di Stanford lascia una domanda fondamentale senza risposta: se l’intelligenza artificiale ha il chip che batte a sinistra che succede? Se la Silicon Valley non risolverà presto questa «inclinazione» ideologica, potremmo trovarci a vivere in un mondo che non ci piace affatto.
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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