2024-10-03
Tracollo Melfi, male pure Pomigliano. Tutti i siti Stellantis producono meno vetture
Rispetto a settembre 2023 Stellantis perde 180.000 veicoli. Fine anno in peggioramento.Non che il calo arrivi inatteso. Anzi. La Verità qualche giorno fa aveva stimato che le proiezioni di fine 2024 avrebbero portato la produzione di auto Stellantis in Italia sotto la soglia psicologica del mezzo milione di vetture. Stima confermata dal report presentato ieri dalla Fim-Cisl che tratteggia un quadro drammatico rispetto alle singole situazioni dei siti del Belpaese. Complessivamente tra auto e furgoni nei primi nove mesi dell’anno la multinazionale franco-italiana si è fermata a quota 387.600 veicoli assemblati in Italia contro i 567.525 del 2023. Altri particolari. Per la prima volta le performance di tutti gli stabilimenti sono in negativo e vanno sotto sia gli autoveicoli sia i veicoli commerciali.Le perdite maggiori si registrano in Basilicata, nello stabilimento di Melfi (Potenza). La differenza in negativo rispetto al 2023, -62%, non rende a pieno la realtà del dissesto industriale. Qui, in un territorio dove l’automotive e il suo indotto sono linfa vitale per l’occupazione e l’economia, in 12 mesi la produzione si è ridotta di 90.000 vetture. Quello di Melfi è lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto. Il dettaglio dice che delle 54.240 auto prodotte, il 34% è rappresentato da 500X, il 28% da Jeep Renegade e il 38% da Jeep Compass. Nel primo trimestre gli stop produttivi collettivi sono stati complessivamente 28 giorni, nel secondo 37, nel terzo 40, per un totale di 105 giorni gestiti con il contratto di solidarietà. Tutto questo senza dimenticare che da metà maggio 2023 la turnazione nello stabilimento si è ridotta passando da 17 a 15 turni, ma da inizio anno di fatto si sta viaggiando su due turni. La speranza è che l’arrivo dei cinque nuovi modelli multibrand sulla piattaforma Bev rappresenti una vera svolta. Sulla carta a regime la produzione dovrebbe raggiungere quota 260.000 vetture prodotte ogni anno portando l’impianto in saturazione. Ma ovviamente, vista la crisi dell’elettrico, sono numeri che vanno presi molto con le pinze. Se la passa poi male Mirafiori, nei primi 9 mesi sono state prodotte 22.240 vetture rispetto alle 70.365 rilevate nel 2023 soprattutto a causa della crisi della 500 Bev, e se la passa male anche Cassino. Che ha registrato una frenata storica. La produzione non è andata oltre le 19.710 auto prodotte con una flessione del 47,7% sui 12 mesi precedenti. La peggiore nella storia dello stabilimento che è organizzato su un solo turno da inizio anno. Eppure le potenzialità del sito laziale sono enormi. Tant’è che nel 2017 la produzione era cinque volte rispetto all’attuale. Il punto è che le cose stanno peggiorando ovunque, anche nei siti dove c’erano meno criticità. Pomigliano e Atessa, tanto per intenderci. Pomigliano (soprattutto Panda) realizza il 59% (141.290 unità) delle auto degli stabilimenti italiani, ma anche in Campania c’è stata una flessione del 5,5% sull’anno prima. «Per l’automotive ci vuole un fondo europeo per la tenuta industriale e occupazionale», ha evidenziato il segretario generale della Fim-Cisl Ferdinando Uliano, «servono risorse per la transizione e la formazione. La nostra componentistica produce ancora per il 40% componenti per i motori termici». Mentre Stellantis ha evidenziato in una nota che sta «portando avanti, con impegno, un dialogo e un confronto aperto e costruttivo con tutti gli stakeholder. Il report Fim-Cisl è un utile strumento di analisi e monitoraggio. Tuttavia restituisce una visione parziale. Ad esempio, sarebbe utile ricordare tutti gli elementi di competitività, quali il costo dell’energia, il costo del lavoro, la produttività. Tutto questo, in una congiuntura del tutto peculiare di transizione all’elettrico». Sembra che si vada a parare sempre sul tasto dei problemi del sistema Italia e della mancanza di incentivi. Senza uno straccio di autocritica. Intanto va registrato che da qui a fine 2024 la produzioni subirà probabilmente un ulteriore peggioramento.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.