2022-04-14
La «Morte bianca»: il leggendario cecchino finlandese che divenne l'incubo dei russi
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Le nuove tensioni tra Finlandia e Russia fanno venire alla mente la guerra d'inverno del 1939-40, in cui divenne famoso Simo Häyhä, il tiratore scelto che uccise 505 soldati russi (o forse addirittura 800) in circa tre mesi.Le tensioni fra Russia e Finlandia di questi giorni richiamano alla mente la guerra d'inverno, il conflitto combattuto tra il 30 novembre 1939 e il 12 marzo 1940 tra il Paese finnico e l'Unione sovietica. Una sorta di antipasto della seconda guerra mondiale, ma in cui la Finlandia fu lasciata sola da tutte le potenze mondiali. C'è anche chi, in questi giorni, ha paragonato quella situazione all'attuale conflitto fra Russia e Ucraina: pur avendo subito un numero incredibile di perdite e non avendo di fatto davvero vinto, l'Urss riuscì ad annettere alla fine il 10% del territorio finlandese, un esito molto simile a quello che in molti si attendono anche dal conflitto attuale. La guerra del 1939-40 è passata alla storia soprattutto per la figura iconica di Simo Häyhä, detto la Morte bianca, uno dei più formidabili cecchini della storia. Basti pensare che, in circa tre mesi, Häyhä uccise 505 soldati russi accertati, mentre i calcoli non ufficiali gli attribuiscono almeno 800 vittime. Alla sua figura sono stati dedicati dei libri, come The White Sniper, di Tapio Saarelainen, e Simo Häyhä, la Morte bianca, di Andrea Larsen, ma incredibilmente ancora nessun film.Simo è nato il 17 dicembre 1905 da Juho e Katriina, nella frazione di Kiiskinen nel comune di Rautjärvi. Quest'area si trovava nell'antica regione finlandese della Carelia, che ora è territorio russo. Era il settimo di otto figli, aveva quattro fratelli e tre sorelle. Un fratello e una sorella morirono durante la guerra civile. Di professione era agricoltore e tale ritornò dopo la guerra d'inverno. Amava lo sci, la caccia, il tiro a segno e il pesäpallo, ovvero il baseball finlandese.Nel 1925, all’età di 17 anni, Simo entra nell’esercito finlandese indipendente e riceve un primo addestramento militare. Qui viene subito notato per la sua capacità balistica ai limiti del fantascientifico. In breve diventa una specie di leggenda e batte record su record. In un'occasione colpisce con il suo fucile un bersaglio a centocinquanta metri per ben sedici volte in soli 60 secondi. Il suo fucile aveva peraltro solo cinque colpi nel caricatore, quindi in quella frazione di tempo va calcolato anche il tempo per ricaricare l'arma. Un altro incredibile record lo realizza sempre durante una competizione in cui mette a segno 93 punti su 100 possibili da una distanza di oltre 300 metri.Allo scoppio del conflitto viene chiamato immediatamente sotto le armi e assegnato alla 6ª compagnia leggera del 34º reggimento cacciatori della Carelia. Häyhä viene inviato nell’area attorno al fiume Kollaa. Viene dotato di fucile M28-30, di mitra d’assalto e di coltello. Qui diventa in breve un vero e proprio incubo per i soldati russi, che cadono come mosche. Simo si distingue peraltro per alcune peculiarità che rendono ancora più leggendarie le sue prodezze. Intanto è un cecchino che spara quasi sempre da terra, non dall'alto come in genere prediligono i tiratori scelti. Inoltre spara sempre e solo con il fucile con la tacca, il mirino metallico normale, non con il cannocchiale, temendo che il riflesso della lente al sole potesse rivelare la sua postazione al nemico. Häyhä partecipò alla Guerra d’inverno per novantotto giorni con il suo battaglione cacciatori della Carelia, poi una brutta ferita lo costrinse a ritirarsi: Simo fu preso alla mascella sinistra. Rimase in coma per più di una settimana, poi gradualmente si riprese, anche se il suo volto restò sfigurato a vita. Nel frattempo, le sue gesta avevano fatto il giro del mondo. Un suo commilitone, Aarne Edvard Juutilainen, gli affibbiò vari soprannomi, tra cui «Taika-ampuja», cioè «lo sparatutto magico», o «Simegg», un gioco di parole sul suo nome. Furono i russi, invece, a chiamarlo «Belaya Smert», cioè «Morte bianca».Simo si riprese lentamente dalle ferite e, dopo la guerra, tornò a gestire una fattoria. Durante la guerra di continuazione (così viene chiamato in Finlandia il secondo evento bellico che coinvolse il Paese contro l'Urss, stavolta però nel quadro della seconda guerra mondiale) Simo cercò di arruolarsi come volontario, ma la sua domanda venne respinta per via delle sue condizioni di salute. Egli si dedicò allora ad alcuni gruppi di veterani, oltre che all'agricoltura e all'allevamento. Simo Häyhä morì il 1 aprile 2002 nel Kymi Institute for Disabled War Veterans, nella città di Hamina. La Morte bianca è sepolta nel cimitero della vecchia chiesa di Ruokolahti.
Jose Mourinho (Getty Images)