2023-10-27
Sgarbi non guiderà la giuria di Miss Italia. E pure Fdi lo silura
L’organizzatrice: «Non è stato confermato». Il sottosegretario si adira con il «Fatto»: «Mi sono rotto, li schiaccio come vermi».Come era prevedibile, la questione Sgarbi è diventata un caso politico. Le indiscrezioni del Fatto quotidiano su presunti rimborsi indebiti e su emolumenti incassati dal sottosegretario alla Cultura a dispetto di una legge che non lo consentirebbe (prontamente contestate dal diretto interessato e dal suo legale) hanno avuto l’effetto di spostare il focus dal merito delle questioni alla polemica squisitamente politica tra maggioranza e opposizione, con tanto di mozioni parlamentari e petizioni che chiedono il sollevamento dall’incarico ministeriale del critico d’arte da parte del presidente del Consiglio. Mentre la questione deve ancora assumere i suoi contorni giudiziari, però, il premier Giorgia Meloni ha fatto filtrare che si occuperà della questione e farà le proprie valutazioni non appena possibile. Il che, verosimilmente, vorrà dire all’inizio della prossima settimana, dato che si trova attualmente a Bruxelles per il Consiglio Ue. Per agitare ulteriormente le acque il giornale di Marco Travaglio ha pubblicato delle frasi attribuite al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in cui quest’ultimo prendeva le distanze in modo anche abbastanza ruvido dal suo sottosegretario, affermando, tra le altre cose, di «non averlo voluto» lui e di non sentirlo da diversi giorni. Anche il ministro, così come il premier, si è ripromesso di fare le proprie valutazioni sul caso.Inevitabile, a questo punto, l’escalation politica, con i partiti di opposizione tornati nuovamente alla carica per chiedere la testa di Sgarbi. I primi a muoversi, prevedibilmente, sono stati i Cinque stelle, anche in virtù della «cinghia di trasmissione» che li lega al quotidiano da cui è partita la bufera sul sottosegretario. Mercoledì il M5s ha depositato alla Camera una mozione di revoca della nomina di Sgarbi. Obbedendo a una tendenza degli ultimi mesi, il Pd ha seguito i pentastellati e ha censurato Sgarbi attraverso l’intervento di più di un suo rappresentante: per il responsabile cultura dei dem, Sandro Ruotolo, «il presidente Meloni non può far finta di nulla». La sua collega di partito, Irene Manzi, chiede apertamente al premier di riferire in Aula sulla vicenda. I rossoverdi si affidano invece a una petizione online, come fatto per il salario minimo: per Avs, infatti, «Sgarbi ha approfittato del suo ruolo di sottosegretario per farsi pagare a peso d’oro come testimonial di eventi e mostre d’arte. Giorgia Meloni», aggiungono, «non può difendere anche lui come ha fatto con la Santanchè. L’unica cosa che può fare è dimettersi».Il critico d’arte, dal canto suo, ha nuovamente respinto ogni addebito e annunciato nuove querele e una denuncia in Procura, escludendo in modo categorico che possa dimettersi: «Ho sempre fatto il mio dovere», ha detto, «non vedo da cosa dovrei dimettermi». Inoltre Sgarbi ha voluto specificare che i rapporti tra lui e il ministro Sangiuliano continuano a essere buoni e ne è prova il fatto che sia stato inviato a Bologna per conto del Mic a verificare lo stato della torre della Garisenda.Poi ieri sera, intervenuto alla Zanzara di Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio 24, il critico d’arte ha sbottato: «Voglio stenderli. Mi sono rotto i coglioni. Li schiaccerò come dei vermi. L’infetto quotidiano (il riferimento è al Fatto, ndr) dovrà essere preso e messo al cesso per pulirsi il culo. Hanno rotto i coglioni. Sono dei delinquenti, delle facce balorde. Io sono sottosegretario in quanto Sgarbi, non Sgarbi in quanto sottosegretario». E poi ancora: «Mi hanno chiesto delle incompatibilità, ho elencato i miei incarichi e nessuno mi ha chiesto di non fare uno spettacolo o di non presentare un quadro. Non c’è incompatibilità. Sangiuliano si indigna? Penserà di non essere autore di libri, di non fare l’attività autonoma che invece fa. Il libro su Prezzolini non è attività del ministero, ma dello scrittore. Meloni arrabbiata? Forse con lui… Io non ho fatto niente». Infine, la chiosa sulle accuse a lui rivolte: «Non sono preoccupato. I rimborsi? Ho la mia macchina, il mio autista, non ho mai chiesto un rimborso al ministero. Prendono carte rubate da un computer in cui si dice che chiedo rimborsi, ma non li ho chiesti. Il mio autista è pagato da me, la macchina è pagata da me e la benzina anche». Con un timing quanto meno sospetto, proprio quando stava montando il caso dei rimborsi e dei compensi, è spuntata un’indagine sul sottosegretario da parte della Procura di Roma, relativa a un presunto mancato pagamento di imposte. Nessuna indagine, invece, risulta sulla questione dei rimborsi e sui compensi, che era già stata, come fatto notare da Sgarbi e dal suo avvocato, già esaminata dall’Agcm mesi fa e ritenuta non in conflitto d’interesse. La stessa autorità, a quanto pare, sarà chiamata a una nuova delibera sulle attività personali del sottosegretario.Getta acqua sul fuoco il presidente della commissione Cultura di Montecitorio, Federico Mollicone, (Fdi) il quale ha parlato «di una esasperazione dei media che vogliono creare un clima che nel governo in realtà non c’è». Una prima conseguenza di questa vicenda, però, c’è già stata ieri nel tardo pomeriggio: l’organizzatrice di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, ha lasciato capire che Sgarbi non farà più parte della giuria del concorso, al contrario di quanto inizialmente annunciato: «Era stato contattato diverso tempo fa ma a oggi non è stato confermato. Penso quindi che non sia con noi». «Per lui», ha ironizzato il deputato meloniano Fabio Pietrella, «Miss Italia finisce qui».
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