![Serve il «fine pena mai», non i premi agli assassini](https://assets.rebelmouse.io/eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJpbWFnZSI6Imh0dHBzOi8vYXNzZXRzLnJibC5tcy8yMjA3MjI0MS9vcmlnaW4uanBnIiwiZXhwaXJlc19hdCI6MTc1NTk4NjMyNH0.dA_5-Ifh-bj0-sLCSwCAHwpyPvFj6n3ZgGPCw5FbMoQ/img.jpg?width=1200&height=800&quality=85&coordinates=0%2C19%2C0%2C20)
Ansa
La storia di Antonio Cianci andrebbe letta e riletta. Anzi, imparata a memoria. Non nelle aule scolastiche, ma in quelle di tribunale. In particolare, andrebbe declamata nell'aula della Corte costituzionale come la storia esemplare del perché un ergastolo debba essere un ergastolo e non una vacanza premio.