2024-04-07
Milan e Roma, vittorie per l’Europa. Prima del derby scontri tra tifoserie
Gianluca Mancini esulta dopo il gol della vittoria giallorossa nel derby di Roma (Ansa)
Con il Lecce, quinto successo consecutivo per i rossoneri. Mancini affonda la Lazio, De Rossi ora vede il quarto posto.Crepuscolare, pervaso da un’ironia tagliente e malinconica, il Pierrot del poeta Jules Laforgue è la maschera che sceglie di realizzare i propri desideri solo quando sa di averli perduti. Somiglia al Milan. Cinque vittorie consecutive in campionato, un punteggio in classifica che puntella la seconda posizione, e però senza qualche ingenuità di troppo nel girone d’andata, forse il confronto coi cugini nerazzurri primissimi in Serie A non sarebbe stato tanto impari. I rossoneri vincono 3-0 sul Lecce, mentre la Roma di Daniele De Rossi si aggiudica la stracittadina numero 183 della capitale, mostrandosi solida, ancorché compassata, su una Lazio poco incisiva. A San Siro, nonostante non abbia sfoderato una prestazione maiuscola, Yacine Adli, nel perspicuo dialogare con i compagni in un crescendo fantasioso, è l’alfiere di ciò che è misterico e imponderabile e dunque sorprendente, dal passaggio calibrato al guizzo creativo: ormai si è staccato da quella panchina su cui per tutta la stagione scorsa Pioli lo aveva incollato con la colla da manifesti, rivelandosi centrocampista offensivo talentuoso, dedito alla causa. Nota rasserenante anche per Chukwueze, il nigeriano confusionario acclamato come il Leao della fascia destra, ma che fino a qualche mese fa somigliava di più a un Tino Asprilla privo della zampata letale da pantera dell’area di rigore. Ha disputato una partita da sciatore slalomista, dribblando gli avversari e confezionando assist. Sua la pennellata per Pulisic nelle prime battute, in occasione del gol rossonero, siglato con una conclusione potente. L’americano raggiunge la doppia cifra nella stagione per gol segnati, confermandosi il miglior giocatore con passaporto a stelle e strisce mai apparso nella storia della Serie A. Il Diavolo ha raddoppiato con Giroud al ventesimo, rapido nell’anticipare Blin e a fissare a quota 13 le sue reti stagionali. Se dovesse accasarsi in Mls, il bomber francese mancherà all’avanguardia rossonera per tecnica e personalità. Il Lecce ha provato a risollevarsi con una traversa di Gonzalez al 29’, poi ci ha pensato Krstovic a praticare un suicidio rituale alla giapponese entrando pericolosamente su Chukwueze e portandosi a casa un cartellino rosso prima dell’intervallo. Sugli spalti, il presidente salentino Sticchi Damiani saltellava con fare tarantolato, ce l’aveva con l’arbitro Massimi e con il Var che confermava l’espulsione senza riserve. Con il match assicurato, il secondo tempo è interpretato dai padroni di casa con brio rilassato, risparmiando benzina in vista dell’Europa League, senza rinunciare a rifilare la stilettata finale. Adli, in pieno contropiede, serve un pallone infiocchettato alla bisogna per la voracità di Rafa Leao, che castiga il portiere leccese. Pure in questa occasione, la dirigenza della squadra allenata da Gotti è su tutte le furie: Almqvist si trovava per terra in area di rigore milanista dopo un contrasto fortuito con Theo Hernandez, secondo il direttore di gara non da sanzionare. Cogliendo una traversa e lasciando spazio anche ai tentativi di Luka Jovic e di Musah, il Milan archivia la pratica puntellando la sua candidatura per il secondo posto in classifica. Significa Champions League e consapevolezza di poter lottare fino alla fine per agguantare l’unico trofeo a disposizione rimasto, quell’Europa League che suona come qualcosa di più di una ghiotta occasione. Nel derby del Cupolone, Roma e Lazio, anziché uno spettacolo per gladiatori testosteronici dell’Urbe, hanno regalato convenevoli da damigelle di compagnia un po’ intimidite. Era la prima stracittadina per Daniele De Rossi, che aveva dichiarato: «Giocare il derby da allenatore è qualcosa di diverso, con gli anni da calciatore avevo iniziato a gestirlo perché all’inizio lo soffrivo. Oggi mi sento tranquillo. I ragazzi la stanno approcciando bene, lavorano forte. Cerchiamo di dare equilibrio, è una partita che carichiamo il giusto senza andare troppo oltre». Così è stato. I giallorossi si sono affidati al tridente titolare composto da Dybala, Lukaku, El Sharaawy, con Angelino in luogo di Spinazzola nell’undici titolare. In difesa, spazio a Celik e Llorente. I laziali guidati da Igor Tudor scelgono Isaksen al posto del prestigiatore Luis Alberto dietro alla punta Ciro Immobile, dando spazio pure al giapponese Kamada, propiziatore di occasioni sulla carta, lezioso oltremisura nella sostanza, e confermando la difesa a tre. La Roma prova subito dettare il ritmo. Staffilata di Paredes di poco a lato. Replica la Lazio: Isaksen verticalizza per Immobile, tiro fuori da invitante posizione. Mentre Casale si danna l’anima su un doppio tentativo di Llorente, Lorenzo Pellegrini impegna il portiere biancoceleste Mandas. La Lazio cerca di proporre un gioco fatto di lanci rapidi, attaccando la profondità avvalendosi delle geometrie di Vecino. Dall’azione di un calcio d’angolo pennellato da Dybala arriva il gol romanista. Minuto 42: il colpo di testa di Mancini da centro area centra la porta con i difensori non esenti da colpe. Nella ripresa, Tudor inserisce Patric, Pedro e Castellanos per Romagnoli, Isaksen e Immobile. Pellegrini sfiora l’incrocio dei pali su punizione. I giallorossi sfoggiano trame ben studiate e fluide, i biancocelesti peccano di scarsa concretezza. Palo di El Shaarawy ben imbeccato da Lukaku, tiro di Castellanos agguantato da Svilar, poi Lukaku non aggancia un bel traversone di Cristante. La Roma prevale per maggior capacità di gestire gli equilibri. Giovedì se la vedrà proprio col Milan, in una sfida tra due compagini ancora tanto affamate di rivalsa.
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas (Ansa)
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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