2025-07-26
Schlein soccorre Matteo più di Beppe e si consegna nelle mani di Conte
Il segretario del Pd blinda la candidatura dell’ex sindaco di Pesaro, con toni ben più forti di quelli usati per Sala. Ma Giuseppi la tiene sulla graticola: «Prendiamo tempo, decideremo dopo gli interrogatori».Quotazioni del popcorn in rialzo grazie a Matteo Ricci. Per coltivare il mais però ci vorrebbe un campo largo e non campo di battaglia. Non c’è l’effetto boomerang sul centrodestra dell’inchiesta di Pesaro dove lui è indagato, ma chi rischia di essere di tramortita è la segretaria del Pd. Elly Schlein si è perciò lanciata in una perorazione senza pari dell’eurodeputato, negata invece a un altro indagato illustre d’area, Beppe Sala: «Matteo Ricci è assolutamente il nostro candidato, il Pd è al suo fianco. Ha chiarito di essere estraneo, noi abbiamo fiducia nella magistratura e speriamo che la vicenda sia chiarita al più presto». Giusto: Ricci ora è il candidato solo del Pd e nelle Marche - ribattezzate l’Ohio d’Italia perché Schlein affida alla riconquista di questa regione il declino di Giorgia Meloni dato che Francesco Acquaroli di Fdi, presidente in carica, è suo fraterno amico - in solitudine si fa poca strada. Giuseppe Conte tiene il punto. Ieri ha riunito Paola Taverna, Giorgio Fede (coordinatore regionale Marche) e vari esponenti. Questo il responso: «Ci stiamo prendendo il tempo necessario: è importante attendere la conclusione degli interrogatori dei prossimi 30-31 luglio da parte della Procura e conoscere anche le sensibilità del territorio» prima di decidere. L’ex premier ha chiarito che «un aviso di garanzia non è una condanna», ma anche che «trasparenza e legalità sono valori non negoziabili per il M5s». Più che un’apertura, sembra un voler tenere Elly sulla graticola. Gli ha risposto Pina Picierno - vicepresidente dell’Eurocamera dove siede anche Ricci - innescando una diatriba tra primedonne: «Bravo Conte: da avvocato a tribunale del popolo. Pretende di vedere le carte su Ricci per sentenziare. Il giustizialismo a corrente alternata del M5s - difese Appendino da una condanna - ora si abbatte su un amministratore specchiato come Ricci». La ex sindaco di Torino replica: «La mistificazione politica me l’aspetto da questa destra che ogni giorno distorce la realtà, ma non accetto che si utilizzi strumentalmente il mio nome per negare l’evidenza. La mia è una condanna per responsabilità oggettiva, che ha aperto un ampio dibattito sul perimetro delle responsabilità dei sindaci». Ad avvelenare i pozzi ci pensa il «viceré» della Campania Vincenzo De Luca: sfascia il campo largo che per Elly Schlein sta diventando una chimera. De Luca rimette in discussione l’accordo sulla candidatura «unitaria» di Roberto Fico (pentastellato). Nel suo consueto incontro social del venerdì esordisce: «Per quel che mi riguarda in Campania non è risolto nulla». E poi, bacchettando il Pd, aggiunge: «Qual è la Regione dove i 5 stelle non hanno fatto nulla in 10 dieci anni? La Campania. E quale regione gli offriamo? La Campania». Ne ha anche per Matteo Ricci e Andrea Decaro, pure lui dem candidato in Puglia. Sostiene: «Il problema di Ricci non è l’avviso di garanzia: c’è un altro piccolo problema che dovrebbe preoccupare sia il Pd sia gli altri partiti della coalizione. L’onorevole Ricci, come Decaro, è parlamentare europeo, a ventimila euro al mese. La domanda che si pongono i cittadini normali è: siccome ha già altri incarichi chi glielo ha prescritto di candidarsi alle Regionali?». Dal guastatore De Luca allo spavaldo Matteo Ricci la commedia va avanti. L’ex sindaco di Pesaro s’affida pugnace al refrain: «Non c’entro nulla, se il mio collaboratore ha tradito la mia fiducia sono parte lesa: non mi sono mai occupato di affidamenti. Quanto a Conte gli ho già spiegato tutto». A Pesaro però molti non la pensano così, non foss’altro perché i quattrini dilapidati -sostiene l’accusa - sono quelli dei contribuenti che sono la vera parte lesa. Ricci peraltro non ha risparmiato un’altra pena a Elly Schlein che ieri, per stoppare l’effetto copertina di Time dedicata alla presidente del Consiglio, sempre nel convegno sul lavoro ha detto: «Giorgia Meloni non si occupa dei salari e delle bollette che sono le più care d’Europa». La segretaria del Pd ignora che a Pesaro - dopo 15 anni di amministrazione di Matteo Ricci da presidente della Provincia e sindaco - si pagano le tariffe dell’acqua tra le più alte d’Italia. Tant’è che l’Udc chiede il commissariamento del Comune mentre partono gli interrogatori. Lunedì tocca a Massimiliano Santini - il «traditore», lo ha di fatto definito Ricci - il protagonista dell’inchiesta Affidopoli, il giorno dopo sarà sentito l’ex sindaco Pd e mercoledì parla l’ex capo di gabinetto di Ricci, Franco Arceci che - anticipano gli avvocati - risponderà a tutto. Dicono ci sia rimasto male d’essere stato «scaricato» dall’ex sindaco che non può avvalersi della facoltà di non rispondere pena la rottura con Giuseppe Conte. Ma se Ricci risponde deve smontare la tesi che il Procuratore Marco Mescolini e il sostituto Maria Letizia Fucci hanno scritto nell’avviso di garanzia: «Aveva piena consapevolezza che le due associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare erano state ideate e fondate come “mero” veicolo per l’assegnazione di affidamenti diretti o contributi pubblici con il conseguente vantaggio economico che ne derivava». Ieri sera l’eurodeputato inquisito ha organizzato - officiata dalla stessa ditta che fornisce le mense scolastiche di Pesaro - la «cena dei mille». I pentastellati hanno declinato l’invito. Ma Ricci ha annunciato trionfante: «Siamo in 1.200». Due giorni fa a Pesaro Francesco Acquaroli ne ha riuniti più di duemila. Non è un sondaggio, ma se è cosi Ricci ha perso in casa 2 a 1. E alle partite ci si va con i popcorn.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.