2019-09-30
Schiscetta, mon amour: perché il pasto da casa ormai fa tendenza
Sempre più italiani scelgono di prepararsi il cibo da portare con sé in pausa pranzo sul posto di lavoro. Per risparmiare, per amore delle cose genuine, per salutismo. E anche per combattere gli sprechi.La chiamano Bentō box o lunch box, ma la parola italiana corretta per il contenitore con il cibo che si porta al lavoro o a scuola per la pausa pranzo è schiscetta. Schiscetta è in origine un termine regionale, per la precisione lombardo, nemmeno diffuso in tutto il Nord. In Piemonte, per esempio, il portapranzo si chiama barachin. Tuttavia, schiscetta è ormai diventata la parola elettiva per indicare il portavivande pieno, ed è certamente preferibile agli stranieri Bentō box o lunch box, se non altro perché più simpatica. Altra parola italiana sinonimo di portapranzo, che però ha perso decisamente colpi, è gavetta. La quale resta in auge nella proposizione «fare la gavetta», per intendere il periodo degli inizi professionali. Ma nessuno, oggi, direbbe: «Mi preparo la gavetta per l'ufficio!». La caratteristica che rende la gavetta poco affascinante agli occhi dei contemporanei è che si tratta del portapranzo militare: realizzata in metalli come l'alluminio o l'acciaio inox, la gavetta è composta da due (a volte tre) pezzi che si incastrano tra loro. Si tratta infatti di un contenitore con un coperchio che ha forma concava e non piatta e, alla bisogna, può essere utilizzato come mini pentola, per cuocere e anche solo per scaldare (per esempio, a bagnomaria, riempiendola di acqua bollente), oltre che come piatto.La gavetta, utilizzata anche dagli scout, dai campeggiatori o dagli scalatori, può funzionare come portapranzo e insieme come fornello, mentre la schiscetta è solo portapranzo. Siccome questi pranzi «a mano» si devono portare in ufficio, dove sono solitamente riscaldati con il forno a microonde, la troppo tecnica gavetta e la schiscetta canonica con contenitore e coperchio piatto - anch'essa di metallo (inadatta quindi al microonde) - hanno lasciato il posto a schiscette più alla moda, realizzate in plastica adatta al microonde, spesso suddivise in vari pezzi da accorpare per mantenere separate le pietanze, accessoriate di posate incorporate, etichette per il nome, borsa termica a misura in varie fogge (con i manici, con la tracolla, con entrambi) e addirittura termica nel senso di scaldavivande elettrico.Insomma, la schiscetta attuale ha spalancato una nuova nicchia di mercato e, allo stesso tempo, ha creato una piccola mania. Della schiscetta d'un tempo restano il nome e la funzione, più raramente il materiale. La schiscetta nasce come strumento per il pranzo del contadino, che passava intere giornate nei campi e doveva avere al seguito il suo pranzo. Man mano che la società e l'economia si sono evolute, e con esse i settori professionali, la schiscetta è diventata anche compagna dell'operaio.Quando le fabbriche accolgono le mense interne, il lavoratore operaio abbandona il pranzo fai da te e passa a quello al vassoio. La schiscetta sembrerebbe essere destinata a tornare esclusiva di contadini e scolari. Ma nel settore impiegatizio, in quegli stessi anni, si registra il fenomeno inverso: l'impiegato, da sempre considerato lavoratore «privilegiato» che d'abitudine pranza in mensa aziendale o in luoghi di ristoro poco lontani dal luogo di lavoro, scopre la schiscetta. I motivi sono tanti. Un po' la mania del food, per cui anche il pasto centrale della giornata fuori casa diventa occasione per preparare una nuova ricetta, un po' l'affermazione di varie opzioni alimentari anche religiose (dal vegano al crudista, dall'halal al pescetariano) che hanno moltiplicato le domande di nutrizione ma non sempre le corrispondenti offerte. Un po', infine, c'è il desiderio di un cibo più genuino di quello che a volte si può trovare sui ripiani del bancone del bar. Ed ecco che gli impiegati e talvolta pure i professionisti hanno cominciato a ficcare la schiscetta nella borsa e nella 24 ore.Schiscetta deriva dal verbo schiacciare. Che in milanese si dice «schiscia'»: l'atto dello schiacciare si riferisce al cibo che veniva «pressato» nel contenitore. La schiscetta per operai e studenti, in metallo e con chiusura ermetica, nasce nel 1952, in pieno boom economico. Si chiama La 2000 ed è prodotta su progetto di Renato Caimi in società con il fratello Mario dalla Pentolux di Nova Milanese. Oggi, è una vera e propria icona di design.Sembra che l'idea de La 2000 sia venuta a Renato un freddo giorno dell'inverno del 1949: viaggiando sul tram vede un operaio che, al centro della carrozza, perde l'equilibrio e rovescia un pentolino con il pranzo. Così Renato intuisce che serve un contenitore specifico per il trasporto del pranzo fuori casa. Il resto è storia.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)