2020-10-10
Schiaffo a Greta: l’Onu le soffia il Nobel
Sogno di gloria infranto per la svedese: il premio per la pace è stato vinto dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni unite. Delusione tra i suoi seguaci nelle strade a manifestare: «Continuiamo a seguire il suo ideale, ma la batosta influirà sul movimento»Trecentodiciotto candidature, 211 persone e 107 organizzazioni: dagli attivisti pro democrazia di Hong Kong agli oppositori bielorussi, Alexei Navalny, il presidente statunitense Donald Trump e il suo sfidante Joe Biden, perfino l'Organizzazione mondiale della sanità. In corsa per il premio Nobel per la pace assegnato ieri erano in tanti. A sperarci c'era anche Greta Thunberg, l'attivista svedese di 17 anni che ha ispirato un movimento globale di sensibilizzazione sul cambiamento climatico.Sembrava la superfavorita. Ma ha dovuto rinunciare al sogno di diventare la seconda persona più giovane di sempre a ricevere un Nobel, dopo il riconoscimento assegnato alla pachistana Malala Yousafzai nel 2014 per aver promosso il diritto dei bambini all'istruzione. Infatti, ieri il Norwegian Nobel Commitee ha deciso di assegnare il Nobel per la pace 2020 al Programma alimentare mondiale (World food programme), agenzia delle Nazioni Unite fondata nel 1961 su iniziativa dell'allora presidente statunitense Dwight Eisenhower, per la solidarietà internazionale nella lotta contro la fame.«La pandemia di coronavirus ha contribuito a un forte aumento del numero di vittime della fame nel mondo», si legge nelle motivazioni. «In Paesi come Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, la combinazione di conflitto e pandemia ha portato a un drammatico aumento del numero di persone che vivono sull'orlo della fame. Di fronte alla pandemia, il Wfp ha dimostrato un'impressionante capacità di intensificare i propri sforzi. Come ha affermato la stessa organizzazione, “fino al giorno in cui avremo un vaccino medico, il cibo è il miglior vaccino contro il caos"».«Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il Programma alimentare mondiale con il Nobel per la pace 2020. Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo», è stata la risposta via Twitter dell'agenzia. Ieri, proprio nei momenti in cui giungeva l'annuncio dell'assegnazione del Nobel per la pace alProgramma alimentare mondiale, scendevano in piazza i giovani e gli attivisti del movimento ambientalista Fridays for future, fondato da Greta Thunberg. Lei ha preso parte, con mascherina, allo «sciopero per il clima» di Stoccolma. Manifestazioni, flash-mob e sit-in sono stati organizzati anche in più di 100 città italiane. E interpellata dal giornale di Stoccolma Aftonbladet mentre manifestava davanti al Parlamento svedese, ha sottolineato che non avrebbe seguito la cerimonia a Oslo.Forse le speranze erano svanite? Anche l'anno scorso era stata nominata. Ma fu premiato il premier etiope Abiy Ahmed Ali, promotore dello storico accordo di pace con l'Eritrea. Greta Thunberg neanche quest'anno sembrava credere più di tanto al Nobel. Al giornale Aftonbladet aveva definito «molto improbabile» una vittoria degli attivisti del clima e del movimento Fridays for future. C'erano «molti» candidati meritevoli, aveva detto senza però citarne neanche uno. Perché? Colpa dei media, ha risposto: avrebbero usato le sue parole «per i titoli e per generare clic».Il dispiacere per il mancato Nobel a Greta Thunberg è arrivato fino a Roma, in una piazza del Popolo semideserta per il coronavirus. Ieri, l'Adnkronos ha registrato le voci dei ragazzi in piazza, mentre al ritmo di un tamburo bare colme di rifiuti entrano in scena in marcia funebre. Tra queste, quella di Marta, 16 anni: «Sono delusa, continueremo a seguire il suo ideale, ma questa sconfitta influirà sul Movimento». Alessio, del coordinamento romano dei Fridays for future di Roma, prima dell'arrivo della notizia del mancato Nobel a Greta Thunberg: «Noi non siamo Greta. Non ci interessa del Nobel. Puntiamo a un cambiamento radicale del sistema, lontani dagli applausi sterili». Deluso Luigi, 15 anni: «È un colpo basso. Il mancato premio a Greta è un mancato premio a noi». Caterina, 17 anni, se la prende direttamente con il mondo intero: «È mondo vecchio che non vuole guardare ai giovani. Greta destabilizza, si rendono conto di non avere fatto ciò che avrebbero dovuto per questo non la hanno premiata. Non si sono voluti mettere in discussione».Le diverse posizioni nel fronte italiano dei Fridays for future corrispondono alle frammentazioni all'interno del gruppo, già fiaccato e disorientato dalla pandemia. Ieri nella piazza romana qualcuno se la prendeva con il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina che pur avendo applaudito all'iniziativa non ha concesso i permessi di assenza da scuola agli studenti come aveva fatto il predecessore Lorenzo Fioramonti. Altri, come il Fronte della gioventù comunista contro i cosiddetti poteri forti: «Vorremmo confrontarci con le istituzioni dopo aver costituito il movimento tra noi. Non essendo ipocritamente strumentalizzati e strumentalizzabili da Confindustria».Ma a giudicare dal fatto che ieri neppure l'arrivo in piazza del mappamondo, simbolo della Terra soffocata dai rifiuti, abbia suscitato l'entusiasmo sembra proprio che la delusione tra gli amici di Greta non si limiti al secondo mancato Nobel.