2020-12-06
Scena muta dell’Azzolina sui contagi a scuola
«Wired» pubblica i dati sulle infezioni in classe: 64.980 al 31 ottobre. E «Il Tempo» la accusa: «Non lo disse al Cts», come conferma Agostino Miozzo. Non solo, a metà ottobre ne dichiarava 5.793 criticando le Regioni che correvano ai ripari. Ma per il Miur sono tutte «falsità».Da bambina, ha informato in un'intervista a cuore aperto concessa al Venerdì, i suoi libri preferiti erano Piccole donne e Robinson Crusoe. E già lì siamo straniti: possibile, vista l'attitudine poi mostrata, che tra quei classici non ci fosse anche Pinocchio? Ieri però, dopo aver letto Il Tempo e sbirciato il suo profilo Facebook, i dubbi si sono trasformati in certezze: tra le letture che hanno forgiato Lucia Azzolina c'è certamente il capolavoro di Carlo Collodi. Sicuro come l'oro. In questo governo di rinomati ballisti, il ministro dell'Istruzione ha un posto di sicuro riguardo. Altroché. E pensare che certuni, tra gli alleati democratici, vorrebbero deporla causa «incompetenza». Errore blu. Lei sembra titolatissima. Della stessa stirpe marinaresca dei Giuseppi Conte o dei Roberti Gualtieri: promesse, illusioni e panzane. Sentite l'ultima. La rivista Wired ottiene dal dicastero di Viale Trastevere il numero dei contagi nelle scuole: il 31 ottobre scorso erano 64.980. Sono però solo i dati inviati volontariamente dai presidi: appena un terzo dei Comuni. Un calcolo per difetto, quindi. Ma comunque significativo. Eppure, accusa Il Tempo, la Azzolina non li avrebbe comunicati al Comitato tecnico scientifico. Anzi. Perché noi, sfegatati aperturisti, ci ricordiamo bene cosa diceva il ministro il 9 ottobre scorso: «Gli studenti che risultano positivi sono 2.348, ovvero lo 0,037 per cento». Una settimana dopo, aggiorna il Miur con una nota, i contagiati salgono a 5.793. Intanto, il ministro ingaggia battaglie con le Regioni che, come Campania e Puglia, decidono di chiudere gli istituti. Il 24 ottobre, la Azzolina dunque esulta: «La trasmissione del virus è ancora limitata: i focolai sono solo il 3,5 per cento di quelli che si registrano nel Paese. Ma il dato più sorprendente è che il numero è addirittura sceso, rispetto alla settimana precedente». L'11 novembre ragguaglia: «Appena il 3,5 per cento sul totale». Da mesi quindi il ministro va assicurando che, in classe, i rischi sono residuali. E non sente ragioni. Come quelle dello statistico dell'Istat, Livio Fenga: l'apertura delle scuole, rettifica, ha avuto un impatto notevole «che è possibile quantificare in circa 225.815 casi». Un numero che sembra coerente con i quasi 65.000 positivi rilevati dal ministero a fine ottobre, parziale consuntivo di cui non era a conoscenza nemmeno Agostino Miozzo. Alla commissione Cultura della Camera, che gli chiede un giudizio sui dati pubblicati da Wired, il coordinatore del Cts ammette: «A noi non era noto questo tipo di indagine».Insomma: il ministro ha omesso? Lei, sdegnata, replica: i dati dei contagi sono stati raccolti, oltre che dall'Istituto superiore della sanità, anche dal Miur. «Una sorta di doppio controllo», chiarisce. Quindi? «La scuola non ha portato contagi», ribadisce. «Chi dice il contrario mente o è in malafede». Pure lei, inarrivabile campionessa di arrampicata sugli specchi. Ma piuttosto che continuare a riempirci di improbabili rassicurazioni, il ministro si sarebbe potuto spingere fino all'inosabile: dire la verità. Per spiegare che la scuola è un rischio, ma è un rischio che bisogna prendersi. L'Italia è già stato il Paese europeo con le classi chiuse per più tempo. Invece, l'istruzione deve rimanere insopprimibile. Il ministro, in perfetto stile giallorosso, preferisce però giocare con le parole. Anche perché è impossibile sapere se un ragazzo si contagia in famiglia, per strada o tra i banchi. A proposito: cum magno gaudio, la Azzolina informa che sono persino arrivate quasi tutte le mitologiche sedute rotanti. All'alba del 5 novembre 2020. A cinque mesi dal pirotecnico annuncio iniziale. «Oggi le scuole hanno 2,4 milioni di banchi nuovi», esulta il ministro. Nel post, pubblicato su Facebook, ringrazia il suo infaticabile sodale. Se lei è stata la mente, Domenico Arcuri è stato il braccio. È merito del commissario straordinario se le relative gare, bandite con massima urgenza il 20 luglio scorso, sono arrivate solo adesso a dispiegare gli effetti. «Questo è un investimento che resta», informa. Certo, c'è stato da ingoiare qualche rospo. «Sulle sedute innovative sono stati fatti meme, tante battute e attacchi feroci», ricorda la Azzolina. Si rammarica anche di quel termine, quasi dispregiativo: «Banchi a rotelle». Quanta amarezza. «Qualcuno ha detto che non servivano, che abbiamo buttato soldi». Ma la verità trionfa sempre: «Abbiamo risposto con i fatti. Fino a ieri migliaia di studentesse e studenti facevano didattica sugli stessi banchi dei nonni. Questa squadra lascia in eredità alla scuola nuovi arredi, dopo anni di immobilismo. Le chiacchiere passano. I fatti restano».Giusto. Dunque, riepiloghiamo: ad appena tre mesi dal suono della campanella, sono arrivate le mirabolanti sedute. Giusto in tempo per la pausa natalizia. Intanto, la seconda ondata del virus sembra ridimensionarsi. L'approvvigionamento resta comunque di portata epocale. Mica come la messa in sicurezza degli istituti. Oppure la pianificazione e il potenziamento del trasporto pubblico, inutilmente suggerito dal Cts già la scorsa estate. Quisquilie. Le priorità sono ben altre: più banchi (e che banchi!) per tutti. Il ministro gongola: «Un'operazione senza precedenti». Su questo, almeno, non c'è alcun dubbio.
Giornata cruciale per le relazioni economiche tra Italia e Arabia Saudita. Nel quadro del Forum Imprenditoriale Italia–Arabia Saudita, che oggi riunisce a Riyad istituzioni e imprese dei due Paesi, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Simest e la Camera di commercio italo-araba (Jiacc) hanno firmato un Memorandum of Understanding volto a rafforzare la cooperazione industriale e commerciale con il mondo arabo. Contestualmente, Simest ha inaugurato la sua nuova antenna nella capitale saudita, alla presenza del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’accordo tra Cdp, Simest e Jiacc – sottoscritto alla presenza di Tajani e del ministro degli Investimenti saudita Khalid A. Al Falih – punta a costruire un canale stabile di collaborazione tra imprese italiane e aziende dei Paesi arabi, con particolare attenzione alle opportunità offerte dal mercato saudita. L’obiettivo è facilitare l’accesso delle aziende italiane ai mega-programmi legati alla Vision 2030 e promuovere partnership industriali e commerciali ad alto valore aggiunto.
Il Memorandum prevede iniziative congiunte in quattro aree chiave: business matching, attività di informazione e orientamento ai mercati arabi, eventi e missioni dedicate, e supporto ai processi di internazionalizzazione. «Questo accordo consolida l’impegno di Simest nel supportare l’espansione delle Pmi italiane in un’area strategica e in forte crescita», ha commentato il presidente di Simest, Vittorio De Pedys, sottolineando come la collaborazione con Cdp e Jiacc permetterà di offrire accompagnamento, informazione e strumenti finanziari mirati.
Parallelamente, sempre a Riyad, si è svolta la cerimonia di apertura del nuovo presidio SIMEST, inaugurato dal ministro Tajani insieme al presidente De Pedys e all’amministratore delegato Regina Corradini D’Arienzo. L’antenna nasce per fornire assistenza diretta alle imprese italiane impegnate nei percorsi di ingresso e consolidamento in uno dei mercati più dinamici al mondo, in un Medio Oriente considerato sempre più strategico per la crescita internazionale dell’Italia.
L’Arabia Saudita, al centro di una fase di profonda trasformazione economica, ospita già numerose aziende italiane attive in settori quali infrastrutture, automotive, trasporti sostenibili, edilizia, farmaceutico-medicale, alta tecnologia, agritech, cultura e sport. «L’apertura dell’antenna di Riyad rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della nostra presenza a fianco delle imprese italiane, con un’attenzione particolare alle Pmi», ha dichiarato Corradini D’Arienzo. Un presidio che, ha aggiunto, opererà in stretto coordinamento con la Farnesina, Cdp, Sace, Ice, la Camera di Commercio, Confindustria e l’Ambasciata italiana, con l’obiettivo di facilitare investimenti e cogliere le opportunità offerte dall’economia saudita, anche in settori in cui la filiera italiana sta affrontando difficoltà, come la moda.
Le due iniziative – il Memorandum e l’apertura dell’antenna – rafforzano dunque la presenza del Sistema Italia in una delle aree più strategiche del panorama globale, con l’ambizione di trasformare le opportunità della Vision 2030 in collaborazioni concrete per le imprese italiane.
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«Sono molto soddisfatta dell’approvazione all’unanimità in Parlamento del disegno di legge del governo che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza sulle donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto».
Lo afferma in un video il premier Giorgia Meloni, commentando il via libera definitivo alla Camera del ddl sui femminicidi.
Il presidente del Consiglio ricorda poi gli altri interventi, che vanno dal «rafforzamento del Codice Rosso» al raddoppio delle risorse «per i centri antiviolenza e per le case rifugio».
«Sono passi concreti che ovviamente non bastano, ma dobbiamo continuare a fare ogni giorno di più per difendere la libertà e la dignità di ogni donna».