2024-11-23
Sapienza ostaggio dei fascisti rossi
Gli antagonisti di Cambiare rotta provano a cacciare i giovani di destra dall’ateneo E attaccano la Digos, che divide i due gruppi. Polizia: «I collettivi scelgono la violenza».Altri scontri alla Sapienza di Roma in quello che appare un farsesco scimmiottamento di anni ormai passati. Giovedì i tafferugli tra contrapposte fazioni di studenti, da un lato i cosiddetti «fascisti», dall’altro i «comunisti». Ieri, invece, a un tentativo di entrare in contatto dei collettivi di sinistra si è interposta la Digos, costretta alle cariche di alleggerimento.Al centro della contesa due gruppi studenteschi: Azione universitaria, figlia di Gioventù nazionale (movimento giovanile di Fratelli d’Italia) e i collettivi di estrema sinistra, in particolare Cambiare rotta, che si autodefinisce organizzazione giovanile comunista. Nella giornata di giovedì, dopo che già mercoledì si erano verificate tensioni, mentre il primo gruppo faceva volantinaggio davanti alla facoltà di Giurisprudenza (per le elezioni), i militanti dei collettivi sono intervenuti per cercare di impedirglielo con lanci di bottiglie e altri oggetti. Nei tafferugli, una guardia giurata è rimasta ferita e una ragazza è stata colpita in maniera lieve. A seguire, i due gruppi si sono spostati nei pressi di Economia, dove sono entrati in contatto. «I nostri ragazzi di Azione universitaria sono stati circondati e aggrediti», denunciava Francesco Todde, responsabile romana di Gioventù nazionale. Secondo le ricostruzioni, i giovani di destra hanno dovuto lasciare l’ateneo scortati dalla Digos, passando da una via laterale. I collettivi rossi hanno giustificato il loro comportamento invocando presunti atti intimidatori e brogli durante le elezioni studentesche.Ieri, invece, i giovani di Cambiare rotta si sono scontrati con la polizia. Riuniti in assemblea fuori dalla facoltà di Giurisprudenza, si sono spostati in corteo verso la facoltà di Economia, dove si trovavano in presidio gli studenti di Azione universitaria, al coro di «Fuori le guardie e i fascisti dall’università». I giovani di destra, invece, cantavano «Fuori i rossi dall’università». «Il futuro dell’Italia siamo noi» e «Polimeni cacci gli abusivi» (Antonella Polimeni è la rettrice della Sapienza). Prima che potessero entrare in contatto, tra via del Castro Laurenziano e viale Ippocrate, si sono frapposti gli agenti della Digos e nelle cariche di alleggerimento alcuni studenti sono stati colpiti. Rotto il corteo, gli studenti rossi sono tornati in piazzale Aldo Moro, all’ingresso principale dell’ateneo, dove nel pomeriggio si è tenuta un’«assemblea cittadina antifascista».I portavoce dei collettivi hanno spiegato che quello di ieri mattina è stato il «tentativo di opporsi alla presenza di rappresentanze fasciste nell’università». Nicola D’Ambrosio, presidente nazionale di Azione universitaria, e Giacomo Mollo, presidente di Azione universitaria Sapienza, hanno invece denunciato «il crescente clima di tensione e odio». «Chiediamo con forza alla rettrice», continuano, «di prendere una posizione chiara e decisa contro il clima di violenza che ci sta mettendo in difficoltà». Con la rettrice Polimeni, rende noto l’Adnkronos, è in costante contatto anche il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini.«Qualcuno gioca ad alzare la tensione. Gli antagonisti sono pronti a raccogliere l’invito lanciato da certi cattivi maestri», ha affermato Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fdi. «È il caso che tutti i leader politici - e anche quelli sindacali che strizzano l’occhio alla “rivolta sociale” - condannino».«Ancora una volta i collettivi studenteschi hanno scelto la via della violenza», è stato il commento del segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia (Anfp), Enzo Letizia.
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