2025-11-27
La «famiglia nel bosco» cambia legali. Le (forti) pressioni degli altri rurali
L’avvocato che seguiva i genitori che si sono visti portare via i figli ha rimesso il mandato: «Hanno rifiutato casa e progetto». I nuclei della zona che seguono uno stile di vita simile «spaventati» dai possibili controlli.Svolta improvvisa nella vicenda della «famiglia del bosco», i coniugi Catherine Birmingham e Nathan Trevallion che vivevano in un casolare in un bosco nel Comune di Palmoli, in Provincia di Chieti, ai quali il Tribunale dei minori dell’Aquila ha tolto i figli, trasferendoli insieme alla madre in una casa famiglia.Ieri mattina, con una nota, Giovanni Angelucci, il legale che curava gli interessi dei Trevallion nella vicenda, ha annunciato la rinuncia al mandato. I toni sono all’insegna dell’amarezza: «Purtroppo, ieri sera (martedì, ndr), dopo attenta riflessione, ho deciso, non senza difficoltà, di rinunciare al mandato difensivo a suo tempo conferitomi dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Mi sono visto costretto a una simile scelta estrema, che è l’ultima che un professionista serio vorrebbe adottare, dal momento che negli ultimi giorni i miei assistiti hanno ricevuto troppe, pressanti ingerenze esterne che hanno incrinato la fiducia posta alla base del rapporto professionale che lega avvocato e cliente».«Ho visto Nathan di persona lunedì sera presso il mio studio», prosegue il legale, «dove era venuto per formalizzare l’incarico all’ingegnere di parte. Ieri (martedì, ndr) avrei dovuto incontrarlo nuovamente nel pomeriggio per eseguire insieme il sopralluogo di un’abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona, originario di Palmoli. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Masciulli». «Tuttavia», è l’amara conclusione di Angelucci, «nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi, tanto che nessun incontro vi è stato». «A ciò si aggiunga», prosegue, «che sempre nella giornata di ieri (martedì, ndr) avrei dovuto raccogliere anche un’altra firma da Nathan per procedere con il deposito presso il genio civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile ma, per quanto riferitomi dagli interessati, simili lavori sarebbero stati per loro troppo invasivi e impattanti, sicché hanno ritenuto di non firmare né acconsentire al deposito del progetto già predisposto dal tecnico di fiducia».«Peraltro», aggiunge l’avvocato, «sempre nella mattinata di martedì un geometra del posto che si era messo in contatto con il sottoscritto, si è recato presso la “casa del bosco” insieme a un rappresentante della ditta Sssaap San Salvo Appalti spa, disposta a eseguire i lavori di ristrutturazione a sue cure e spese: tuttavia, pare che pure questa offerta sia stata respinta dal signor Trevallion».Il legale avrebbe trovato ostacoli anche sul fronte della gestione delle contestazioni del tribunale direttamente legate alla salute dei tre bambini Trevallion: «Avevo preso appuntamento per questa mattina (mercoledì, ndr) anche con una psicologa psicoterapeuta infantile, specializzata in psicoterapia cognitivo-comportamentale, al fine di poter fornire ai coniugi Trevallion-Birmingham un supporto tecnico scientifico in tal senso, ove necessario nel corso del futuro giudizio». Da questo la decisione irrevocabile: «Dal momento che, per il sottoscritto difensore, i predetti passaggi logistici e tecnici erano e sono imprescindibili ai fini della predisposizione del ricorso per reclamo in scadenza e dal momento che il tempo a disposizione non permette indugi né ripensamenti, con mio sommo malincuore ho ritenuto doveroso e necessario rinunciare al mandato difensivo, non potendo in tutta coscienza e nel rispetto della deontologia professionale, impostare una difesa monca e non aderente alla linea difensiva che io avevo indicato e concordato già da tempo con i miei assistiti».I Trevallion hanno già nominato due nuovi avvocati, Marco Femminella e Danila Solinas del foro di Chieti. E proprio la rapidità con cui la famiglia ha individuato i nuovi difensori, unita alle parole di Angelucci sulle «pressanti ingerenze esterne», ha tolto il velo sui possibili retroscena della rottura. Alimentati anche dal fatto che lo studio dell’avvocato Femminella si trova allo stesso indirizzo di quello di un altro legale, Giovanni Legnini. Omonimo, nonché collega (e secondo quanto risulta alla Verità anche parente, per la precisione cugino) del Giovanni Legnini che ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del Csm. Quello che è certo è che nei giorni scorsi i Trevallion avevano avuto almeno un incontro, che aveva portato alla decisione di interrompere i rapporti con i media, con le altre famiglie neorurali che vivono nella zona. Si tratta di una trentina di nuclei familiari che hanno scelto di vivere nelle campagne e nei boschi abruzzesi, tra Palmoli, Tufillo e San Buono, in provincia di Chieti. E forse è proprio quel mondo che, nel timore che l’attenzione mediatica sulla loro comunità portasse a controlli a tappeto sul loro modo di vivere da parte delle autorità locali, a giocare un ruolo nell’improvvisa svolta della famiglia Trevallion.Ora resta da vedere quale strategia sceglieranno di seguire i nuovi avvocati. Lunedì scadono i limiti per il ricorso contro il provvedimento del tribunale dell’Aquila. L’avvocato Angelucci era intenzionato a presentarlo, ma non è chiaro se gli attuali legali seguiranno la stessa strada, anche se secondo alcune indiscrezioni il documento sarà pronto venerdì. Per ora, hanno scelto il riserbo pressoché totale, segno forse di un nuovo metodo di lavoro che cerchi in ogni modo di evitare il conflitto mediatico e politico con la magistratura. A dire il vero, anche Angelucci (che pure ha esperienza politica nella Lega) aveva più volte invitato politici e media ad abbassare i toni e a evitare conflitti con i giudici. Ma a quanto pare i neorurali hanno preferito comunque scegliere una via diversa e chissà se risulterà più gradita anche al tribunale.
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