2022-09-18
Salvini contro il blitz sul catasto: «Deciderà il prossimo Parlamento»
Stop del leghista. L’imprenditore Luca Baravalle: «La priorità è tagliare cuneo e tasse».La Lega contro il rischio di colpi di mano al fotofinish sulla delega fiscale, che contiene anche la riforma del catasto: a tenere il punto nei confronti del governo uscente è Matteo Salvini, che ieri al congresso di Confedilizia a Piacenza ha detto: «Chi oggi è qua a parlare, la settimana prossima sarà con incarichi di governo», aggiungendo: «Io lascio che certe scelte rilevanti lo prendano gli italiani, il nuovo Parlamento. Trovo che sia una mancanza di rispetto a cinque giorni dal voto provare a fare dei blitz». Parlando del prossimo governo, il leader del Carroccio ha anche preannunciato un cambio di rotta sul tema della concorrenza: «Che il problema di questo Paese siano i proprietari di casa, i balneari, i tassisti, i farmacisti è tutto da capire. E da capire è perché il problema della concorrenza in Italia siano queste categorie».Il tema del Fisco e delle politiche della Lega nella (più che probabile) ipotesi di una vittoria del centrodestra il 25 settembre è anche stato al centro dell’evento organizzato venerdì, sempre a Piacenza, dall’imprenditore Luca Baravalle, creatore del gelato Dario’s, con Corrado Sforza Fogliani, avvocato e presidente di Assopopolari, Vittorio Sgarbi, candidato per il Senato a Bologna, Beppe Ghisolfi, presidente dell’Accademia di educazione finanziaria, e Armando Siri, ex sottosegretario del Carroccio al ministero dei Trasporti. -Tasse, +Lavoro: questo il titolo del convegno, che ha affrontato anche il problema dell’inflazione innescata dal caro energia che sta mettendo in ginocchio le aziende e la riforma di sussidi e mercato del lavoro. «Per prima cosa è necessario ridurre il cuneo fiscale per rimettere in tasca i soldi alle famiglie, questa deve essere la priorità: la pressione su imprese e cittadini è insostenibile. La situazione è paradossale, lo vedo dalle buste paga dei miei dipendenti: su 2.800 euro lordi gliene restano 1.200 netti. Un’altra assurdità è che agli straordinari viene applicata un’aliquota a parte, il che significa che lo Stato punisce chi lavora di più per poter mantenere la sua famiglia», spiega Baravalle, che aggiunge: «Le tasse sulle imprese, calcolando tutte le varie addizionali anche locali, arrivano al 70%. Intanto i costi per l’energia sono esplosi, tanto che solo per il confezionamento del latte le mie bollette sono passate da 30.000 a 120.000 euro, e anche il sistema del credito non ci aiuta». Ma quali possono essere le soluzioni? «Flat tax e l’abolizione degli anticipi delle imposte: è folle dover pagare tasse su un fatturato futuro che esiste solo sulla carta. Alcuni imprenditori si sono suicidati perché non riuscivano a pagarli: questi non sono morti sul lavoro?». Fra le urgenze, anche quella di rivedere il meccanismo del reddito di cittadinanza e tutto il sistema che cerca di combattere la povertà con l’assistenzialismo e non con la creazione di nuovi posti di lavoro. «Il vero problema dell’Italia è che manca la politica. Da Mario Monti in poi abbiamo avuto governi uno peggiore dell’altro, ma oggi i partiti si devono dare una mossa e ridare centralità al Parlamento. Gli esecutivi continuano a prendere decisioni contrarie all’interesse del Paese, tanto che a un certo punto è legittimo avere il dubbio che ci sia un piano internazionale per svendere l’Italia. Basta pensare alla crisi energetica: non è iniziata con la guerra, ma ben prima. E non è una crisi “reale”, ma una crisi creata a tavolino da speculatori che stanno distruggendo la vita delle persone».
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
L'ad di Cassa Depositi e Prestiti: «Intesa con Confindustria per far crescere le imprese italiane, anche le più piccole e anche all'estero». Presentato il roadshow per illustrare le opportunità di sostegno.
Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)