2020-09-05
Salvatore Sardo lascia il gruppo San Donato
Il manager era arrivato a febbraio. Il suo posto è stato preso da Daniele Discepolo.Il gruppo San Donato, primo nella sanità privata in Italia, negli ultimi anni ha arruolato uomini del mondo della politica, dell'economia e persino dei servizi segreti. L'ultimo è stato Roberto Maroni, ex numero uno del Viminale ed ex presidente di Regione Lombardia, a luglio entrato nel consiglio di amministrazione della clinica Zucchi, una delle controllate del gruppo della famiglia Rotelli. Ma c'è stata anche un'uscita importante, di cui non si è parlato per niente sui quotidiani. Salvatore Sardo, ex cfo di Cassa depositi e prestiti, già in Eni, Tim, Enel, Snam, Fintecna e Telespazio, non è stato rinnovato alla presidenza di Gsd sistemi e servizi, società trasversale controllata dal San Donato che si occupa dell'assistenza tecnica in diversi ospedali lombardi. Al suo posto è entrato Daniele Discepolo, ex commissario di Alitalia. Sardo era entrato a febbraio, in corso di esercizio, insieme con Valerio Fabio Alberti, fratello del presidente del Senato, quest'ultimo tutt'ora sovrintendente sanitario delle 17 strutture ospedaliere gestite. A quanto risulta alla Verità, non si sarebbero create le condizioni per il rinnovo del manager dell'Eni dell'era di Paolo Scaroni. L'ultimo bilancio è firmato proprio da lui, dove viene evidenziato «il risultato di pareggio», ma dove viene anche ribadito l'obiettivo di «stabilire nuove partnership a livello internazionale». Questo infatti è il vero punto intorno a cui ruotano tutte le strategie del gruppo San Donato (1, 65 miliardi di fatturato nel 2018) da quando ha preso in mano le redini Paolo Rotelli, il figlio maggiore di Giuseppe. Non senza qualche intoppo, perché va ricordato il caso dei miliziani libici scomparsi a gennaio dopo l'accoltellamento di un connazionale. Anche per questo motivo lo scorso anno è stato nominato presidente della holding Angelino Alfano, ex ministro degli Esteri nonché avvocato dello studio Bonelli Erede, come membro del comitato sull'Africa: è anche consulente di Confindustria per lo sviluppo della cooperazione con i Paesi del continente africano. Nel consiglio di amministrazione troviamo anche l'ex Unicredit Federico Ghizzoni e Augusta Iannini, già a capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia. E nel board del San Raffaele ci sono pure Flavio Valeri, già amministratore delegato di Deutsche bank ag, e Patrick Cohen, amministratore delegato del gruppo Axa Italia. A entrare nel gruppo a luglio è stato anche Giuseppe Caputo, ex capo di gabinetto dell'Aise (il nostro controspionaggio) ai tempi di Alberto Manenti. Il suo ruolo è quello di sorvegliare il consolidamento del gruppo nel Sud Italia, supervisionando gli appalti su cui potrebbe mettere gli occhi la criminalità organizzata. Ma negli ultimi due anni a ritagliarsi un ruolo sempre più centrale è stato Kamel Ghribi, uomo d'affari svizzero tunisino, già manager in ambito petrolifero, che sul suo sito personale ama raccontare la sua vita e il suo lavoro , che «mi ha messo in contatto con personaggi degni di un romanzo di Agatha Christie».