2025-01-19
Sala si imbuca e sogna il terzo giro
Il sindaco meneghino attacca il Pd sul limite dei mandati: «Antistorico». E punta il dito sul «senso della sconfitta ineluttabile». Poi torna sul Nord: «Va rimesso in agenda».A Palazzo Lombardia davanti a oltre 500 persone, in gran parte di area cattolica, arrivate da più parti d’Italia al convegno dei cattolici pd organizzato dal senatore Graziano Delrio per costruire un nuovo centro, il sindaco di Milano, Beppe Sala, si propone a sorpresa per un terzo giro a Palazzo Marino. Ed è quello che dice il sindaco di Milano, commentando la domanda sul possibile terzo mandato, qualora la politica nazionale gli lasciasse la possibilità di fare il tris. A chiedere a gran voce la stessa cosa ci sono il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il governatore campano, Vincenzo De Luca. E non manca l’attacco al partito da parte del sindaco meneghino: «La posizione del Pd che dice no al terzo mandato mi pare veramente antistorica. Chiedo coerenza. Due mandati per i Comuni, no in Parlamento e alle Europee o quando fanno comodo? Si dice che sindaci e presidenti di Regione rischiano di avere troppo potere. Semmai c’è il potere degli elettori di mandarci a casa. Molti di quelli che siedono in Parlamento sono imposti. È un sistema ingiusto». Insomma, quando si tratta di cadrega, il progressista Sala arriva a difendere le posizioni dei governatori di Veneto e Campania. «Sono consapevole che sarà molto difficile che il terzo mandato diventi regola in Italia», ha aggiunto Sala, «ma mi interessa molto sapere come la pensa il partito per cui voto. Io credo che gli amministratori locali debbano essere una forza anche per il Pd e così lo sono sempre stati nella storia. Non vorrei che fossero visti con un po’ di fastidio, che è sbagliato».Alla convention organizzata da Delrio, Sala si è imbucato perché «interessato ad ascoltare» visto che c’era anche il possibile federatore del decantato nuovo centro ovvero Ernesto Ruffini, che ha da poco lasciato la guida dell’Agenzia delle entrate in polemica con il governo. Insomma, Sala rifugge l’idea di federatore («Ma Ruffini può essere utile») perché ha altro a cui pensare che non è certo la scarsa sicurezza, le proteste choc dei milanesi per il ticket Area C anche nel weekend, l’overtourism e il sovraffollamento, i disagi per i residenti dell’area C come San Siro, il caro affitti con i possibili noleggi temporanei e contratti flessibili per gli studenti. Ciò a cui pensa il sindaco progressista è chiaro dal suo intervento, meno popolo più industriali: «Vi confesso che ho un tormento, che in politica voglio vincere, perché non mi accontento di saperla meglio degli altri. E appunto, assieme agli altri mi chiedo ogni giorno come riuscirci». E ha chiara la sua strategia, che non è proprio quella della segreteria dem. Infatti ha aggiunto: «Il mio pensiero è molto semplice e l’ho ribadito più volte: credo che Elly Schlein stia facendo molto bene, il Pd ha una sua dimensione solida, consolidata, lo si vede anche dai risultati, il problema è che questo centrosinistra magari fa fatica a parlare a una parte dell’elettorato importante. Oggi qui si parla a un mondo cattolico, ma siamo al Nord e qui c’è una questione relativa al Nord in sé e al mondo produttivo e noi qui facciamo un po’ fatica a parlare», ha proseguito. «La mia non è un’opinione ma un fatto, non riusciamo a conquistare regioni del Nord. Il mondo produttivo non è solo la Fiat, lo dice uno che è figlio di un piccolo imprenditore con una ventina di operai, mio padre aveva tra l’altro la tessera della Dc, e quando tu parli a quell’imprenditore artigiano, parli a quella piccola enclave di persone che lavorano con lui». Insomma, secondo Sala servirebbe «più attenzione fuori, dove strappare quattro voti alla Lega è come conquistarne 400». Infine quanto all’ipotesi che il convegno di Comunità democratica possa essere un passo verso la nascita di una nuova formazione politica, secondo Sala il dibattito «semmai è se serve che all’interno del Pd si sviluppi una voce diversa, che non sia competitiva rispetto alla segreteria ma che aggiunga qualcosa, o se sia al fianco del Pd. Io sono un po’ più per questa seconda idea. Però qui ci sono rappresentanti di un’anima all’interno del Pd, quindi tutto ci sta».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.