2024-12-13
Ruffini si dimette. «Non scendo in campo». Per ora
Il direttore dell'Agenzia delle entrate annuncia le sue dimissioni in una lunga intervista al Corriere della Sera. Nega la discesa in politica, ma forse prende solo tempo.Il direttore dell'Agenzia delle entrate annuncia le sue dimissioni in una lunga intervista al Corriere della Sera. Nega la discesa in politica, ma forse prende solo tempo.Dopo le indiscrezioni di questi giorni (e come aveva chiesto il direttore della Verità Maurizio BelpietroMaurizio Belpietro), il numero uno dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini annuncia le proprie dimissioni in una lunga intervista al Corriere della Sera. Annuncia di fare un passo indietro, ma allo stesso tempo sostiene che non scenderà in politica.«Non scendo in campo» -dice, commentando l'ipotesi di un ruolo di 'federatore' dell'area centrista dell'opposizione -«ma rivendico il diritto di parlare. Ho letto che parlare di bene comune sarebbe una scelta di campo. E che dunque dovrei tacere oppure lasciare l'incarico. È stata fatta persino una descrizione caricaturale del ruolo di Direttore dell'Agenzia, come se combattere l'evasione fosse una scelta di parte e addirittura qualcosa di cui vergognarsi». Ruffini è uno dei nomi che circolano in queste settimane come possibile federazione del centrosinistra. Oltre al suo c'è anche quello del sindaco di Milano Beppe Sala.« Non condivido - dice ancora Ruffini - «il chiacchiericcio che scambia la politica per un gioco di società, le idee per etichette ed il senso civico per una scalata di potere» . Si è dimesso, spiega, «perché è l'unico modo per rimanere me stesso. Io federatore? Fatico a pensare che per cambiare le cose bastino i singoli. Per natura tendo più a credere nella forza delle persone che collaborano per un progetto comune. Affidarsi a sedicenti salvatori della Patria non è un buon affare».
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
Continua a leggereRiduci