I dati del Viminale confermano che gli immigrati in proporzione delinquono di più. Soprattutto nel caso di reati predatori. Boom di casi tra i minori: +30% in quattro anni.
I dati del Viminale confermano che gli immigrati in proporzione delinquono di più. Soprattutto nel caso di reati predatori. Boom di casi tra i minori: +30% in quattro anni.Altro che «percezione di insicurezza». I dati parlano chiaro ed è boom di reati. Soprattutto microcriminalità di strada. E tra gli autori il primato lo detengono gli stranieri, soprattutto nel caso di furti, scippi e rapine dove 6 arrestati su 10 sono immigrati. Nonostante ci sia ancora chi preferisca mettere la testa sotto il tappeto e parlare di pura propaganda, la banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno fotografa una realtà ben nota sicuramente alle cronache e che vede il 2024 confermarsi come il secondo anno di fila in cui vengono superati i livelli di criminalità pre Covid. Con un totale di 2,38 milioni di reati, addirittura 6.500 al giorno, l’anno scorso ha registrato 40.000 casi in più rispetto al 2023 e ben 80.000 rispetto a prima della pandemia. Quanto agli autori, il primato si deve agli stranieri che, tra regolari e irregolari, rappresentano il 34,7% dei denunciati. Percentuale che nel caso dei reati predatori balza al 60%, e tocca il 69% se si parla di furti con destrezza. Una fotografia impietosa anche perché basata sul numero delle denunce, uno dei dati più attendibili se si vuole leggere l’impatto dell’immigrazione sulla sicurezza in Italia, a partire da quello degli stranieri, che tra regolari e irregolari attualmente rappresentano il 10% dell’intera popolazione. Uno degli escamotage più gettonati dai «negazionisti» della correlazione stranieri - reati è quello di ricorrere al numero dei detenuti, generalmente stabile attorno al 32%. In realtà, se letti bene, questi stessi dati sono tutt’altro che confortanti e rappresentano un boomerang perché significa che gli stranieri delinquono almeno 3,2 volte più degli italiani. Non solo, i dati sui carcerati non sono dei buoni indicatori perché gli stranieri, spesso in condizioni economiche svantaggiate e privi di una rete di contenimento, hanno minori possibilità di accedere alle misure alternative al carcere e possono finire dietro le sbarre più facilmente degli italiani.Molto più attendibili invece i dati sulle denunce, proprio quelli diffusi dal Viminale, perché in questo caso il peso delle condizioni ambientali è pressoché minimo e sono dati più «puliti». Talmente puliti da essere spiazzanti. Se sei arrestati su dieci sono stranieri, se la matematica non è un’opinione, significa che delinquono almeno 6 volte più degli italiani. Numeri che però cambiano in base al reato. Nel caso delle rapine gli stranieri rappresentano il 52,3% degli autori ma la percentuale sale a 60,1% per le rapine in pubblica via e a 69% nel caso dei furti con destrezza, il che significa che in questo caso gli stranieri ne commettono fino circa 7 volte più degli italiani. Percentuali che scendono leggermente, senza comunque cedere il primato, nel caso di violenze sessuali e spaccio di stupefacenti dove, rispettivamente, sono il 43% e il 39% degli autori.Se lo scenario è preoccupante, potrebbe esserlo ancora di più se si andasse ad analizzare il tasso dei reati commesso dagli irregolari, attualmente stimati attorno alle 321.000 unità secondo l’ultimo rapporto Ismu Ets. In questo caso, secondo dati diffusi in precedenza dal ministero dell’Interno, la pericolosità media può salire fino a 50 volte più di quella degli italiani per gli stessi reati. Ora, perché gli stranieri generalmente commettano più reati degli italiani lo si deve a una serie di fattori noti ai sociologi. Già Marzio Barbagli, tra i principali studiosi del fenomeno, ha più volte messo l’accento su come la maggior parte degli autori di questi reati vivono in condizioni svantaggiate e di marginalità economica, situazione che genera frustrazione, aggressività e risentimento verso la società ospitante, soprattutto per le seconde generazioni di immigrati. Non a caso, tra gli autori di reati, vi è anche un preoccupante boom di minori. Il dato non è scorporato per nazionalità dei genitori ma tra il 2020 e il 2024, il numero degli under 18 denunciati, fermati e/o arrestati è aumentato del 30%. E dalle 29.544 del 2019 si è saliti a ben 38.247 segnalazioni. Anche qui soprattutto reati contro il patrimonio con una segnalazione su cinque per rapina, che diventa una su quattro se «in pubblica via». A livello territoriale sul podio troviamo Milano, Roma e Firenze. In queste tre città si concentra il 23,5% dei reati rilevati. In particolare, uno su cinque a Roma e Milano, che supera la capitale con quasi 7.000 denunce ogni 100.000 abitanti.Tra le città dove gli stranieri hanno un peso maggiore sul totale degli arresti troviamo Milano, 55,8%, e Firenze, 56%, dove soprattutto negli ultimi anni si sono moltiplicati i reati da strada come furti e rapine. Ma un posto tra i record lo trovano anche i territori di confine come Imperia (54,8%) e Gorizia.Una menzione speciale però la ottiene Prato dove gli arresti di stranieri sono addirittura il 62%, quasi il doppio della media nazionale, dato che non si può non leggere anche anche in relazione all’elevatissima percentuale di residenti stranieri nel territorio, circa il 25%. Non a caso.
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