2025-07-25
Il ritorno di Matlock: Kathy Bates reinventa l’avvocato cult in chiave ironica
True
Il remake di Matlock, in arrivo in Italia su Paramount+ dal 27 luglio, trasforma l’avvocato simbolo degli anni Ottanta in una settantenne astuta e disarmante. Kathy Bates guida una serie che mescola legal drama e commedia, puntando tutto sul suo carisma.A cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, Matlock si chiamava Benny. Portava i capelli corti, a mo' di divisa un abito grigio, sempre lo stesso, rappresentativo di una semplicità che con gli alti e bassi della moda aveva poco a che spartire. Era un avvocato di grido, la sua parcella fra le più salate di New York. Eppure, al bisogno, sapeva accogliere le istanze dei clienti meno abbienti, rinunciando al guadagno per seguire il guizzo della coscienza. Faceva il penalista e, come missione nella vita, aveva quella di scagionare chi ritenesse innocente. Matlock, così come è stata reinventata lo scorso anno, non ha lo stigma del suo omonimo, di grigio porta solo i capelli. Corti, un po' arruffati. I capelli che i più attribuirebbero ad una nonna, placida e buona come ogni nonna dovrebbe essere. Madeline Matty Matlock, il viso e la capacità espressiva (straordinaria) del premio Oscar Kathy Bates, ha passato i settanta nello show che ne porta il nome, remake della serie televisiva andata in onda fra il 1986 e il 1995. Matlock, rilettura dello show anni Ottanta, è stato trasmesso lo scorso settembre negli Stati Uniti, proponendo al pubblico (anche a quello più giovane) una versione inedita - e fortunatamente priva di qualsivoglia retorica di genere - del Matlock originale. Questa donna con il volto segnato dal tempo e il sorriso ingenuo non somiglia all'avvocato che l'ha preceduta, e nemmeno ambisce a farlo.Matty Matlock, protagonista di una serie che, in Italia, sarà disponibile su Paramount+ a partire da domenica 27 luglio, è meno attenta alle apparenze di quanto non sia stato il suo predecessore. Peggio, anzi. Vorrebbe sfruttare l'apparenza per restituire un'immagine di sé che non abbia alcuna aderenza con la realtà, poi, una volta convinti soggetti terzi a crederla una vecchina indifesa, colpire. Così, con questo piglio machiavellico, Matty Matlock decide di tornare indietro: rinunciare alla propria pensione e rimettersi a lavorare, con la consapevolezza e l'abilità maturate nel corso di un'intera carriera. Matty cerca e infine trova, trova un posto all'interno di un prestigioso studio d'avvocati, di quelli dotati di un parco clienti più che blasonato. Lo studio lucra sui suoi assistiti milionari. Poi, per lustrare la propria immagine, si dà la pena di far sue alcune cause sociali, meno redditizie da un punto di vista economiche, ma utili al fine del tornaconto mediatico. La signora Matlock, assunta, viene assegnata ad Olympia, un avvocato senior famoso per la propria sete di giustizia ed affermazione. Ed è sotto Olympia che mette a punto la propria strategia: spacciarsi per una settantenne svampita, priva di alcuna ambizione, per circuire gli avvocati di controparte, lasciando sottostimino lei e le sue capacità.Matty Matlock si fa strada così, e la serie che ne porta il nome la segue, discostandosi quando serve dal classico procedural, dagli elementi codificati del legal drama, per diventare altro: una sorta di commedia, in cui la protagonista non è la giustizia o la sua applicazione, ma la settantenne, con la sua personalità e i suoi chiaroscuri privati.
Jose Mourinho (Getty Images)