2021-05-26
Al richiedente asilo pagano l’affitto. Ma lui intasca i soldi e non versa un euro
Piazza Walther a Bolzano (iStock)
Bolzano dà 675 euro al mese a un iracheno che ne deve quasi 23.000 alla padrona di casa: smascherato da «Fuori dal coro».C'è un'anziana senza pensione, alla quale hanno tagliato l'acqua perché non riesce a pagare le bollette di casa, mentre l'iracheno al quale ha affittato l'unica sua fonte di sostentamento, un appartamento nel centro di Bolzano, da due anni non le versa un soldo. Basterebbe, per riempirsi di sdegno, ma al peggio non esiste davvero limite: il richiedente asilo ha ricevuto ogni mese 675 euro dai servizi sociali come contributo al canone di locazione, intascandosi l'intera somma. La conferma dell'aiuto sociale, puntualmente elargito dall'estate del 2018, l'ha avuta la trasmissione Fuori dal coro, condotta da Mario Giordano su Rete4, che alla scandalosa vicenda ha dedicato diversi servizi.10.000 euro solo nel 2019Ieri sera, gli spettatori hanno potuto vedere il quarantaquattrenne Mohammed Wrya Anver mentre rifiutava di dare spiegazioni all'inviata di Mediaset, Eugenia Fiore, che lo incalzava con domande precise sui contributi ricevuti dall'Asbb, l'azienda servizi sociali di Bolzano. Ben 10.000 euro solo nel 2019 e quattro versamenti sul conto corrente nel gennaio 2020 (tre il giorno 3 e uno il 20 gennaio), per un importo anticipato di 2.700 euro quale «contributo canone di locazione», come appare sull'estratto conto dell'iracheno. Ha potuto averne diritto perché la struttura, più di mille dipendenti, che si occupa dell'erogazione dei servizi sociali nel capoluogo altoatesino, prevede questa prestazione anche per i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria. L'iracheno è stato regolarmente aiutato a pagare l'affitto, ma si è fatto i comodi suoi, fregandosene dell'anziana che gli aveva concesso di entrare nella sua casa.Un appartamento di 80 metri quadrati in pieno centro, a due passi dal Duomo e dalla piazza Walther che gli affezionati del mercatino di Natale conoscono bene, con tutti i presepi, le bancarelle che ospita ogni anno sotto la grande corona dell'Avvento. Mohammed non è cattolico ma se la sarà goduta anche lui, quell'atmosfera festosa che si gustava in inverno dalle finestre di una casa dove alloggia gratis, da più di due anni. Deve quasi 23.000 euro alla signora Antonia, che dopo una vita vissuta a Bolzano si era spostata in un appartamentino a Carpi, nel Modenese. L'affitto pensava di pagarlo mettendo un inquilino nella casa in Alto Adige, a mille euro al mese più le spese. Si era fidata delle «raccomandazioni» fatte dai servizi sociali, come ha raccontato a Fuori dal coro, invece quei soldi li ha visti solo per qualche mese, poi l'iracheno deve aver pensato che la sua condizione di rifugiato gli permetteva di non rispettare questo Paese e le sue regole. Ogni mese prendeva 675 euro dai servizi sociali come contributo alle spese d'affitto e se li spendeva con comodo, alloggiando gratis in una bella casa. Si era anche permesso di minacciare Fabio, il figlio di Antonia: «Se ti avvicini o apri la porta ti sparo», gli aveva urlato. Fabio scrisse ai servizi sociali, denunciando nel 2019 la morosità di Mohammed. Nessuna risposta, il richiedente asilo occupa sempre la casa della signora senza versare un soldo. Attraverso un amico aveva anche chiesto 6.000 euro come «buonuscita» immediata, pur essendo debitore di quasi 23.000 euro. inquilini raccomandatiLa signora intanto ha dovuto andare a vivere nella casa del figlio, a Bologna, perché senza pensione e senza quell'unica entrata non può nemmeno pagare le spese condominiali del suo monolocale in affitto. Non sa quando potrà tornare a disporre dell'unico bene che le è rimasto dopo la morte del marito. Se la vede proprio brutta, all'avvilimento si alterna la rabbia di «essere stata truffata dai servizi sociali che tanto me lo avevano raccomandato», si sfoga Antonia nel servizio andato in onda ieri sera. Ha raccontato che l'Asbb le aveva garantito che avrebbe dato un contributo per il canone di Mohammed, che aveva un lavoro e che assieme alla moglie «erano brave persone». L'iracheno ha invece una denuncia per estorsione ed è stato denunciato pure dalla Questura di Bolzano per aver falsificato documenti. La direttrice generale dell'Asbb, Liliana Di Fede, non ha accettato di incontrare la giornalista di Mediaset. Il vice direttore, Alexej Paoli, ha invece ammesso che «possono esserci stati incontri con proprietari di appartamenti», per segnalare casi di rifugiati ai quali dare la casa. Non ha voluto che si definissero «raccomandazioni», ma è già un'ammissione che la messa a disposizione di un alloggio è passata da un operatore sociale a un privato. «Non guardiamo in faccia la persona, supportiamo tutte quelle persone che si rivolgono a noi. Se hanno i requisiti, diamo loro i contributi», ha provato a precisare Paoli.chi non paga è protetto Senza poi verificare se li utilizzano per pagare l'affitto? Eppure il regolamento della Provincia autonoma di Bolzano è molto chiaro. Prevede che non abbiano più diritto a ottenere il contributo i locatari che lo hanno ricevuto «ma non pagano il canone di locazione, finché non dimostrino di aver avviato un piano rateale con il locatore o un progetto, concordato con i servizi sociali territorialmente competenti, finalizzato al superamento della situazione debitoria». Se questo non avviene, si viene esclusi dal contributo «per un periodo di tre anni». Come mai, allora, Mohammed aveva ricevuto ancora aiuti, 2.700 euro nel gennaio 2020? Tutte risposte che non vengono fornite. La signora Antonia si sente beffata: «Aiutano loro ma noi niente. Voglio la mia casa». Non ce l'ha con gli extracomunitari, rivendica un suo diritto sacrosanto.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.