Le apparecchiature di eserciti e intelligence permettono di hackerare e mandare in tilt gli strumenti di bordo con un impulso elettromagnetico, rendendo lo scafo ingovernabile in una tempesta. E senza lasciare traccia.
Le apparecchiature di eserciti e intelligence permettono di hackerare e mandare in tilt gli strumenti di bordo con un impulso elettromagnetico, rendendo lo scafo ingovernabile in una tempesta. E senza lasciare traccia.Mentre le cronache della tragedia del super yacht Bayesian raccontano del ritrovamento del corpo di Hannah, la figlia del magnate della cybersecurity Mike Lynch, il conto delle vittime purtroppo sale a sette. Su 22 persone presenti a bordo lo scorso lunedì quando la tempesta si è abbattuta sul mare di Bagheria a poca distanza da Palermo. Nel frattempo sono partite sia l’inchiesta penale della magistratura italiana sia quella degli avvocati delle assicurazioni che coprono lo yacht e le vite delle vittime. Tipo quella di Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley international. Insomma, sulle cause reali che hanno portato il Bayesian a colare a picco in un minuto nonostante i suoi 56 metri di lunghezza non c’è ancora un pronunciamento ufficiale. I produttori dell’imbarcazione, cantieri Perini, sembrano puntare su una verosimile catena di errori umani che avrebbe creato la tempesta perfetta all’interno della tempesta naturale abbattutasi al largo della Sicilia. Il ruolo e i rapporti con le intelligence di mezzo mondo di Lynch e la strana coincidenza della morte di Stephen Chamberlain coimputato del magnate inglese nel processo per la vendita di Autonomy a solo 48 ore di distanza hanno scatenato sui social molti complottisti. I quali disegnano uno scenario di spie e di vendette. Lungi da noi andare dietro a fantasie senza prove e a suggestioni da film. La realtà è che spesso molte tragedie si spiegano con sfortunate coincidenze, sebbene la velocità con cui si è consumata quella di Palermo sembra conciliarsi poco con l’entità della tempesta e soprattutto con i sistemi di sicurezza in pancia a un tale yacht. Ci peritiamo così di riportare un report pubblicato dal sito debuglies, edito da esperti analisti militari, i quali hanno messo in fila una serie di tecniche e strumenti in uso a diversi eserciti e agenzie di intelligence in grado concretamente di approfittare del caos scatenato dalla natura per mettere fuori uso i sistemi digitali e gli impianti di sicurezza del Bayesian. Domanda: «È possibile teoricamente agevolare la scuffiata di una tale nave con sistema hacker e disturbatori elettromagnetici»? Risposta: «Sì». Il report, dopo aver approfondito i possibili errori umani ed eventuali cedimenti strutturali alla base dell’albero, si sofferma sulla repentina perdita di elettricità dimostrata dall’improvviso spegnimento di tutte le luci e delle telecamere a circuito interno. Elemento che a sua volta potrebbe aver causato tra l’equipaggio ulteriore confusione. Salvo poi arrivare al dunque. «Per analizzare la possibilità che una fonte esterna che genera forti disturbi elettromagnetici, combinata con la situazione meteorologica, abbia portato al rapido affondamento dello yacht Bayesian, dobbiamo approfondire l’interazione tra campi elettromagnetici (Cem), sistemi di bordo dello yacht e l’evento meteorologico catastrofico». Gli yacht moderni come il Bayesian si affidano molto a Gps, radar e altri aiuti elettronici alla navigazione. Un forte impulso elettromagnetico o un’interferenza elettromagnetica continua potrebbero interrompere questi sistemi, causandone il malfunzionamento o il completo fallimento. «Senza dati di navigazione affidabili, l’equipaggio non sarebbe in grado di governare efficacemente lo yacht, in particolare in condizioni di tempesta» si legge. La rete elettrica dello yacht potrebbe essere vulnerabile ai campi elettromagnetici, in particolare se include componenti elettronici sofisticati non adeguatamente schermati. Un Emp (impulso elettromagnetico) potrebbe indurre correnti nei cavi elettrici, causando cortocircuiti, interruzioni di corrente o persino incendi. La perdita improvvisa di potenza, come osservato nel Bayesian, «potrebbe essere stata precipitata da un tale evento, portando a un guasto a cascata di tutti i sistemi di bordo». Tradotto: un attacco hacker ed elettromagnetico congiunto in contemporanea con la tempesta, ad esempio, sarebbe in grado di rendere ingestibili i portelli e manomettere le pompe di sentina. Il cortocircuito successivo, a quel punto, coprirebbe le tracce di un attacco in quanto imputabile agli eventi atmosferici. In merito alla fattibilità di un tale attacco il report spiega che «un’organizzazione con accesso alla tecnologia Emp potrebbe colpire il Bayesian schierando un dispositivo Emp portatile nelle vicinanze o coordinando un attacco aereo/satellite. Un Emp di questo tipo potrebbe disattivare i sistemi critici, lasciando lo yacht vulnerabile agli elementi». Il riferimento è a i cosiddetti Dew, laser portatili ad alta potenza che combinati ad armi a microonde sono in grado di colpire un obiettivo specifico anche da 4 chilometri di distanza. Per trasportarli basta un furgone o un suv. A disporre di tali armi sono Paesi come gli Usa, che le hanno usate a partire dalla fine degli anni Novanta, la Russia, la Cina, La Gran Bretagna e Israele. Di solito vengono usate proprio per dissimulare un attacco mirato facendolo passare per evento ambientale o guasto meccanico. Il classico concetto della negabilità plausibile. Il report si ferma qui. Non fa altre ipotesi né trae conclusioni. Eccetto concludere che l’affondamento deliberato del Bayesian sarebbe plausibile e possibile.
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Con l’esonero dal Fenerbahce, si è chiusa la sua parentesi da «Special One». Ma come in ogni suo divorzio calcistico, ha incassato una ricca buonuscita. In campo era un fiasco, in panchina un asso. Amava avere molti nemici. Anche se uno tentò di accoltellarlo.