I renziani si pentono (o forse no): «I veri costruttori siamo noi di Iv»
Matteo Renzi (Ansa)
Dopo aver aperto la crisi, Italia viva manda segnali di fumo all'esecutivo: «Creiamo un governo migliore, non abbiamo pregiudizi sui nomi del presidente». Ma la rottura definitiva resta sempre dietro l'angolo.
Tra editoriali e ospitate tv, è delineato l’identikit del pontefice sognato dalla sinistra. L’ala Luca Casarini-Corrado Formigli spinge per il «pontefice da campo». Il clan «Repubblica» lo vuole anti sovranista. Avanza il partito pro donne.
I porporati sono stati presi dalle «periferie», sconosciuti gli uni agli altri, proprio per dividere l’assemblea. O si chiude in 24 ore un accordo di massima, o l’elezione si complicherà. Nel collegio serpeggia il malcontento.
Stallo alle congregazioni, oggi apre Santa Marta. Maradiaga lascia Roma deluso: teme una rivincita dei tradizionalisti. Lettera di un sacerdote: «Basta pedofili».