2024-10-30
Già raccolti 12.000 euro per l’agente che ha sparato a un maliano a Verona
Contributi anche da semplici pensionati. Altri 5.000 euro all’associazione dei poliziotti.È già a quota 11.950 euro la raccolta di contributi lanciata dal gruppo Ristoratori veronesi, così da sostenere le spese legali dell’agente Polfer iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa, dopo la morte del maliano Moussa Diarra. Il poliziotto era stato costretto a sparare il 20 ottobre all’alba, fuori dalla stazione Porta Nuova di Verona, dopo essere stato aggredito con un coltello dal ventiseienne che aveva già minacciato vigili e infranto vetrine, danneggiato auto. «Ci arrivano bonifici da ogni parte d’Italia», spiega il coordinatore del gruppo, Simone Vicentini, titolare del bar scaligero Puddle beach. «Molti sono di pensionati che spiegano di non poter dare più di 30-50 euro ma “lo fanno perché i poliziotti li proteggono e per questo vanno difesi”». È la dimostrazione che i cittadini sono dalla parte delle forze dell’ordine, comprendono lo sforzo e l’impotenza di arginare la violenza nelle nostre città, il più delle volte provocate da migranti fuori controllo. E adesso che un agente dovrà difendersi di tasca propria, per una morte che certo non avrebbe voluto, scopriamo che le persone per bene sono tante, pronte a dare una mano. Con un atteggiamento completamente diverso da quello che Verona ha mostrato sabato pomeriggio durante la manifestazione «Verità e giustizia per Moussa», organizzata dal Laboratorio autogestito Paratod@s che aveva fatto suo l’agghiacciante commento dell’assessore ai Giovani del Comune di Verona, Jacopo Buffolo: «Al bisogno di cura si è risposto a colpi di pistola. Mai più!». Un corteo approvato da una quarantina di associazioni, tra le quali Verona per la Palestina, Movimento per la decrescita Felice, Non una di meno, Mediterranea Saving Humans, Circolo Pink Lgbt Verona e gruppi di maliani. Alcuni manifestanti avevano tentato di entrare in tribunale lanciando sassi e bottiglie, urlando «assassini» agli agenti che presidiavano il percorso. Per questi collettivi, i poliziotti vanno attaccati. Per i cittadini, sono da difendere. «Terremo aperto il conto corrente fino ai primi di dicembre», fa sapere Vicentini. Chiunque può partecipare alla raccolta, le coordinate bancarie sono: Iban IT82K0623011704000015441333. Causale: aiuto spese legali poliziotto. Anche l’associazione Coordinamento operatori di polizia e sicurezza (Cops) ha promosso una colletta solidale a favore dell’agente Polfer, di cui si continua a protegge l’anonimato. Gli estremi per fare un versamento solo sulla pagina social del Cops, al momento sono stati raccolti 5.000 euro. «Le nostre sono le uniche due iniziative che garantiscono la finalità di sostegno all’agente», precisa Vicentini. Il giovane del Mali attendeva «una svolta non arrivata, che lo ha reso preda dell’angoscia di chi si sente invisibile», aveva detto di Mussa il vescovo di Verona, Domenico Pompili, nella preghiera di venerdì sera a due passi dalla stazione. Che impugnasse una lama è diventato un fatto irrilevante. Il poliziotto costretto a sparare, invece, dovrà difendersi.
Jose Mourinho (Getty Images)