2022-07-28
Raccolgono tre milioni di dollari per disegnare fumetti «woke free»
La casa editrice Rippaverse è nata per creare personaggi non deformati dall’ideologia.Per imporre un’egemonia culturale, più che sulla cultura «alta», occorre agire soprattutto sull’immaginario. Questo, i talebani woke, lo hanno capito benissimo. Non è un caso che Netflix stia sfornando da anni prodotti pesantemente infiltrati da ideologia arcobaleno, quote etniche e tutto il resto dell’armamentario politicamente corretto. Per quanto riguarda la propaganda rivolta a bambini e ragazzi, poi, colonizzare la cultura pop diventa una priorità assoluta. Non solo con i cartoni animati, ma anche con i «disegni parlanti». Il mondo dei fumetti, infatti, ultimamente si è popolato di un Thor donna, un Robin omosessuale, un Capitan America nero e un Iron Man che diventa Ironheart, cioè una ragazzina afroamericana di 15 anni. E la lista potrebbe continuare.Il problema però è che, a forza di deformare, svuotare e «risignificare» gli eroi dell’immaginario collettivo, la gente a un certo punto si stufa. E, magari, disdice pure l’abbonamento. Chiedere a Netflix per conferma: a fronte di introiti al ribasso, un paio di mesi fa il colosso di Los Gatos si è visto costretto a tagliare 150 dipendenti impegnati nei progetti più woke dell’azienda e a rimuovere dal palinsesto alcuni dei programmi o canali più fanatici. Ma anche nell’universo dei fumetti le cose non sono tanto diverse: Dc e Marvel hanno dovuto assistere al calo vertiginoso delle vendite e alla fuga in massa di autori stufi di sottostare alla tirannia dei «risvegliati». Uno di questi autori si chiama Gabe Eltaeb e nel 2021 ha stracciato il suo contratto da disegnatore con la Dc. Il motivo? Non ha proprio digerito che la nota casa editrice abbia privato Superman della sua identità americana, rendendolo un cittadino del mondo: «Sono stanco di questa merda, sono stanco che rovinino questi personaggi», aveva dichiarato furioso.Sulla sua strada, Eltaeb ha incontrato lo sceneggiatore di fumetti Eric July. Anche lui, benché afroamericano, non ne poteva più di questa soffocante cappa politicamente corretta. E allora ha deciso di mettersi in proprio fondando la Rippaverse. L’obiettivo di July ed Eltaeb è lo stesso: continuare a inventare storie e disegnare fumetti senza dover cedere ai deliri dei «risvegliati». Per dar vita a questo sogno, July ha lanciato una campagna di finanziamento, annunciando di voler raggiungere la cifra di 100.000 dollari per realizzare fumetti non intrisi di ideologia woke. Ecco, una volta diffuso l’annuncio, anche la più rosea aspettativa è stata superata: in pochi giorni, tanti appassionati di fumetti e storie di supereroi hanno letteralmente sommerso di donazioni la Rippaverse, che ha raccolto la bellezza di 3 milioni di dollari. E cioè 30 volte tanto.«Invece di lamentarmi del problema, io volevo essere parte della soluzione», ha dichiarato July al conduttore di Fox News, Brian Kilmeade. L’idea di fondare la Rippaverse, ha aggiunto, «aveva senso dal punto di vista finanziario ed era il momento perfetto per farlo». Infatti, «il mercato americano dei fumetti ha ancora fame di supereroi e di questo tipo di storie. Semplicemente, però, il pubblico non è stato soddisfatto dalle due massime case editrici», ossia la Dc e la Marvel.Ad ogni modo, ha specificato Eltaeb, la Rippaverse non vuole creare dei fumetti che seguano una precisa agenda politica: «Vogliamo solo dare alle persone le classiche storie da supereroi». Fumetti «woke free», quindi, piuttosto che banalmente anti woke. In quest’era di fanatismo diffuso e boicottaggi pilotati, non è assolutamente poco.