2024-06-13
Quarte dosi alla Emiliano, indaga il Garante
Dopo il fascicolo sui vaccini anti papilloma a scuola, l’organo apre un’istruttoria anche sull’altro caso sollevato dalla «Verità», quello dei tirocini di infermieristica negati all’ospedale di Lecce a chi non è al passo con gli «shot»: «La Asl risponda entro 15 giorni».Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’istruttoria dopo la notizia del mancato accesso in ospedale di alcuni tirocinanti, perché sprovvisti della quarta dose del vaccino anti Covid. La notizia era stata data dalla Verità lo scorso 31 maggio: gli studenti del corso di laurea in infermieristica all’Università del Salento che non si sono sottoposti alla quarta somministrazione vaccinale Sars-Cov-2 non avrebbero potuto svolgere il tirocinio, obbligatorio, nella struttura ospedaliera. La Asl di Lecce avrebbe motivato il rifiuto sulla base di una legge regionale che disciplina l’obbligo di vaccinazione degli operatori sanitari. La denuncia era arrivata dal sito dello Sportello dei diritti e dall’avvocato Giovanni D’Agata: a diverse studentesse del corso di infermieristica a Lecce, almeno una delle quali si è rivolta all’associazione, è stato vietato di accedere in ospedale per svolgere il tirocinio obbligatorio. Motivo? Non avevano ricevuto il quarto richiamo. L’appiglio lo offre una legge regionale del 2018, che obbliga il personale sanitario a vaccinarsi e dispone il divieto di stare a contatto con i pazienti per chi rifiuti le iniezioni. L’ordine, all’inizio, riguardava i dieci immunizzanti indicati dal piano nazionale; nel 2021, è stato esteso ai farmaci anti Covid. Nel 2019, la Consulta aveva dichiarato la legittimità della norma, blindandola. Ciò deve aver consentito alla Regione di emanare un’ulteriore comunicazione, datata settembre 2023, che confermava l’obbligo vaccinale anche per «studenti dei corsi di laurea delle Scuole di Medicina con sede presso la struttura sanitaria» e «tirocinanti di eventuali corsi di formazione». Il governo Draghi aveva costretto medici e infermieri a fare il vaccino; tuttavia, a partire da novembre 2022, con l’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e Orazio Schillaci al ministero, quell’obbligo è decaduto. Nel feudo di Michele Emiliano, però, vengono imposti anche i vaccini che, a livello statale, sono soltanto raccomandati. Come la quarta dose anti Covid. Dopo l’articolo della Verità, ecco che ieri è scattato l’intervento del Garante per la privacy. L’Azienda sanitaria locale ha 15 giorni di tempo per comunicare al Garante finalità e base giuridica che consentirebbero di trattare il dato personale relativo alla ricezione della quarta dose del vaccino come condizione per svolgere l’attività di tirocinio. Nella richiesta di informazioni l’Autorità ricorda che dal 1° novembre 2022 non è più previsto il requisito della vaccinazione Covid per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario. È la seconda volta in pochi giorni che l’autorità garante interviene in seguito a una segnalazione del nostro giornale. Lo scorso 28 maggio ha, infatti, inviato una richiesta di informazioni alla Regione Puglia sul progetto di legge - denunciato appunto da un altro articolo della Verità - che introduce l’obbligo per gli studenti di scuole medie, superiori e università, di presentare una certificazione di avvenuta o mancata vaccinazione al Papilloma virus (Hpv) per potersi iscrivere ai relativi corsi di istruzione. In base a quale diritto la scuola chiede agli studenti di rivelare dati personali che non sono rischiati ai fini dell’iscrizione a scuola (come le vaccinazioni obbligatorie, ad esempio)? Perché si assiste a intrusioni di soggetti che rappresentano un’autorità, come l’istituzione scolastica, nella sfera personale di soggetti, gli alunni, che si trovano in una posizione di soggezione? Avevamo rivolto queste due domande alla vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, Ginevra Cerrina Feroni, che in un’intervista pubblicata lunedì scorso ci aveva risposto sottolineando due questioni dirimenti: la tutela dei minori e la libertà delle scelte sanitarie, siano esse terapeutiche in senso stretto o di profilassi come appunto per i vaccini. «Come insegna la pandemia, la privacy rappresenta il baricentro del rapporto tra libertà ed esigenze pubbliche, tra le quali appunto quelle sanitarie, considerando che l’articolo 32 della Costituzione qualifica la salute come diritto fondamentale ma anche interesse “della collettività”, da tutelare, tuttavia - ed è profilo dirimente - con il vincolo ineludibile dei “limiti imposti dal rispetto della persona umana”», ci ha spiegato la vicepresidente. «La questione vaccinale è, in questo senso, determinante, non potendo in alcun modo le Regioni imporre trattamenti di dati “sensibili” quali quelli sanitari o sulle scelte di profilassi, oltre quanto previsto dalla legge statale. Lo ha chiarito la stessa Corte costituzionale con la sentenza 164/22 che, decidendo il conflitto di attribuzioni proposto dalla Provincia autonoma di Bolzano avverso il Garante per il provvedimento di limitazione del trattamento relativo alle certificazioni Covid richieste dalla Provincia per ambiti ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legge statale, ha confermato la correttezza del nostro provvedimento», ha aggiunto Cerrina Feroni.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.