2020-10-07
Prolungato il vecchio Dpcm. Ma scatta subito l’obbligo delle mascherine all’aperto
Roberto Speranza deprime l'Aula: «L'Italia sta reggendo, però non facciamoci illusioni». Salta il cdm serale. Oggi vertice con le Regioni: sì a deroghe solo per più restrizioni.Mascherina anche all'aperto su tutto il territorio nazionale, divieto e stretta dei controlli sugli assembramenti. Sono questi in sintesi i pilastri del Dpcm che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha proposto ieri al Parlamento e che oggi presenterà alle Regioni con l'intento di contenere la diffusione del virus Sars-Cov2. «L'Italia sta reggendo meglio la seconda ondata, ma non dobbiamo farci illusioni», ha detto il ministro, tentando di giustificare l'uso delle mascherine all'aperto, oltre alla proroga dello stato d'emergenza fino al 31 gennaio 2021. «È sotto gli occhi di tutti che il quadro internazionale e nazionale segnali una mutazione di fase rispetto ai mesi passati», ha dichiarato Speranza in Parlamento. «Nel mondo i contagiati superano 35 milioni con oltre un milione di decessi». L'Italia, per il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) è al quarantacinquesimo posto, ha osservato il ministro, ma siccome in tutti i Paesi c'è inversione di marcia e il ripristino «delle misure restrittive», ha giustificato, «non dobbiamo farci illusioni» e, praticamente, allinearci. Nel presentare il nuovo Dpcm, il ministro è stato vago nel definire la validità delle misure presentate. Ha infatti esordito con un «valutiamo», a proposito dell'estensione dell'obbligo delle mascherine anche all'aperto, chiedendo però di fare «uno sforzo in più per usarle in ogni situazione in cui c'è la possibilità di incontrare persone non conviventi». Interpretando quanto dichiarato dal ministro: si potrà andare in giro senza mascherina con i conviventi, anche all'aperto, mantenendo le debite distanze dagli altri passanti. Anche sull'aumento nei controlli degli assembramenti, ha usato il termine «lavoriamo». Nulla di davvero definitivo sembra esserci nei provvedimenti più restrittivi del Dpcm in approvazione oggi. Chiara invece la visione sugli assembramenti, definiti «un rischio reale che non possiamo permetterci» e il ricordo, da parte di Speranza, delle «regole essenziali come il lavaggio delle mani, oltre all'uso delle mascherine», per contenere la diffusione del virus. Non è mancato, nel discorso, l'auspicio e l'appello del ministro alle forze politiche per «riprendere e recuperare appieno lo spirito di unità nazionale e lo spirito di marzo, quando il Paese si è stretto a coorte e ha saputo essere unito», cosa peraltro ribadita dallo stesso presidente Sergio Mattarella in un incontro con gli industriali. Richiamandosi poi al bisogno della massima attenzione «in ogni angolo del Paese», Speranza ha ribadito la necessità di ripristinare la massima collaborazione tra Stato e Regioni, «con le quali abbiamo avuto un incontro e prima della firma del Dpcm ne avremo un altro». L'appuntamento non si preannuncia tra i più tranquilli, viste le premesse. Nella risoluzione di maggioranza presentata dopo le comunicazioni del ministro della Salute, infatti, oltre a «disporre la proroga dello stato di emergenza fino a 31 gennaio 2021; provvedere affinché su tutto il territorio nazionale sia introdotto l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi all'aperto per l'intero arco della giornata», si chiede di «verificare, avvalendosi del Cts, in considerazione dei dati epidemiologici che evidenziano una significativa crescita dei contagi dell'infezione da Covid-19 sull'intero territorio nazionale, la necessità di individuare ulteriori (e più stringenti) misure di prevenzione per il contrasto alla diffusione del virus, in linea con gli indirizzi che il Parlamento riterrà di formulare». In altre parole, si prevede una stretta sulle ordinanze regionali e locali, che non potranno derogare in alcun modo le norme anti Covid stabilite dal governo, se non in senso più restrittivo. Nessuna Regione potrà dunque firmare l'esenzione dall'obbligo di mascherina per i cittadini sul proprio territorio, mentre quanto decretato dal Lazio guidata dal segretario Pd Nicola Zingaretti, che dispone l'obbligatorietà di coprirsi naso sempre e comunque, ha il via libera. Situazione analoga anche per la Campania di Vincenzo De Luca (Pd) che prevede anche la chiusura anticipata dei locali alle 23. Lunedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha negato che sul tavolo del governo ci sia la chiusura anticipata dei locali e dei ristoranti, affermando di non vedere «all'orizzonte un nuovo lockdown». Sulla chiusura anticipata dei pubblici esercizi quindi, le Regioni potranno decidere in autonomia: del resto si tratta di una norma più restrittiva di quella prevista dal governo. A confermare lo stato indefinito in cui naviga il ministro della Salute, e con lui il governo, è arrivata ieri sera la notizia che il Dpcm, con le nuove norme di contenimento del Covid-19, verrà spostato di una settimana. Nel frattempo, per evitare il vuoto normativo, rimarrebbe valido il Dpcm attuale. Attenzione, però, perché l'obbligo della mascherina all'aperto potrebbe scattare già da oggi. Nel decreto con cui il governo Conte proroga lo stato d'emergenza fino a gennaio, infatti, potrebbe entrare anche la norma sulla mascherina da usare per strada quando si incontrano i non congiunti. Dopo i proclami dei giorni scorsi, il governo del «valutiamo» frena, in vista dell'incontro-scontro con le Regioni e anche alla luce degli incidenti parlamentari, che sembravano tradire malumori in maggioranza verso la nuova stretta caldeggiata da Speranza.
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