2022-02-17
Per i poveri niente mensa senza la puntura
La Comunità di Sant’Egidio, che a Roma gestisce anche l’hotel donato dal Papa ai senzatetto, permette l’ingresso a dormitori e refettori solo ai vaccinati. Le Caritas vanno in ordine sparso: c’è chi apre a tutti e chi no. «Chi sgarra resta fuori come Djokovic».Il green pass sta facendo scempio dell’umanità. Per avere un piatto caldo e un posto dove dormire, anche solo per una notte, bisogna avere il super lasciapassare altrimenti vai sotto un ponte o fuori dalle stazioni. Dove la fila si ingrossa, con tutti i lavoratori lasciati senza stipendio perché non immunizzati con l’anti Covid. Questione di «equità», hanno risposto gli operatori della Caritas e della Comunità di Sant’Egidio, nel servizio andato in onda martedì sera nella trasmissione Fuori dal coro, condotta da Mario Giordano su Rete4. «La logica è la stessa di quando vuoi entrare al ristorante. Vale anche per le mense pubbliche», rispondeva un volontario dell’associazione di laici della Chiesa fondata da Andrea Riccardi, uno dei nomi pensati da Pd, Leu e M5s per la farsa del cambio al Quirinale, poi conclusasi con la rielezione di Sergio Mattarella. Chiedere di mangiare, perché non hai soldi in tasca non può essere paragonato alla scelta di gustarti un’orata al forno o una pizza in un locale pubblico. È sopravvivenza, che nessuna carta verde può negare se ancora circola un po’ di misericordia, di carità. «Non è vero», twittava ieri la comunity di Sant’Egidio, sostenendo di dare «da mangiare a tutti. Da sempre. Soltanto che, nel caso della mensa, chi ha il green pass può sedere a tavola (regole fissate dallo Stato) e chi non lo ha riceve lo stesso pasto, ma da asporto (take away)». E per dormire? L’ufficio stampa è stato lapidario: «Chiediamo il super green pass». Quindi se un poveretto non è vaccinato e non ha il lasciapassare deve dormire sotto i cartoni?«La legge lo dice chiaramente, in tutto il Vaticano ci vuole il green pass e il vaccino è obbligatorio per gli ultracinquantenni», spiega Carlo Santoro, direttore di Palazzo Migliori, l’hotel dei senzatetto voluto da papa Francesco. «Tutti i nostri ospiti sono vaccinati e le assicuro che una marea di poveri chiede di poter ricevere il vaccino. Noi li aiutiamo a farsi immunizzare». Ma chi non lo vuole fare, resta fuori. «Ci sono eccezioni, dieci giorni fa abbiamo accolto un’anziana facendole fare solo un tampone», rivela con generosità il responsabile del Migliori. Quando fu inaugurato, si parlò con grande emozione dell’edificio settecentesco in largo degli Alicorni, vista sul colonnato di San Pietro, donato dal Pontefice ai più poveri attraverso l’Elemosineria apostolica che ha ristrutturato il palazzo. La gestione della struttura, 29 posti, è stata affidata alla Comunità di Sant'Egidio. Affreschi alle pareti, scalinate in pietra, stiamo parlando di un posto di lusso per chi è abituato a ripararsi dal freddo sotto a un cartone, dove però continua a restare se privo di super green pass. «Ci atteniamo alle norme», interviene Massimiliano Signifredi, coordinatore delle cene itineranti di Sant’Egidio a Roma. «Nelle nostre mense consentiamo ai non vaccinati di entrare per andare in bagno e per portarsi via il cestino del pranzo, nei dormitori bisogna avere il super green pass come quando si va in un hotel. Il vero problema è che nella capitale, su 8.000 senza fissa dimora ne rimangono 3.000 sulla strada, perché non trovano posto». Mancheranno pure le strutture di accoglienza, non solo a Roma, certo che né il legislatore, né la Chiesa si sono preoccupati di ovviare con un tampone alle necessità di sicurezza sanitaria, senza rifiutare la richiesta di chi ha fame, sete e non trova dove poter dormire. Solo se accettano di andare a vaccinarsi vengono accolti? L’ufficio stampa della Caritas di Roma nega un obbligo di super green pass per accedere alle due mense diurne (a Colle Oppio e a Ostia) e a quella serale vicino alla stazione Termini. «La diocesi ha fatto un accordo con l’amministrazione comunale e le strutture, dove garantiamo circa 1.000 pasti al giorno, sono considerati servizi essenziali, per accedere non serve lasciapassare rafforzato» puntualizzano con La Verità. Aggiungono che «ogni Regione decide in maniera diversa, a seconda di quanto concordato tra diocesi, Asl, Comune». Alla Caritas di Parma ci hanno risposto che «un pasto nessuno lo nega», ma l’indigente «non può tornare una seconda volta alla mensa senza aver preso appuntamento con i nostri operatori negli uffici di piazza Duomo». A Vicenza bisogna prenotare i pasti della Caritas di mese in mese, se si ha il super green pass mangi al tavolo all’interno ma c’è comunque una struttura esterna, riscaldata, a disposizione di quelli senza carta verde. Nei dormitori «facciamo tamponi di controllo a tutti gli ospiti ogni 15 giorni, non lasciamo fuori i non vaccinati», hanno tenuto a precisare. «Per le persone in difficoltà c’è un centro di ascolto, dove bisogna rivolgersi prima di poter accedere a mensa o dormitorio», spiegano da Lodi. «Il super green pass serve sempre. In una società pure i senza tetto devono attenersi a tutte le regole, chi non vuole rimane fuori, come rimane fuori Novak Djokovic», sentenzia Vittorio (Pito) Maisano, responsabile della Caritas lodigiana, manifestando grande spirito caritatevole.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)