2020-04-22
Pasticciaccio mascherine: Zingaretti due giorni fa s'è fatto la polizza farlocca
Il Lazio prova a mettere una toppa dopo lo scoop della Verità. E per assicurarsi usa una società con un imputato per camorra. L'Eco Tech gate rischia di mandare all'aria la giunta Zingaretti. Riassumiamo: ieri il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, ha detto che l'anticipo da 11 milioni di euro per 7,5 milioni di mascherine di tipo Ffp3 ed Ffp2 era garantito da una polizza fidejussoria a richiesta della Itc brokers. La società, che per esteso si chiama Itc international broker Srls e ha sede a Roma in piazzale Don Luigi Sturzo, in realtà è inattiva, ha un capitale di 1.000 euro ed è di proprietà di un tranquillo pensionato, ex dipendente di banca, di Siracusa, l'ottantottenne Gaetano Derine. Ieri, alla nostra telefonata, è caduto dalle nuvole e ci ha dato il numero di cellulare del figlio, Maurizio Rosario Demetrio, il vero broker della famiglia. Il quale ci ha spiegato che non era la sua Itc Broker a dover garantire l'anticipo, ma una un'altra società a cui si era rivolto, la Seguros Dhi-Atlas, sempre di Londra, da lui definita «compagnia offshore». Ma che poi è saltato tutto. Derine ammette di aver preso contatto con la Eco Tech il 9 aprile e di aver incassato un bonifico da 160.000 euro il 16 aprile, ma che la polizza non è mai stata formalizzata. «Dalle mie mail risulta che la bozza è stata trasmessa l'11 aprile. Lunedi 20 ore 15.31 la Eco Tech ci richiede via Pec, attraverso l'avvocato Giorgio Quadri, la restituzione del premio pagato che ancora era in lavorazione presso nostra banca, quindi tecnicamente mai arrivato . Il bonifico è stato restituito il 20 aprile alle ore 16.03 . Alle 15 e 52 abbiamo inviato una mail alla Regione Lazio diretta al responsabile della Protezione civile del Lazio Carmelo Tulumello per informarlo».Sempre ieri, però, la Regione ha tirato fuori una polizza assicurativa del 20 aprile intestata proprio alla Seguros Dhi-Atlas e ha dichiarato che è tutto regolare. Per la verità, nelle «novazioni» dei due contratti (uno da 11,346 milioni di euro e un altro da 13,908) revocati alla Echo Tech del 10 aprile si leggeva che l'azienda «a garanzia delle prestazioni dedotte nel presente contratto rilascia idonea garanzia fidejussoria a prima richiesta». Cioè le più sicura, come dice Leodori.Nella Pec delle 15.32 del 20 aprile inviata dall'avvocato Quadri e intitolata «Intimazione» si capisce che qualcosa lunedì era andata storta, e per questo veniva chiesta la restituzione del premio pagato giovedì 16 aprile (ben dopo la firma dei contratti con la Regione): «In relazione alla Pec delle 12 e 27 contenente la diffida inerente la polizza in oggetto, non avendo ancora ricevuto alcun riscontro in merito, vi diffidiamo a trasmettere entro le ore 16 la citata Polizza. Scaduto detto termine vi intimiamo il riaccredito alla Eco Tech Srl - con valuta immediata e contestuale - delle somme a voi bonificate per euro 160.000. In difetto, per la massima tutela della EcoTech Srl, sia in sede civile che in quella penale, segnaleremo nella giornata odierna a tutte le competenti». Quindi nel pomeriggio di lunedì la Eco Tech ordinava alla Itc broker di inviare la polizza se non voleva essere denunciata. Peccato che Leodori almeno un'ora prima avesse dichiarato ai consiglieri dell'opposizione che la Regione aveva ricevuto come garanzia la polizza della Itc broker. Alle 16.03 Maurizio Derine scrive: «Il vostro bonifico è stato restituito sullo stesso conto di partenza. Cordiali saluti». Derine a noi ieri ha spiegato: «Lavoro a Londra per una compagnia che si occupa di business africano e in Medio oriente. Una settimana fa mi ha chiamato un nostro cliente usuale, Paolo Balossi della Exor (società svizzera, ndr) e mi ha detto che un suo cliente aveva bisogno di una fidejussione e mi ha chiesto se gliela potessi fare io».Facciamo notare a Derine che la sua società è inattiva e senza capitale: «Ha perfettamente ragione, non può garantire un bel niente. Ma non è il suo mestiere garantire, al massimo può fare l'intermediaria». Eppure ha avuto una lunga interlocuzione con Protezione civile e Regione. Derine è pure finito nei celebri Panama papers: «Non sono residente in Italia e ho una società a Malta e altre nel resto del mondo. Anche la compagnia per cui lavoro ha base in un paradiso fiscale, nelle isole Comore». Ci spiega che, non potendo fare da garante soprattutto in Italia, ha pensato a un'altra società: «Mi è venuto in mente che c'era la Seguros Dhi-Atlas che stava dando queste garanzia alla Protezione civile. Fa capo a un italiano che sta a Londra, Andrea Battaglia Monterisi». Che è a processo in Campania. Nel capo d'imputazione i magistrati gli contestano l'impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita «con l'aggravante di aver commesso il fatto nell'esercizio di un'attività professionale, consistita nell'attività di garanzia espletata mediante rilascio di polizze fideiussorie […] e di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan camorristico Pagnozzi». «È corretto», ci dice, «ma non conosco nei dettagli il processo. Comunque la sua compagnia sta facendo polizze per la Protezione civile». Ma nessuno controlla? «No. Eppure non dovrebbe essere accettata, ma questi sono tempi difficilissimi e probabilmente in Italia non avevano scelta». Derine ci parla anche del bonifico: «Era un premio alto, per una compagnia normale in una situazione normale sarebbe un prezzo altissimo, ma non è una situazione normale. La Eco Tech è molto piccola e non ha nessuna esperienza nel settore». Poi, secondo Derine, domenica sera il piatto sembrava saltato: «È maturata la decisione di non fare la polizza: le compagnie si possono rifiutare anche se hanno fatto la quotazione, anche perché molte cose finite sui giornali la Eco Tech non ce le aveva dette. Lunedì Andrea mi ha detto: “Non la voglio fare, non voglio essere mischiato in queste seccature"». Ma perché Leodori ha detto che la polizza era della Itc? «Forse preferivano avere a che fare con noi che con l'altra compagnia, che non è neanche iscritta all'Ivass». Alla fine però la polizza è stata fatta. Abbiamo chiesto la sua versione a Battaglia Monterisi e lui ci ha risposto controvoglia: «Come si permette a farmi questa telefonata? Io comunque non sono interessato a questo tipo di conversazione». Ieri sera Derine ci ha confermato che la polizza è stata emessa dall'ufficio londinese della Seguros Dhi-Atlas, «una limited da 1.000 sterline».Ma la polizza? La durata della garanzia fideiussoria per l'anticipazione indicata è di 45 giorni con decorrenza dal 20 aprile e scadenza al 5 giugno. Il valore dell'anticipazione concessa, ovvero la somma garantita è di 10 milioni di euro con un premio netto di 120.000. Nell'altro atto che riguarda il secondo contratto vengono invece indicati 4 milioni con un premio netto di 48.000. La Seguros Dhi-Atlas Ltd ha sede a Londra al numero 30 di Arminger Road. Dal sito Internet della società si legge che è «specializzata in servizi di obbligazioni finanziarie e soluzioni strategiche» nata nel febbraio del 2012. Sul sito viene specificato in maiuscolo che la società non opera direttamente con clienti al dettaglio: «I nostri servizi sono riservati solo a clienti professionali, come broker e consulenti». Altra curiosità: la squadra. Sul sito vengono riportati solo tre nomi, senza fotografia né cognome. Francis, Rita e Andrea. Sempre sul sito della società, sotto la voce «news», compare anche un avviso: «Alcuni giornali online hanno riportato la fake news che la nostra azienda sta subendo una procedura fallimentare nella Repubblica Dominicana. La nostra azienda non ha e non ha mai avuto rapporti commerciali nella Repubblica Dominicana e non ha alcun legame con la suddetta società, che per caso ha un nome simile al nostro».La fumosità della Seguros Dhi-Atlas è confermata anche da Rosario Demetrio Maurizio Derine: «Si tratta di una società offshore che ha sede nella Repubblica Domenicana che ha aperto un ufficio di rappresentanza a Londra». Se si apre il link indicato sul sito di Seguros relativo al registro Fca (Financial Conduct Autohority, ndr) «numero di riferimento 776865», sotto la voce «permission» si legge che la società non ha i requisiti per fornire prodotti e servizi finanziari regolamentati. Non solo. La Seguros Dhi-Atlas Ltd non risulta nemmeno una compagnia di assicurazione, ma una Ltd di servizi (l'oggetto sociale è: “attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria") con lo stesso nome. Ha collaborato Giuseppe China
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