2025-07-07
Il Pd affonda sul direttore d’orchestra russo
Valery Gergiev (Getty Images)
La Picierno critica Valery Gergiev a Caserta: «È filo Cremlino». De Luca: «Io invito sempre tutti».Inizia ad assumere contorni francamente grotteschi la crociata antirussa della vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, esponente del Pd. Il prossimo 27 luglio il famosissimo direttore d’orchestra russo, Valery Gergiev, si esibirà alla Reggia di Caserta con la filarmonica del Teatro Verdi di Salerno e i solisti dell’orchestra del Mariinskij di San Pietroburgo, nell’ambito della rassegna «Un’estate da re», programmata e finanziata dalla Regione Campania, in collaborazione con il ministero della Cultura, la direzione della Reggia di Caserta, il Comune di Caserta e il teatro municipale «Giuseppe Verdi» di Salerno. Gergiev non si esibisce in Occidente dal 23 febbraio 2022, a poche ore dallo scoppio del conflitto, quando alla Scala di Milano diresse La dama di picche di Čajkovskij. In quelle ore gli venne chiesto di prendere pubblicamente le distanze dal Cremlino: non lo fece e, da quel momento, fu estromesso sia dalle altre recite in programma alla Scala, con l’intervento sia del sindaco Beppe Sala, sia da tutti i palchi occidentali. Il suo ritorno a Caserta (e in Occidente) ha dato, però, lo spunto alla Picierno di polemizzare ancora una volta con Vincenzo De Luca, ormai bersaglio quotidiano degli strali dei dem: «È inaccettabile», si è infervorata la Picierno, «che con i fondi europei si finanzi l’esibizione di un fiancheggiatore del Cremlino, Valery Gergiev. Compito mio e delle istituzioni Ue è chiedere al direttore della rassegna e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di intervenire per modificare il cartellone e evitare che i soldi dei contribuenti finiscano nelle tasche di un fiancheggiatore di un regime criminale». Fonti della Regione Campania, consultate dalla Verità, ricordano come De Luca abbia organizzato diverse e affollate manifestazioni per la pace in questi ultimi anni, ospitando artisti e intellettuali di tutte le parti coinvolte nei conflitti, russi, ucraini, palestinesi, israeliani.Ma stavolta la Picierno si becca anche la rampogna di esponenti politici di partiti diversissimi tra loro. «L’onorevole Picierno, europarlamentare del Pd», commenta il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, «censura l’arrivo alla Reggia di Caserta di un grande direttore d’orchestra come Valéry Gergiev. Perché sarebbe un fiancheggiatore di Putin. Trovo questa cosa inconcepibile. Assurda. Gergiev è semplicemente un grande artista. Se i russi devono pagare per gli errori del loro presidente, allora facciamo una sorta di genocidio culturale. Probabilmente l’onorevole Picierno oggi vieterebbe a Fëdor Dostoevskij, se fosse vivo, di venire in Italia». Pure Ivan Scalfarotto, senatore e responsabile Esteri di Italia viva, non riesce a trattenersi: «Come sai», scrive Scalfarotto rivolgendosi a Pina Picierno, «sono totalmente dalla parte dell’Ucraina e penso tutto il male possibile di Putin e del suo regime, ma su questo non ti seguo, cara Pina. Se pensiamo di combattere questa battaglia censurando l’arte, la cultura e la musica rischiamo di assomigliare noi stessi pericolosamente a quelli che vogliamo giustamente combattere».
Xi Jinping e Donald Trump (Ansa)