2023-03-08
La piazza sfida Macron sulle pensioni. Francia in ginocchio per lo sciopero
I sindacati parlano di 2 milioni di manifestanti. Bloccati i trasporti, incidenti a Parigi.I francesi sono scesi in piazza ieri per dire no alla riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron e portata in Parlamento dal governo guidato da Elisabeth Borne. Secondo i sindacati, più di 2 milioni di persone hanno sfilato nei numerosi cortei organizzati a Parigi e in decine di altre città di provincia. Per gli uffici del ministero dell’Interno i manifestanti erano, al massimo, 1,4 milioni. Abbastanza per confermare l’avversione alla proposta di legge che mira, tra l’altro, ad alzare fino a 64 anni l’età pensionistica. A Parigi - dove secondo il sindacato Cgt hanno sfilato 700.000 persone (81.000 per la prefettura) - pochissimi convogli hanno funzionato sulle 15 linee metropolitane. Praticamente solo un terzo dei Tgv ha circolato su quasi tutte le linee ferroviarie ad Alta velocità. In varie zone, anche la circolazione è stata limitata da «operazioni lumaca» o da posti di blocco organizzati dai sindacati degli autotrasportatori. Oltre ai trasporti, anche il comparto energetico ha subito dei cali di produzione, dato che i lavoratori di numerose raffinerie, rigassificatori e centrali nucleari hanno incrociato le braccia.Le agitazioni erano iniziate già prima della giornata di sciopero generale, in particolare nel settore dell’energia. In effetti già da lunedì i sindacati degli impianti di rigassificazione avevano avviato le procedure di blocco. Gli stessi sindacati hanno annunciato che i rigassificatori resteranno chiusi per sette giorni. Già domenica, invece, alcuni autocarri avevano iniziato a bloccare alcuni assi stradali strategici. Quasi tutte le manifestazioni si sono svolte pacificamente, a eccezione di quelle di Parigi, Lione e di Rennes, il capoluogo bretone. In questi cortei si sono inseriti i black bloc, che hanno devastato alcune vetrine e pensiline. Nella Capitale, alcuni manifestanti incappucciati hanno scandito slogan contro la polizia e lanciato dei sampietrini contro gli agenti. A Lione 35 poliziotti hanno riportato ferite leggere. Quando questa edizione della Verità andava in stampa, le forze dell’ordine avevano effettuato vari fermi: 13 a Parigi, 11 a Rennes e a Nantes, sei a Lione. A Saint-Etienne, un sindacalista della Cgt ha riportato gravi ferite dopo essere caduto da una statua sulla quale era salito per manifestare. La massiccia partecipazione allo sciopero di ieri è stata commentata da vari rappresentanti politici, soprattutto di sinistra. Per il leader della coalizione di estrema sinistra, Jean-Luc Mélenchon, il presidente Macron si ritrova con le spalle al muro e ha solo due vie d’uscita: lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, oppure l’organizzazione di un referendum. Nel frattempo, i sindacati hanno confermato che lo sciopero continuerà in vari settori strategici e che, con molta probabilità, sabato saranno organizzati nuovi cortei di protesta.Per ora comunque, Macron non sembra essere disposto a fare un passo indietro, mentre le dichiarazioni dei ministri del governo continuano a far infuriare i contestatori. La situazione potrebbe cambiare se i francesi continuassero a sostenere la protesta, anche in caso di black out o di chiusure dei distributori di carburante. In ogni caso, già ora, Macron cammina sul ciglio di un vulcano pronto a esplodere, anche a causa dell’impennata dell’inflazione. Secondo molti indicatori, in effetti, gli effetti saranno particolarmente dispendiosi per le tasche dei francesi, tanto che si parla di «marzo rosso».
Jose Mourinho (Getty Images)