2025-12-03
Gli intellò vogliono il pass per le idee
Eccoli lì, tutti i «veri sapienti» progressisti che si riuniscono per chiedere all’Aie di bandire l’editore «Passaggio al bosco» dalla manifestazione «Più libri più liberi».Sono tutti lì belli schierati in fila per la battaglia finale. L’ultima grande lotta in difesa del pensiero unico e dell’omologazione culturale: dovessero perderla, per la sinistra culturale sarebbe uno smacco difficilmente recuperabile. E dunque eccoli, uniti per chiedere alla Associazione italiana editori di cacciare il piccolo editore destrorso Passaggio al bosco dalla manifestazione letteraria Più libri più liberi. Motivo? Tale editore sarebbe neofascista, apologeta delle più turpi nefandezze novecentesche e via dicendo. In un appello rivolto all’Aie, 80 autori manifestano sdegno e irritazione. Si chiedono come sia possibile che Passaggio al bosco abbia trovato spazio nella fiera della piccola editoria, impugnano addirittura il regolamento che le case editrici devono accettare per la partecipazione: «Non c’è forse una norma - l’Articolo 24, osservanza di leggi e regolamenti - che impegna chiaramente gli espositori a aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione italiana, nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani e in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana? Poniamo quindi queste domande e preoccupazioni all’attenzione dell’Associazione italiana editori per aprire una riflessione sull’opportunità della presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici». Memorabile: invocano la libertà di pensiero per chiedere la censura.Tra i firmatari ci sono nomi illustri: Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Domenico Procacci, Loredana Lipperini, Christian Raimo, Caparezza, Massimo Giannini, Daria Bignardi, Stefano Feltri, Vera Gheno, Tomaso Montanari, Marino Sinibaldi, Paolo Di Paolo, Vincenzo Latronico, Giulia Caminito, Valerio Mastandrea, Paolo Rossi, Ascanio Celestini, Massimiliano Tarantino (Fondazione Feltrinelli) e vari altri. Per Christian Raimo è un ritorno alle antiche abitudini: qualche anno fa, da consulente del Salone del libro di Torino, brigò per far cacciare la casa editrice Altaforte e compilò una lista di proscrizione di intellettuali che, a suo dire, non avrebbero dovuto intervenire alla kermesse. Ora ci riprova, non avendo evidentemente nulla di meglio da fare.Da Raimo, tuttavia, ci si aspettano gesti del genere. Un po’ meno da altri. Anna Foa, ad esempio, nel 2016 contestava la legge contro il negazionismo dell’Olocausto spiegando che «abbiamo bisogno di studiare e di trasmettere. È l’unica strada e non ce n’è un’altra. Si possono e si devono punire gli atti di razzismo ma le opinioni anche se assurde si combattono soltanto con la conoscenza». Eppure adesso chiede la mordacchia per un editore con opinioni diverse dalle sue. E Alessandro Barbero? Si è già dimenticato di quando lo misero all’indice per aver criticato il green pass? Ora è lui a richiedere il pass antifascista alle case editrici? Quanto ad Antonio Scurati, beh, basterebbe ricordare tutte le volte in cui ha gridato alla censura? Prima per il suo monologo tagliato da una trasmissione Rai, poi perché Sky non aveva messo in produzione la seconda stagione della serie tv tratta dai suoi romanzi su Mussolini... Sono tutti per la libertà di pensiero e di parola ma soltanto se li riguarda.Ovviamente qui non c’entrano davvero né la democrazia né la libertà. Si tratta solo di un giochino di potere. Dato che Innocenzo Cipolletta, vertice dell’Aie, ha ribadito che Passaggio al bosco potrà esporre i suoi libri, i fulgidi intellettuali progressisti schiumano di rabbia, sentono di perdere il controllo degli spazi, vedono crepe nell’ortodossia. E si incattiviscono. Poveri, in fondo vanno capiti: sembra che amino la censura, in realtà sono solo troppo innamorati dell’eco della propria voce. Che suona debole persino nel vuoto dei pensieri.