2024-05-14
Piantedosi: «A Milano faremo un altro Cpr». Ma Sala frigna ancora: «Non ci ha avvisato»
Dopo i casi di cronaca e le accuse del sindaco, il governo agisce. Eppure il primo cittadino non smette di attaccare l’esecutivo.Dopo una settimana difficile per Milano, con un agente della polizia ferito a coltellate e altri aggrediti a colpi di pietre, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi arriva nel capoluogo lombardo per rispondere alle accuse del sindaco Beppe Sala. Il primo cittadino milanese aveva accusato il governo «di non fare il suo dovere» e di andare avanti «solo a slogan». Per Sala «un immigrato irregolare che delinque in maniera reiterata va rimpatriato. Ed è un dovere del governo farlo. Basta scaricare sempre la colpa sui sindaci, di sinistra o di destra». Piantedosi, che già domenica aveva risposto a tono («Con il sindaco abbiamo sempre avuto una proficua interlocuzione che non ritrovo in affermazioni così semplicistiche, forse da inquadrare nel periodo preelettorale») questa volta decide di smentirlo numeri alla mano, mostrando soprattutto la sua vicinanza alle forze dell’ordine che in questi giorni sono state impegnate più volte da immigrati clandestini fuori controllo. Non solo. Il ministro rilancia l’ipotesi di realizzare un nuovo Cpr a Milano, anche per ribadire che casi come quello di Hamis Hassine, il marocchino che ha accoltellato il viceispettore Christian Di Martino mercoledì scorso, non devono più accadere. Hamis, infatti, sarebbe dovuto essere in un centro permanenza per il rimpatrio ma non era stato accolto perché non c’era posto. Per Piantedosi non si tratta solo di realizzare un nuovo Cpr, potrebbero esserci anche altre modalità di espulsione di immigrati clandestini che commettono reati o delitti. «Abbiamo delle idee un po’ più articolate sulla possibilità di realizzare una seconda struttura di trattenimento di quel tipo e altri sistemi di supporto logistico al meccanismo di espulsione», ha spiegato Piantedosi. «Tutte queste idee si fondano sul trattenimento delle persone che come dicevo percentualmente sono in numero maggiore se esistono queste strutture». In pratica, iI Viminale starebbe studiando nuove misure per aumentare il numero dei trattenimenti con strutture anche aggiuntive ai Cpr. La risposta del governo a Sala, insomma, non si è fatta attendere, nonostante il sindaco continui a lamentarsi. «Il ministero annuncia un secondo Cpr senza coinvolgermi, dopo la pessima gestione del primo». Piantedosi e Sala non si sono incontrati durante la visita del ministro. E con tutta probabilità ciò avverrà dopo le elezioni europee. Di certo le accuse di Sala non rispecchiano quanto fatto dal Viminale in questi ultimi anni. Del resto il governo Meloni, dal giorno del suo insediamento, ha inviato nel capoluogo lombardo già più di 170 agenti. Non solo. Secondo il Viminale nel primo trimestre del 2024, il numero totale dei delitti commessi a Milano registra una diminuzione del 6,7% a fronte dello stesso periodo del 2023. «Milano ha sicuramente delle particolarità sul versante della sicurezza perché all’esistenza di fenomeni si contrappone anche un benessere storico, un grande senso civico della cittadinanza. I problemi sono sicuramente acuiti. Quindi sì, c’è un problema di sicurezza nel senso che va gestita», ha comunque spiegato Piantedosi. «In questi ultimi episodi si è visto la polizia frapporsi tra il problema e il cittadino e in un caso l’operatore di polizia è anche stato vittima. Questo è un segnale che io offro alla città di grande impegno che stanno mettendo in campo gli operatori della sicurezza rispetto ai problemi che ci sono», ha aggiunto. Il numero uno del Viminale ha fatto visita a prefettura e questura, stringendosi agli agenti e incontrando in particolare quello che è stato costretto a sparare giovedì notte per fermare un egiziano di 36 anni ubriaco in stazione Centrale. Un gesto simbolico che fa il paio con la visita all’ospedale Niguarda dove il ministro ha fatto visita al viceispettore Christian Di Martino, colpito con 3 coltellate e vivo quasi per miracolo dopo diverse operazioni chirurgiche. Ora è stabile, ma ancora sotto osservazione. «Sentivamo il dovere di venire a portare la nostra vicinanza alla famiglia, ma abbiamo avuto anche l’opportunità di vedere il ragazzo. Incrociamo le dita e ci compiacciamo dei progressi che sta facendo. Gli abbiamo espresso gratitudine per quello che ha fatto e come lo ha fatto». L’incontro ufficiale poi avverrà quando starà meglio. «Ci vedremo più in là, quando starà meglio, non abbiamo voluto affaticarlo», ha proseguito il ministro riferendosi a quanto accaduto, «gli abbiamo detto solo grazie, eravamo qui per dirgli grazie e per dargli la nostra vicinanza. Ho incontrato i suoi genitori, è importante che gli stiano vicino». La proposta di realizzare un nuovo Cpr è subito arrivata a palazzo Marino dove la Lega ha accolto favorevolmente la proposta di Piantedosi trovando però le critiche delle opposizioni. «Dare la colpa al governo di quanto accaduto è stata la principale preoccupazione di questa amministrazione dopo il ferimento dell’agente», ha spiegato in aula il segretario provinciale della Lega, Samuele Piscina, «di un secondo Cpr la città ha estremamente bisogno e questo episodio lo conferma». Mentre, un altro Cpr «mi sembra la cosa più inutile rispetto a tutte le proposte che potevano arrivare da questo governo» ha replicato il capogruppo del Pd, Filippo Barberis. Ora bisognerà capire come si muoverà Sala. A fine giornata il numero uno dell’Interno ha partecipato al convegno su «Le vittime dell’odio» presso l’auditorium Nissim della Fondazione Memoriale della Shoah organizzato in collaborazione con la Questura di Milano.
Jeffrey Epstein e Donald Trump (Ansa)
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
Continua a leggereRiduci