2025-04-07
La lezione di Dick: la realtà ha sempre un’alternativa
Una scena di «Blade Runner» e la copertina del libro Mondadori sulle opere di Philip Dick
Arriva nei Meridiani Mondadori l’opera del visionario che ispirò «Blade Runner» e (indirettamente) «Matrix». E per il quale il mondo è una somma di probabilità.Philip Dick nei Meridiani della Mondadori, con due volumi a cura di Emanuele Trevi e Paolo Parisi Presicce. Guest star Emmanuel Carrère, che allo scrittore aveva dedicato una biografia atipica, Io sono vivo, voi siete morti. È una consacrazione, preceduta dall’inclusione di Dick nella prestigiosa Library of America, con ben quattro tomi. «Un visionario fra i ciarlatani» fu definito da Stanislaw Lem in Microworlds, raccolta di saggi dove l’autore di Solaris si scagliava contro la fantascienza americana, praticata, a suo dire, da ciarlatani. Cioè da scrittori incapaci di costruire ipotesi epistemologiche di ampio respiro. Mentre Dick si distingueva per un approccio unico alla distopia.Philip Kindred Dick nasce prematuro il 16 dicembre 1928 a Chicago, con una sorella gemella, Jane, che muore dopo soli 41 giorni per negligenza della madre. Trasferitisi a Berkeley, nel 1930, i genitori divorziano. Dick segue la madre a Washington. Poi di nuovo a Berkeley. Verso la metà degli anni Quaranta cominciano i suoi problemi mentali. Dick va in terapia per curarsi dall’agorafobia. Intanto comincia a pubblicare poesie e articoli sulla Berkeley Gazette.Si avvicina alla fantascienza leggendo Astounding e Unknown, storiche testate dirette da John W. Campbell jr, il padre fondatore della fantascienza contemporanea, legata agli sviluppi della ricerca e della tecnologia. Dick scrive il primo romanzo, poi perduto, Ritorno a Lilliput. A 18 anni abbandona gli studi e va a vivere per conto proprio. Nel 1948 si sposa per la prima volta, con Jeanette Marlin, probabilmente per dimostrare alla madre di potercela fare da solo e di non essere gay. Il matrimonio dura sei mesi. Trova il primo impiego in un negozio di dischi. Si iscrive all’Università della California di Berkeley e studia Letteratura tedesca. È l’epoca del suo secondo matrimonio, con Kleo Apostolides, che ha tre anni meno di lui.Nel 1951, Dick lascia il lavoro nel negozio di dischi e tenta di fare lo scrittore a tempo pieno. Ha già pubblicato diversi racconti sulle riviste. L’esordio riconosciuto è Lotteria solare, in seguito al quale diventa amico di Poul Anderson, un decano della fantascienza favorevole all’impegno militare degli Usa nel Vietnam, contrapposto al pacifismo di Isaac Asimov e altri colleghi. Alla fine degli anni Cinquanta Dick divorzia dalla seconda moglie e sposa Anne Williams Rubistein, attraente vicina di casa. Da lei avrà la prima figlia, Laura Archer.Negli anni Sessanta vedono la luce i suoi capolavori, da L’uomo nell’alto castello a Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, che ispirerà Ridley Scott per Blade Runner nel 1982. Dick muore a Santa Ana quello stesso anno, il 2 marzo, ma fa in tempo a vedere un primo montaggio del film e gli piace.Inizialmente Dick voleva affermarsi nel ambito del mainstream. Salvo scoprire che fuori dagli steccati fantascientifici si trovano restrizioni alla libertà creativa. Lo dimostra Confessioni di uno scrittore di merda, il cui mentecatto protagonista accumula materiali sugli Ufo, Atlantide e simili. Si chiama J. F. Sebastian, e tornerà solo di nome e di secondo piano in Ma gli androidi sognano pecore elettriche?.Il mondo costituiva per Dick una somma di probabilità inestricabili e soggettive. La coscienza dell’io esiste davvero o è il frutto di manipolazioni psichiche da parte di poteri occulti? Esemplare l’entità della Trilogia di Valis, inclusa nei due Meridiani.L’America nella quale maturò era percorsa dagli spettri della Guerra Fredda. L’Fbi spiava gli artisti considerati vicini alla sinistra come potenziali membri di una quinta colonna nel caso di una temuta invasione rossa. Oppure il pericolo incombeva dallo spazio profondo. Gli alieni sarebbero giunti per prendere possesso delle menti e dei corpi degli umani. Testimonianze di una resa alla ragione del modello di sviluppo occidentale. Che ha prodotto quello che i King Crimson avevano denominato nel titolo di un brano mitico Twenty First Century Schizoid Man, l’uomo schizoide del XXI secolo. Grande debitrice di Dick è la mitologia di Matrix, giocata sulla percezione di un mondo frutto delle avanzate tecnologie virtuali. In Dick il flusso dei pixel era sostituito dalla chimica: le droghe cui ricorreva per trovare vie d’uscita dai disturbi mentali che lo affliggevano. L’assunzione degli stupefacenti innescava per lui il superamento di quelle che Aldous Huxley aveva chiamato le porte della percezione nel titolo del suo pamphlet sugli allucinogeni.Philip K. Dick ha esplorato i risvolti più ossessivi del tutto. In L’uomo nell’alto castello o La svastica sul sole, divenuto una serie di culto prodotta da Amazon, la Germania e il Giappone hanno vinto la Seconda guerra mondiale, creando un mondo alternativo. Ma allo scrittore Hawthorne Abendsen, autosegregatosi nell’alto castello, si deve La cavalletta più non si alzerà, in cui si sostiene sia accaduto l’esatto contrario. Due o infinite realtà alternative si incrociano nella trama, nella narrativa e nella personalità di Dick.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.