Non solo la Romano, in Somalia Erdogan lavora per prendersi il petrolio

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Non solo la Romano, in Somalia Erdogan lavora per prendersi il petrolio
Ansa

A Mogadiscio quest'anno ci saranno le elezioni presidenziali ma soprattutto saranno assegnati 15 blocchi esplorativi con riserve stimate del valore complessivo di circa 30 miliardi di barili. Nel frattempo non è ancora terminata la disputa con il Kenya per i giacimenti di fronte al porto di Lamu. La Turchia di Recep Tayyip Erdoğan è in prima fila per accaparrarsi il petrolio dell'ex colonia italiana. Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli: «La liberazione di Silvia ha destabilizzato alcuni attori internazionali interessati alle zone africane, oggi sempre più terra di investimenti nell'Oil & Gas».

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Il ritorno dell’ombra nera del califfato in Siria
Il villaggio di Baghouz nella provincia orientale siriana di Deir Ezzor (Getty Images)

Dopo la caduta di Bashar al-Assad e l’ascesa di Ahmad al-Sharaa, lo Stato Islamico riemerge dalle rovine della Siria. Nelle province orientali, tra Deir Ezzour e l’Eufrate, i jihadisti tornano a colpire approfittando del vuoto di potere e del caos politico.

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Il filosofo: «Chi usa la nuova tecnica per accrescere il suo potere finge che il progresso sia inevitabile. Un’alternativa politica, però, deve sempre esistere: si chiama libertà».
Alberto Stefani: «Il welfare dovrà spostarsi sempre più a livello territoriale»
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Il leghista in corsa per il Veneto: «È vero, qui mancano lavoratori, ma serve formazione tecnica, non immigrazione incontrollata».
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