2025-07-17
Pd pronto a ricomprare il gas russo pur di colpire l’America di Trump
Nel «libro verde» i democratici si rimangiano anni di invettive anti-Mosca: possibile la ripresa dei flussi al posto del Gnl Usa. Andrea Orlando copia la linea Giuseppe Conte: è la leva negoziale da usare contro Washington.Verrebbe da dire; compagna Elly Schlein spiegaci questa: le note di Valerij Gergiev no perché le propone Vincenzo De Luca, ma sì al gas di Vladimir Putin se lo vuole comprare Andrea Orlando? No, non siamo su scherzi a parte: in un documento ufficiale che deve essere la guida spirituale della sinistra per far ripartire l’industria italiana, il Pd ha scritto – poco chiaro comme d’habitude, ma molto tondo – che dobbiamo tornare a comprare il gas liquefatto dalla Russia anche per farla pagare a quel cattivone di Donald Trump. Orlando grande appassionato di Sun Tzu il leggendario stratega cinese ha teorizzato: se il tuo alleato (gli Usa) ti mette in difficoltà tu appoggiati al tuo nemico (la Russia) e se poi ci scappa di dare uno scappellotto a Giorgia Meloni, tanto di guadagnato. Sono poche righe ma che smentiscono tre narrazioni di Elly Schlein: siamo con l’Ucraina senza se e senza ma, l’Italia non tratti separatamente con Trump sui dazi, il Governo Meloni non ha una iniziativa per energia, transizione e rilancio industriale. Sono sette righe e mezzo su 64 pagine del «Libro verde del Pd sulle politiche industriali» ma bastano e avanzano a sconvolgere il partito. Testualmente – pagina 12 - c’è scritto: «In quest’ottica vanno collocate le ulteriori riflessioni da compiersi sulla necessità di un mercato unico che impedisca una pericolosa frammentazione nazionale anche di fronte alla possibilità non inverosimile di una riapertura dei flussi dalla Russia, sulla necessità di determinare a livello europeo un mix energetico virtuoso all’interno del quale le scelte sono compiute innanzitutto alla luce di valutazioni economiche capaci di soppesare e vagliare i limiti e le possibili contraddizioni di ogni soluzione: e di implementare infine ulteriori strumenti per dare stabilità e sicurezza ai prezzi e all’approvvigionamento». Ora viene da chiedere: segretaria Schlein al di là della contraddizione grossa come il Colosseo di voler tornare a comprare gas da Putin mentre Kiev è sotto le bombe non le pare evidente da queste frasi perché la gente non vota il Pd? Per leggere questo passaggio ci vogliono i polmoni di Greg Paltrinieri e il filo di Arianna (non Meloni però). Non era più semplice scrivere: siccome non sappiamo che dire sull’energia torniamo alla vecchia bottega, la Russia! Già ma sarebbe stato troppo esplicito. Per la verità l’estensore del testo – mentre la segretaria che zompetta al gay pride, ma poco argina le correnti è stata assai criptica dicendo: «non ne so nulla e di certo non possiamo aver scritto che vogliamo ricomprare il gas dalla Russia» – è stato assai esplicito e ha dato anche una spiegazione di questa scelta. Conversando con la Staffetta Politica – lo ha confermato anche Il Foglio – Andrea Orlando ha detto testualmente: «Oggi pensiamo ragionevolmente che l’acquisto di gas liquefatto dagli Usa sia una strada obbligata, legata alla presenza del conflitto, però pensiamo anche che l’acquisto debba essere condizionato a un ripensamento delle posizioni degli Stati Uniti». Dunque - gli hanno chiesto - il gas russo può essere una leva negoziale da usare contro Trump sui dazi? Risposta di Orlando: «Sì». Ed ecco il Pd servito in tutte le sue contraddizioni. Ora si aspettano le reazioni perché c’è un precedente assai pericoloso per Elly Schlein. A fine giugno Giuseppe Conte con i suoi alla Camera ha chiesto a Giorgia Meloni di darsi da fare perché in futuro il gas dalla Russia possa tornare nelle nostre case e nelle nostre fabbriche. Come si sa nonostante le sanzioni noi continuiamo a comprare gas (50 miliardi di metri cubi: un terzo rispetto a prima) da Putin, Friedrich Merz – cancelliere tedesco – ha detto che non riaprirà i rubinetti dello Stream Due (il gasdotto che ha fatto ricca la Germania) e comunque per far tornare il gas russo in quantità in Europa servirebbe una sorta di via libera di Volodymyr Zelensky che controlla le stazioni di pompaggio. Dunque, anche ad esser cinici, è assai difficile che si riesca a comprare dalla Russia senza che ci sia la pace. Ma Conte ci ha provato e il Pd lo ha linciato. Pina Picierno – vicepresidente dell’Eurocamera e antipatizzante della Schlein – aveva tuonato: «Conte è incommentabile, sono soddisfatta che per il Pd consideri l’Ucraina un discrimine: il Pd giudica inaccettabile questa posizione dei Cinque stelle». Chissà come la piglia la Picerno la posizione espressa in un documento ufficiale dal Pd che ora ritiene possibile comprare il gas da Putin per fare un dispetto a Trump. Può darsi che la Picerno invece di fare il diavolo a quattro cambi idea poiché questa posizione – inaccettabile ieri, ma possibilissima oggi – Orlando l’ha studiata per mettere in difficoltà Giorgia Meloni. Le suggerisce: tratta col tuo amico della Casa bianca (il Pd ha però sempre detto che il governo non deve agire al di fuori dell’Ue) e digli che se non abbassa i dazi noi non gli compriamo più il gas perché ce lo dà il compagno Putin. Un’idea geniale! All’insaputa di Elly Schlein.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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