2024-07-20
In Umbria danno soldi a chi fa figli. E il Pd perde la testa: «È ideologia»
Elly Schlein (Getty Images)
Il Consiglio regionale approva una nuova legge per favorire la natalità e per conciliare maternità e lavoro. Ma per i dem si fonda su una concezione di famiglia che «non esiste più». In barba al calo demografico.Nei giorni scorsi, la terza commissione del Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato una nuova legge che contiene importanti provvedimenti a favore delle famiglie. Parliamo, tra le varie cose, di incentivi alla natalità, bonus per conciliare maternità e vita lavorativa, contributi per il diritto allo studio e la pratica sportiva e un nuovo indicatore - il Fattore famiglia - che supera l’Isee nel valutare i carichi familiari e quindi l’accesso alle misure di sostegno.In attesa che il testo passi all’aula, però, il Pd è riuscito a opporsi anche ai nuovi fondi destinati alle famiglie. La sezione umbra del partito l’ha definita «una proposta di legge ideologica, fondata sullo stereotipo di una concezione di famiglia che da tempo non esiste più». «Questa legge», ha aggiunto, «ha il chiaro intento di collocare l’Umbria in una arretratezza culturale che fa onore ai migliori governi populisti ed oscurantisti».A leggere queste frasi, uno si immagina la reintroduzione delle punizioni corporali o dello status giuridico del pater familias. L’arretratezza e l’oscurantismo, invece, stanno in proposizioni come «la Regione riconosce altresì la priorità educativa dei genitori e la loro libertà di scelta in materia di cura ed educazione dei propri figli». Oppure nella scelta di favorire «le attività dei consultori familiari, per il sostegno alle gestanti e alle madri in difficoltà, per la prevenzione dell’aborto volontario e dell’abbandono alla nascita, per l’ascolto ed il sostegno ai genitori durante la gravidanza, al momento della nascita e nella fase del post-partum, e per la tutela psico-fisica delle persone vittime di violenza». Insomma, basta parlare di madre e padre, di libertà educativa o di prevenzione - senza obblighi, solo attraverso il sostegno - degli aborti volontari per fare andare il sangue alla testa ai progressisti.Nel mondo reale, qualsiasi iniziativa volta a favorire la natalità e la composizione di nuovi nuclei familiari, in un momento in cui tutti lamentano l’inverno demografico e le sue conseguenze sul welfare (si parla continuamente di sostenibilità del sistema pensionistico), dovrebbe essere elogiata, non avversata. La proposta di legge della maggioranza umbra è articolata e contiene, oltre ad alcune misure concrete, anche delle linee guida di indirizzo politico. Tra i vari punti, per esempio, si legge che «la Regione valorizza il nucleo familiare formato da persone unite da vincoli di coniugio, parentela e affinità, promuove e sostiene la funzione genitoriale nei compiti di cura, educazione e tutela del benessere dei figli». Più avanti, il testo parla anche di «tutela della vita umana dal concepimento alla morte naturale». In generale, il senso è quello di riconoscere, anche con aiuti economici, il valore sociale dell’istituzione familiare.Nel concreto, questa legge, come spiegato dalla prima firmataria, Paola Fioroni (Lega), rende strutturali «tutte le misure che in questi anni sono state varate e implementate dalla giunta Tesei». Per esempio, il bonus una tantum alla nascita di ogni figlio, «per fronteggiare l’incremento delle spese connesse alla cura del nuovo nato nei primi dodici mesi di vita del bambino», il bonus alle neo-mamme per conciliare vita familiare e lavorativa, i contributi economici per il diritto allo studio e per promuovere l’attività sportiva. A questi provvedimenti si aggiungono anche un «Fondo regionale per il sostegno dei figli orfani di entrambi i genitori» e la sperimentazione del «Fattore famiglia», «strumento integrativo per la definizione delle condizioni economiche e sociali che consentono di accedere agli interventi per la famiglia». Tale indicatore, oltre a tener conto dell’Isee per quanto concerne la capacità economica delle famiglie, considera anche la «presenza nel nucleo familiare di persone in condizioni di disabilità e di non autosufficienza», la «presenza di un disagio psico-fisico nei componenti del nucleo familiare, riconosciuto e certificato dal servizio sanitario regionale» e la «composizione del nucleo familiare, con particolare riferimento all’età dei figli e alla presenza di figli minori, nonché allo stato di famiglia monogenitoriale».Inoltre, la nuova norma introduce «un criterio preferenziale collegato all’anzianità di residenza nella Regione». L’iniziativa della maggioranza umbra, al di là delle critiche piddine, ha incassato diversi apprezzamenti. Donatella Isca, referente locale di Pro vita & famiglia, l’ha definita «una legge che mette al centro la famiglia», elogiando le annesse «politiche ad hoc per sostenere le famiglie, anche quelle numerose, e contrastare la piaga della denatalità». «Il riconoscimento del valore sociale, economico e di sviluppo civile della famiglia», ha continuato, «rappresenta un passo importante e speriamo che venga preso ad esempio da altre regioni italiane». Da sottolineare, a tal proposito, l’istituzione in Regione di un dipartimento dedicato. Ora, però, la legge, per entrare in vigore, deve essere votata anche dall’intero Consiglio regionale.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.