2019-08-11
Pd e sindacato uniti: silenziano Bibbiano e scatenano la piazza contro il ddl affidi
Da Nicola Zingaretti in giù, i dem attaccano chi parla dell'inchiesta e la Cgil li imita. Ma usano i piccoli per criticare il decreto Pillon.Quando c'è una buona causa, i migliori non possono evitare di scendere in campo. E infatti eccoli qua, stretti a coorte come ai bei tempi, Pd e Cgil uniti al fine di silenziare lo scandalo Bibbiano. L'inchiesta «Angeli e demoni» sui bambini tolti ingiustamente ai genitori è esplosa alla fine di giugno. Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, si è degnato di raggiungere la Val d'Enza, in provincia di Reggio Emilia, soltanto venerdì sera. E per fare cosa? Per accusa i suoi nemici politici. «Siamo vicini a Bibbiano in questa faccenda grave dove non c'è stata tensione bensì una aggressione oscena, ben pianificata dalla politica, che ha strumentalizzato tutta l'inchiesta», ha detto Zingaretti parlando proprio nel paese da cui tutto è iniziato. «Si tratta di un'indagine delicata (dove al centro ci sono i bambini) ma ciò nonostante si è scatenato una battaglia politica vergognosa: chi ha strumentalizzato i fatti deve vergognarsi». Ma certo: il problema è che c'è stato un complotto ordito dai perfidi sovranisti per mettere in cattiva luce lo strepitoso sistema di welfare dell'Emilia Romagna. Il fatto che il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, ora gli arresti domiciliari, abbia fornito ampia copertura politica (così dice il giudice) ai protagonisti di «Angeli e demoni», beh, è un aspetto del tutto secondario. A margine della visita di Zingaretti, sull'argomento è intervenuto pure Andrea Costa, segretario provinciale del Pd di Reggio Emilia. «La visita di Nicola, l'abbraccio con i volontari del Festival d'Enza, la festa del Pd promossa da tutti i circoli della zona, è stata importante umanamente prima ancora che politicamente», ha detto Costa. «Ha significato che siamo una comunità politica, che di fronte alle difficoltà ci stringiamo e reagiamo insieme». Il punto politico, aggiunge Costa, è il seguente: «L'aggressione che il Pd, che la città di Bibbiano, che le persone coinvolte hanno subìto è vergognosa, becera, inaudita». Chiaro: a subire un'aggressione sono stati gli esponenti dem, mica i genitori a cui hanno tolto i figli, mica i bambini strappati alle famiglie e maltrattati. Sul fatto che illustri membri del partito (emiliani e non) fossero graditi ospiti ai convegni e agli eventi pubblici organizzati dal giro della Val d'Enza, nemmeno una parola. Tra l'altro, il Pd dell'Emilia Romagna si è intestato pure la presidenza della commissione regionale che dovrebbe indagare sul sistema degli affidi, quindi potete immaginare che bel repulisti verrà fatto. Sappiamo già come andrà a finire: al massimo diranno che qualcuno ha sbagliato, ma che il modello Emilia funziona perfettamente, e tutto resterà come prima. Ogni volta che aprono bocca, i signori del Pd cianciano di strumentalizzazioni e di tutela dei minori. Ecco, se Zingaretti e gli altri volessero davvero tutelare i bambini abusati, chiamerebbero i loro compagni della Regione Toscana e li inviterebbero a cancellare immediatamente la richiesta di 5 milioni di euro per danno d'immagine alla cooperativa il Forteto. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, proprio ora che gli orchi al Forteto non ci sono più, la Toscana a guida Pd arriva a battere cassa. E questo dopo che l'intero mondo progressista, per anni, ha finanziato, sostenuto e celebrato la comunità dove i bimbi tolti alle famiglie venivano maltrattati e violentati. Anche l'Associazione vittime del Forteto è intervenuta sulla questione, definendo la richiesta della regione «ingiustificatamente tardiva» e «priva di alcun fondamento». Giova per altro ricordare che fu proprio il Pd ad opporsi al commissariamento del Forteto negli anni passati. Dunque perché, oltre che di Bibbiano, Zingaretti non ci parla pure della Toscana? E «parlare» non significa scaricare il barile o attaccare gli avversari: significa assumersi responsabilità politiche. La sensazione, tuttavia, è che i dem puntino soltanto a far calare il silenzio su tutto. E, va detto, anche la Cgil sembra condividere l'obiettivo, almeno per quanto riguarda Bibbiano. Basta leggere i comunicati che vari rappresentanti del sindacato hanno diffusi nelle ultime settimane in varie parti d'Italia. Ovunque si è parlato di istituire commissioni d'inchiesta sugli affidi, la Cgil è intervenuta per protestare e per prendere le difese dei poveri assistenti sociali criminalizzati. La Fp-Cgil della Val d'Enza, tanto per fare un esempio, si è mobilitata per chiedere un presidio permanente delle forze dell'ordine davanti al centro La Cura di Bibbiano, uno dei luoghi simbolo di «Angeli e demoni», e si è preoccupata di far sapere che gli operatori dei servizi sociali ricevono insulti e minacce. Anche a Forlì la Cgil (assieme a Cisl e Uil) si è fatta avanti per difendere gli assistenti sociali. Nel Comune romagnolo si vuole avviare una commissione d'inchiesta sugli affidi, quindi il sindacato se l'è presa con il putiferio «scatenato da una parte dei media e dei social in una criminalizzazione della professione, composta da 44.000 iscritti, che ogni giorno lavora cercando di alleviare i disagi dei più deboli. [...] Alcuni media, alla caccia del nemico quotidiano e del sensazionalismo, e non dell'informazione e della chiarezza, hanno preferito puntare il dito, presentare senza contraddittorio testimonianze ed accuse, invece di aspettare il lavoro della magistratura». Di nuovo: il problema sono i media. Se ci trasferiamo in Liguria, la solfa è la medesima. Abbiamo segnalato un paio di giorni fa la situazione «sospetta» di Genova e dintorni riguardo al sistema affidi. L'assessore genovese Francesca Fassio ha promosso di fare chiarezza a riguardo, ed è intervenuta con prontezza cancellando il «Progetto Arianna» sugli abusi di minori, creato nel 2001 con la collaborazione di Claudio Foti del centro Hansel e Gretel. Ed ecco, puntuale, l'intervento del sindacato: «La Fassio ha criminalizzato in modo sommario i servizi sociali dell'ente e in particolare quelli dedicati alla tutela dei minori», dicono Cgil, Cisl e Uil, che minacciano pure uno sciopero a settembre. Capito? Si vuole indagare sugli affidi per il bene delle famiglie e quelli minacciano battaglia. Sapete quand'è che Pd e Cgil si occupano di bimbi strappati ai genitori? Quando devono attaccare il Ddl Pillon sull'affido condiviso. Susanna Camusso, ora responsabile per le «politiche di genere» della Cgil, ha fatto sapere che il 28 settembre il sindacato scenderà in piazza contro il decreto. Nel comunicato stampa che annuncia la manifestazione si legge: «Siamo coloro che tengono davvero al centro il benessere e la serenità di bambine e bambini perché è grazie a noi che bambini e bambine sono diventati soggetti di diritto». Sono più o meno le stesse parole usate dalle associazioni di psicologi e assistenti sociali che vedono abusi ovunque. Non è un caso che pure alcuni protagonisti di «Angeli e demoni», il centro Hansel e Gretel e pure il Cismai siano feroci oppositori del Ddl Pillon. L'ideologia, del resto, è la stessa: contro la famiglia, contro i padri, contro i maschi. In nome dei «diritti», però...
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