Paradisi fiscali made in Ue. La denuncia resta chiusa nella scrivania di Gentiloni

Paradisi fiscali made in Ue. La denuncia resta chiusa nella scrivania di Gentiloni
Paolo Gentiloni (Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images)
  • Bruxelles non ferma la concorrenza sleale fra Stati membri, che costa all'Italia 3,9 miliardi l'anno. Si susseguono studi inutili, visto che mancano le sanzioni.
  • Il segretario del Partito comunista, Marco Rizzo, convocato dall'ambasciatore dei Paesi Bassi dopo un post online: «Ci danno degli spendaccioni perché abbiamo un debito alto, ma è anche colpa dei loro stratagemmi elusivi»
  • Le triangolazioni dell'Olanda per portare i soldi alle Cayman.
  • La corporate tax al 12,5% in Irlanda attira i colossi del Web
  • Diritto societario flessibile e no alla doppia imposizione: la strategia del Lussemburgo.
  • I trucchi legali adottati a Malta per non pagare né in patria né sull'isola

Lo speciale contiene sei articoli.

La vera minaccia per la democrazia non viene dall’esterno: è Bruxelles
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea (Getty Images)
Per il mainstream, l’informazione monolitica è appannaggio dei regimi autoritari. In realtà, pure nei Paesi liberali giungono agli stessi obiettivi in modo più subdolo, come fa l’Ue: inondando di soldi giornali, tv e Ong.
Implode l’asse popolari-socialisti. Ursula è senza maggioranza
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)
Manfred Weber e il Ppe accusano gli alleati di mancanza di responsabilità sul Mercosur: «Serve dire di sì all’accordo». I dem (insieme con i Verdi) li silurano: «Voi siete il nemico». Da Patrioti e The Left doppia mozione di sfiducia.
Placa i progressisti, salva la poltrona. Così il Green deal è rimasto un dogma
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Il discorso di Ursula von der Leyen sullo Stato dell’Unione insiste sull’elettrificazione dell’auto «a tutti i costi». I costruttori (e Friedrich Merz) chiedono il contrario.
Ursula insiste: «È guerra». Altri soldi e armi a Kiev e un «muro» aereo anti Putin
Ursula von der Leyen (Ansa)
Nel discorso sullo stato dell’Unione, la Von der Leyen insiste con il bellicismo sfrenato, tra gli applausi della sinistra. E alza il tiro anche contro Israele annunciando sanzioni.
Le Firme

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