2025-03-22
Il Papa ritorna a casa. Benedirà all’Angelus e farà convalescenza per almeno due mesi
Domani Francesco sarà dimesso dal Gemelli. Non potrà incontrare gruppi di persone. «Farà fisioterapia respiratoria e motoria».«Era da tre quattro giorni che il Papa chiedeva di tornare a casa ed ora è molto contento di tornare». Nel briefing di oggi alle 18 nell’hall del Policlinico Gemelli, i medici che hanno in cura Francesco, il professor Sergio Alfieri e il dottor Luigi Carbone, hanno finalmente annunciato che domani si concluderà il ricovero del Santo Padre che è in ospedale dal 14 febbraio scorso. E così papa Bergoglio che, recita il comunicato ufficiale, ha affrontato «due episodi in cui è stato in pericolo di vita», torna a Casa Santa Marta «in convalescenza protetta, in condizioni stabili ormai da due settimane».Non ha più la polmonite bilaterale, ma «non tutti i batteri» a causa della infezione polimicrobica che ha colpito papa Francesco «sono stati sconfitti». Le infezioni più gravi si sono risolte, ha specificato il professor Alfieri, sottolineando anche che tra i virus che hanno colpito papa Bergoglio non c’era quello del Covid, ma restano più difficili da sconfiggere «alcuni miceti» che si sono ridotti ma «richiederanno più tempo» per la risoluzione.Quindi il Papa dovrà proseguire delle terapie (per via orale) e la fisioterapia respiratoria che già seguiva al Gemelli, anche se questo, ha detto il dottor Carbone, non prevede particolari approntamenti sanitari a Casa Santa Marta. Avrà certamente ancora bisogno dell’ossigeno che i medici si augurano possa progressivamente abbandonare. «La convalescenza prevista è di due mesi, nel corso dei quali non potrà incontrare gruppi di persone», pertanto la presenza del Papa agli appuntamenti della prossima Pasqua e per quelli giubilari dovrà essere verificata in base all’andamento della convalescenza. Domani è previsto che il Papa si affacci dal Gemelli per salutare e benedire i fedeli. Poi, ha specificato oggi Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana, «appena possibile prenderà la strada di Santa Marta».Da almeno due settimane, hanno detto i medici, il Papa è in «condizioni cliniche stabili», «si è registrato un lento e progressivo miglioramento. Il Papa non è mai stato intubato, è sempre stato vigile, orientato e presente». Il professor Alfieri ha risposto a una domanda sullo stato dell’umore di Francesco ricordando che nei momenti più brutti, ovviamente, c’era poca voglia di scherzare, ma piano piano ha riacquistato la sua ironia: «Una mattina dopo averlo auscultato ai polmoni si è rivolto a noi dicendo: “Sono ancora vivo”».Nei giorni scorsi il cardinale Víctor Fernández, prefetto all’ex Sant’Ufficio, aveva dichiarato che «il Papa deve reimparare a parlare. Cambia modo di vivere ma non si dimette», sollevando qualche domanda su come Francesco avrebbe potuto governare la Chiesa nei prossimi tempi. L’utilizzo dell’ossigeno ad alti flussi può causare in effetti questa perdita della voce e il professor Alfieri, durante il briefing, ha appunto indicato che «ci vorrà del tempo affinché la voce ritorni quella di prima». A questo proposito il dottor Carbone ha, però, sottolineato che «le tempistiche sul recupero della parola sono difficili poterle dire però, guardando i miglioramenti avvenuti, il recupero è possibile in tempi brevi».Stamattina Francesco ha inviato un messaggio ai fedeli della diocesi di Napoli e di altre diocesi presenti in piazza San Pietro per il pellegrinaggio giubilare, lo ha letto il cardinale della diocesi partenopea Mimmo Battaglia: «In questi giorni ho sentito tanto il sostegno di questa vostra vicinanza, soprattutto attraverso le preghiere con cui mi avete accompagnato. Perciò, anche se non posso essere fisicamente presente in mezzo a voi, vi esprimo la mia grande gioia nel sapervi uniti a me e tra di voi nel Signore Gesù, come Chiesa». L’espressione della preghiera per il Papa è stata la nota più lieta di questi 37 giorni che il Papa ha passato al Gemelli, mostrando la nota tutta cattolica della unità sotto l’unico pastore. I rosari recitati alla sera in piazza San Pietro, come quelli recitati in tante diocesi e parrocchie, hanno mostrato che il Papa è un uomo, come tale anche fallibile e debole, ma resta sempre la venerazione per la missione pubblica che Gesù Cristo ha affidato a Pietro e ai suoi successori. Un passaggio cruciale per comprendere la Chiesa cattolica e farne parte.Domani questa comunità di fedeli avrà di nuovo il Papa di ritorno in Vaticano. Il Pontefice «venuto quasi dalla fine del mondo», da 12 anni sul Soglio di Pietro, è un pastore sempre rivolto agli ultimi, sempre per la pace e contro le armi. Non sempre è riuscito a contenere gli strappi e gli scossoni, sollevando anche perplessità in seno alla comunità cattolica e persino tra i cardinali ma, in un mondo attraversato dalla guerra, delle sue parole oggi c’è bisogno più delle armi. «Saremo capaci noi», disse in un’udienza del 2021, «di fare fraternità fra noi, di fare una cultura di fratelli? O continueremo con la logica iniziata da Caino, la guerra?».
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