2024-05-17
Panico a Berlino: «Troppi nazi tra gli ucraini»
Il governo tedesco annuncia di aver cacciato dall’addestramento sette soldati di Kiev. La loro colpa? Esibire simboli di estrema destra. Dopo aver negato le simpatie hitleriane presenti nelle file anti russe, l’Occidente è costretto a fare i conti con la realtà.Forse Vladimir Putin non riuscirà a «denazificare» l’Ucraina, come aveva annunciato tempo fa con toni lievemente propagandistici. Ma forse la Germania riuscirà a denazificare, almeno in parte, l’esercito ucraino. Si tratta, in effetti, di un singolare ricorso storico, o forse di un bizzarro sberleffo che il karma ha inteso riservare agli amici di Berlino. Fatto sta che le forze armate germaniche hanno dovuto cimentarsi in un’opera di pulizia ideologica al fine di emarginare e allontanare gli «estremisti di destra» presenti fra i combattenti di Kiev. Lo ha fatto sapere un paio di giorni fa addirittura il Bundestag in un comunicato ufficiale. Il testo riporta la risposta del governo federale tedesco a un’interrogazione presentata da Alternative für Deutschland (partito accusato ingiustamente e ripetutamente di essere a sua volta nazistoide) e riguardante l’addestramento delle truppe ucraine da parte dei militari tedeschi. L’inizio del comunicato è imbarazzato e imbarazzante: «Il governo federale non vede i nazionalisti estremisti ucraini come una minaccia per un possibile processo di pace in Ucraina. È l’imperialismo russo a costituire la base della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che viola il diritto internazionale e minaccia la sicurezza in Europa». A che serve una premessa di questo genere? Beh, intanto a ribadire quali siano i confini del racconto dominante, e poi a giustificare i fatti che vengono subito dopo elencati. Le autorità germaniche, ecco il punto, sono state costrette ad ammettere che effettivamente tra gli ucraini giunti in Germania per addestrarsi alla battaglia c’erano alcuni fascistoni. Sentite qua: «Il governo tedesco afferma che sono emersi sette casi in cui i soldati hanno indossato simboli dell’estremismo di destra durante l’addestramento della Bundeswehr per le forze armate ucraine. L’addestramento dei soldati ucraini interessati è stato immediatamente annullato in accordo con le forze armate ucraine e le persone interessate sono state rimpatriate in Ucraina». Qui c’è un triplo salto mortale del politicamente corretto. Per mesi e mesi i media occidentali - dopo aver dedicato fiumi di articoli alla rinascita del nazismo in Ucraina - hanno voluto negare che ci fossero militanti di destra radicale tra le file dei combattenti. Una negazione ostinata, portata avanti a dispetto delle dichiarazioni degli stessi membri dei battaglioni come Azov, i quali mai hanno fatto mistero delle loro idee e dei loro valori. Tanto che in alcuni casi abbiamo assistito a grottesche operazioni di maquillage, ad esempio i memorabili reportage in cui si spiegava che i combattenti dell’eroico battaglione al fronte sfogliavano Immanuel Kant, come se questo in qualche modo li purificasse dal peccato politico. L’ipocrisia è smaccata: si manda la gente a crepare al fronte in nome della libertà e della democrazia occidentale, e si vuole nascondere che i più determinati a morire per la patria non siano i soldati del fantomatico battaglione arcobaleno bensì, guarda un po’, i destrorsi che danno valore alla terra e alla nazione. Finché devono farsi ammazzare in prima linea vanno bene, ma poi li si oscura perché fanno fare brutta figura in società. I tedeschi, di fronte all’evidenza incancellabile, sono stati costretti ad ammettere che sì, qualche nazi fra gli addestrandi c’era. Ma con funambolica nonchalance hanno risolto tutto spiegando di aver mandato via i cattivoni non appena scoperti. Fantastico: l’Ucraina continua a fare leggi per reclutare pure vecchi e bambini perché mancano militari, e questi rifiutano di addestrare i combattenti con simpatie eccessivamente reazionarie. Sarà contento Volodymyr Zelensky.Certo, la paranoia germanica sull’argomento è nota, tanto che da quelle parti esistono leggi piuttosto restrittive sull’esibizione di slogan e simboli. Ma stavolta pare che si siano travalicati i confini della sanità mentale. Il comunicato del governo tedesco, infatti, non si limita a rendere noto l’allontanamento dei pericolosi nazistoni, ma si prodiga per celebrare il puntiglio con cui l’esercito si occupa dare la caccia ai nemici ideologici. Leggiamo: «I soldati tedeschi che hanno a che fare con membri delle forze armate ucraine nell’ambito dell’addestramento di supporto sono regolarmente addestrati e sensibilizzati sui simboli dell’estremismo di destra. Dopo il loro arrivo in Germania, ai soldati ucraini è stato insegnato il simbolismo nazista». Capito? I soldati tedeschi non combattono sul fronte ucraino, tuttavia sono perfettamente addestrati a riconoscere il simbolismo nazista. E hanno addirittura tenuto appositi corsi sul tema agli ucraini. Forse non si sono resi conto, al vertice dell’esercito, che la scena di un tedesco che tiene un corso sui simboli nazisti sembra uscita da una brutta barzelletta. In fondo, però, l'imbarazzo di Berlino lo comprendiamo. A differenza dei nostri giornalisti, i tedeschi ricordano bene la storia. Sanno che, in Germania, Kant lo avevano letto tutti. Eppure...
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.