2021-03-01
Palazzo Chigi finanzia la cooperativa che forniva «braccia» migranti al Pd
Per la «Settimana contro il razzismo» pagata dall'Unar, ente che fa capo alla presidenza del Consiglio, quasi 10.000 euro sono andati a Ruah, onlus sotto inchiesta che diede manodopera a una deputata demIn tempi di emergenza Covid non c'è più nulla di necessario: praticamente tutto può passare in secondo piano, soverchiato dalla lotta al virus. A palestre, piscine e attività sportive, tanto per dire, tocca rassegnarsi e restare chiuse. L'ideologia, però, quella non si può trascurare. Malattia o non malattia, guai a lasciare da parte i fondamentali valori del progressismo. Tra i quali svetta, ovviamente, l'antirazzismo, la base su cui si fonda tutta l'ossessione contemporanea per le minoranze.Dal 21 al 27 marzo, dunque, si terrà l'imprescindibile «Settimana di azione contro il razzismo», formidabile iniziativa di cui si occupa ormai da diciassette anni l'Unar, ovvero l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta dell'organismo «deputato dallo Stato italiano a garantire il diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità». In realtà, come noto, il vero compito dell'Unar è quello di gestire la propaganda, fornendo sostegno all'immigrazione di massa e pubblicità alle campagne Lgbt.La settimana di azione contro il razzismo, come è facile immaginare, è un ottimo strumento per dare fiato ai fanatici delle frontiere aperte, e a coloro che amano dipinge l'Italia alla stregua dell'Alabama degli anni Cinquanta. Soprattutto, però, è un'occasione importante per distribuire un po' di soldi ad associazioni, Onlus e cooperative varie.Qualche giorno fa è stato approvato il decreto contenente la graduatoria delle associazioni che riceveranno denaro per organizzare eventi in occasione della maratona antirazzista. A percepire finanziamenti saranno «38 Associazioni regolarmente iscritte al Registro per la somma complessiva di euro 346.968,07». È vero: non si tratta di una cifra astronomica. Ma se considerate il momento di crisi e, soprattutto, il fatto che questo denaro viene stanziato per soli sette giorni di iniziative, capite che non parliamo esattamente di bruscolini.Che si buttino soldi per fare propaganda all'accoglienza, tuttavia, non è sorprendente. In questo caso, tuttavia, c'è un elemento in più che contribuisce a far salire decisamente l'irritazione. Scorrendo i nomi delle 38 associazioni beneficiate, troviamo anche quello della cooperativa sociale Ruah, alla quale vengono attribuiti 9.971,90 euro. Di nuovo, non è certo una cifra mostruosa, ma tenete presente che tutte le associazioni hanno ricevuto al massimo 10.000 euro, e stiamo sempre parlando di un impegno non proprio sfiancante. Il problema principale, in ogni caso, non riguarda i soldi. Ma il fatto che quel denaro venga dato proprio alla Ruah. Si tratta, infatti, di una delle realtà che l'hanno scorso furono coinvolte in un'inchiesta sulla cattiva gestione dei migranti a Bergamo. Nel silenzio generale, La Verità ne diede notizia, riportando anche alcuni particolari agghiaccianti. All'inizio di febbraio la Procura di Bergamo ha notificato l'avviso di chiusura indagini a ben 35 persone coinvolte in quell'inchiesta. Ebbene, nove indagati appartengono alla cooperativa Ruah e all'associazione Diakonia. A costoro, come hanno riportato i giornali bergamaschi, «vengono contestati la truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche e adempimento di contratti di pubbliche forniture».Ecco: stupisce un po' che a una cooperativa finita al centro di una vicenda tanto sgradevole continuino ad arrivare soldi pubblici. Chiaro: essere indagati non significa essere colpevoli. Però pensare che a dare lezioni di antirazzismo sia questa coop non è molto emozionante. Giusto per rinfrescarvi la memoria, ricordiamo un episodio relativo all'inchiesta bergamasca, ricostruito attraverso le intercettazioni telefoniche. Il 24 febbraio del 2018, la deputata bergamasca del Pd Elena Carnevali, chiamò il presidente della cooperativa Ruah, Bruno Goisis, per chiedergli una mano. Queste furono le sue esatte parole: «Ciao, senti, ho un'urgenza e ho bisogno di chiederti una mano in questo senso, tu riesci a darmi la disponibilità di avere tre, tre braccia, cioè tre o quattro esseri umani domani un paio di ore che mi aiutano ad imbustare poi io i soldi li do a te ci pensi tu a trovare il modo». In pratica, la deputata voleva delle «braccia» per imbustare dei volantini, e si rivolse al capo della Ruah, che provvide a mandargli alcuni dei migranti a lui affidati. Gli stranieri, accolti a Casa Amadei, furono spediti nella sede provinciale del Pd a Bergamo e misero a disposizione le «braccia» richieste. La deputata Carnevali ci tenne a spiegare anche al nostro giornale di aver fatto tutto regolarmente, e ci mancherebbe altro. Diciamo che, ancora oggi, sentire parlare in quel modo degli stranieri mandati a imbustare i volantini del Pd lascia un po' perplessi. La cooperativa Ruah dovrebbe ricevere quasi 10.000 euro per dare lezioni di antirazzismo. Chissà, magari approfitterà dell'occasione per spiegare alla popolazione la differenza tra «braccia» e «persone».
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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