2023-11-27
Nessuno scende in piazza per gli ostaggi
I professori universitari che con un appello invocano da Israele il cessate il fuoco si dimenticano di chiedere ad Hamas il rilascio dei rapiti. Un doppio standard che li ha portati, tra l’altro, a chiudere gli occhi sulle recenti violenze etniche contro gli armeni.Chi ha avuto, ha avuto, e chi ha dato, ha dato. Detto napoletano che riassume in parole povere il concetto che a un certo punto i morti devono seppellire i morti e i torti devono essere dimenticati, la questione deve essere chiusa, a prescindere da chi abbia ragione o da chi sia rimasto avvantaggiato. Celebre proverbio richiamato dalla famosissima Simme ’e Napule, paisà di Peppino Fiorelli: «Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto... chi ha dato, ha dato, ha dato... scurdámmoce ’o ppassato, Simme ’e Napule, paisà». A un certo momento le guerre devono concludersi. Il nord Africa era cristiano, verde e coltissimo. È stato colonizzato dall’islam, che ha completamente distrutto le civilizzazioni precedenti, resiste solo uno sparuto gruppo di copti in Egitto, tra un attentato e l’altro. La mia terra, il meridione italiano, è stata flagellata da un millennio di schiavismo. La nostra straordinaria civiltà è crollata. La mia città natale, Capua, che in epoca romana è stata la seconda città del mondo noto, seconda solo a Roma, è stata saccheggiata e distrutta dai pirati saraceni due volte, nel IX secolo, e non siamo nemmeno sul mare. Il Marocco è stato costruito dagli schiavi cristiani, schiavizzati in condizioni durissime: se qualcuno pensasse di andare a far saltare un bus scolastico a Rabat e poi ballare per strada distribuendo dolcetti mentre i bambini marocchini bruciano vivi, sarebbe considerato un criminale folle. La città che oggi si chiama Istanbul si chiamava Costantinopoli, è stata conquistata col ferro il fuoco e il dolore. Come riferiscono gli stessi cronisti ottomani furono stuprati donne e ragazzini, mentre gli uomini che avevano combattuto furono crocefissi e impalati. Chiunque decidesse di far saltare un bus scolastico in Turchia per vendicare la distruzione della cristianità e dei cristiani, perché è ancora molto arrabbiato per lo sterminio degli armeni, i bambini castrati, le donne stuprate, sarebbe un criminale folle. Nel 1971 gli induisti sono stati cacciati dal Bangladesh, eppure il Bangladesh è una delle culle dell’induismo. Abbiamo avuto 10 milioni di profughi. Questi profughi sono stati accolti dall’India e nessun induista ha insegnato ai suoi figli ad odiare i musulmani del Bangladesh. La legge del «chi ha avuto, ha avuto, e chi ha dato, ha dato», vale per tutti meno che per l’eroico popolo palestinese, che da tre generazioni riceve fiumi di denaro che si estinguerebbero immediatamente se si mettesse in pace. Il 7 novembre è stato pubblicato un «appello da parte di accademici e accademiche italiane per chiedere un’urgente azione per un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto umanitario internazionale». In 48 ore ha raccolto l’adesione di 3.862 accademici. L’appello inizia così: «In quanto membri delle comunità accademiche e dei centri di ricerca italiani, scriviamo questa lettera in nome della pace e della giustizia, uniti dalla richiesta di porre un’immediata fine alla guerra in corso contro Gaza». Veramente è Gaza che ha aperto il 7 ottobre una guerra contro Israele, una guerra tremenda cominciata con bambini assassinati e le donne stuprate in maniera spaventosa. Le donne israeliane non sono state uccise come gli altri civili. Sono state stuprate, umiliate, esposte nude e fatte a pezzi. La violenza dello stupro etnico è esplosa. Non solo sono state punite per essere le donne del nemico, e portare, aver portato o poter portare nel loro ventre i figli del nemico, ma anche per essere donne libere, che non portano teli sui loro corpi, di cui sono le uniche proprietarie. Le belve che hanno fatto questo scempio hanno preso degli ostaggi che devono essere liberati. Se Hamas liberasse gli ostaggi l’operazione a Gaza si fermerebbe, ma gli accademici non chiedono la liberazione degli ostaggi. La guerra di Israele è contro Hamas. Il 7 ottobre sono stati uccisi scientemente, guardandoli in faccia, 1.400 israeliani ebrei, tra cui 29 bambini. I miliziani hanno sequestrato 240 israeliani tra cui 33 bambini. Lo Stato di Israele è nato per proteggere gli ebrei dall’antisemitismo. I tempi in cui si potevano impunemente uccidere gli ebrei sono finiti e non tornano. L’articolo 1 dello statuto di Hamas inneggia alla distruzione di Israele, l’articolo 7 ripete l’invocazione coranica di uccidere gli ebrei, non gli israeliani, gli ebrei, dovunque si trovino, quindi in qualsiasi parte del mondo, anche fuori dalla terra di Israele. Gli accademici affermano che Israele dal 1948 occupa in modo illegale la «Palestina» e impone al «popolo palestinese» una «forma di segregazione razziale e etnica». Gli stessi accademici che non hanno scritto nulla sui massacri e sulla pulizia etnica del Sudan meridionale, e non hanno fiatato sulle ultime violenze etniche contro gli armeni, sposano la teoria di Hamas che lo Stato di Israele non dovrebbe esistere. Le eventuali violenze di Hamas sono quindi giustificate dalle umiliazioni subite. Gli armeni che non fanno saltare bus scolastici, quindi, si sono divertiti a farsi sterminare. Comunque non ne sono stati umiliati. Anche gli ebrei che non hanno fatto mai saltare bus scolastici a Berlino o anche a Roma non si sono troppo offesi dall’essere stati sterminati. Chi ha un disturbo border line di personalità e chi soffre di psicosi non è in grado di intuire le conseguenze delle proprie azioni, ma segue l’impulso. L’affetto da disturbo border line di personalità, come gli psicotici, se è stato umiliato o se si sente umiliato, uccide e dà la colpa della sua violenza a chi lo ha reso infelice. Le persone normali e sane di mente calcolano le conseguenze delle proprie azioni. I palestinesi da decenni attaccano Israele che è più forte di loro, la cui risposta travolgerà loro e i loro bambini. Quindi si tratta di persone alle quali del benessere dei loro figli interessa meno che del fango che hanno sotto i piedi. I palestinesi sono il perdente radicale, secondo la definizione del filosofo Hans Magnus Enzensberger, disposti a sacrificare sé stessi e i propri figli e portare il mondo alla distruzione pur di danneggiare il loro nemico. La cosa interessante è che anche gli accademici italiani hanno la stessa deformazione del pensiero. Secondo loro, il loro appello quale effetto avrà? Che i 9 milioni di israeliani decidano di andarsene? Il risultato di questo appello, come anche dei violentissimi cortei, delle sinagoghe aggredite, delle stelle di Davide che compaiono sulle case, è uno solo. Israele si è reso contro che se ferma l’attacco prima di aver liberato gli ostaggi firma la sua condanna a morte. I suoi cittadini saranno alla mercè del primo zuzzerellone che vuole torturarli, stuprarli o ucciderli, e che resterà impunito. Gli israeliani hanno sotto gli occhi che ogni ebreo che vive fuori da Israele è in pericolo, quindi per nessun motivo possono abbassare e armi. Noi italiani non abbiamo mai torto un capello ai palestinesi, non confiniamo nemmeno con loro. Eppure i palestinesi ci hanno causato 48 morti in due attentati a Fiumicino, Hanno assassinato Stefano Gaj Tachè perché hanno sparato su alcuni bambini ebrei davanti alla sinagoga di Roma, ebrei, non israeliani, hanno sequestrato l’Achille Lauro uccidendo un anziano turista ebreo, non israeliano, e secondo le teorie più verosimili a loro dobbiamo l’attentato alla Stazione di Bologna.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Getty Images)
il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi (Ansa)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 14 ottobre con Flaminia Camilletti
Donald Trump (Getty Images)