2022-06-06
Orda sul Garda: identificate 30 «risorse»
Alcuni frame da video TikTok sui fatti di Peschiera del Garda
Pioggia di denunce dopo le molestie alle ragazze sul treno, risse e vandalismi scatenati da un raduno di giovanissimi organizzato online. La polizia finora ha individuato solo soggetti di origine magrebina. Ma partiti e giornali di sinistra omettono questo dettaglio. Nelle denunce presentate alla polizia ferroviaria milanese da almeno cinque delle 10 ragazzine, tutte minorenni, molestate sul treno regionale Verona-Milano con il quale stavano rientrando dopo una giornata a Gardaland, e che si è trasformato nel covo di africani probabilmente di seconda generazione che ha partecipato al «mucchio selvaggio» del 2 giugno a Peschiera del Garda, si parla di almeno una trentina di molestatori. Le vittime hanno raccontato che le aggressioni sarebbero avvenute mentre il treno era fermo sui binari, bloccato da qualcuno che aveva azionato il freno d’emergenza, dopo le ore di sballo tra alcol, droghe e musica a palla sulle spiagge del Lago di Garda. Qui circa 2.000 ragazzi (stando alle stime del sindaco di Peschiera, Orietta Gaiulli), «per lo più di origine nordafricana», confermano dalla Questura veronese, sono calati in branco per festeggiare a modo loro (per il terzo anno consecutivo) la Repubblica italiana, dopo un veloce passaparola via Tik Tok. Il bilancio, però, oltre alle molestie sul treno, conta anche una violenta rissa scoppiata in spiaggia tra due baby gang (dove sarebbe spuntata pure qualche lama), alcuni furti e una serie di danneggiamenti ad auto, bar e ristoranti nell’abitato di Peschiera. E mentre dalla Squadra mobile di Verona, il nuovo dirigente Carlo Bartelli (che si è insediato solo pochi giorni fa) con i suoi investigatori sta cercando di ricostruire l’accaduto, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese resta in silenzio. Come le femministe a corrente alternata dell’ultrasinistra. «Proprio come per le abominevoli violenze di capodanno in piazza Duomo a Milano è calata una cappa da parte di certa sinistra e delle femministe», ha sottolineato il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Nessuna parola di sdegno, nessuna presa di posizione forte e decisa, probabilmente per paura di mettere in cattiva luce gli immigrati». Stando alle ricostruzioni, qualcuno avrebbe anche detto che su quel treno «le donne bianche» non sarebbero dovute salire. «Se la proposta sulla cittadinanza tanto voluta dalla sinistra, che prevede il cosiddetto Ius scholae secondo il quale ci sarebbe l’ottenimento della cittadinanza come un automatismo dopo solo cinque anni di scuola, fosse già legge, i ragazzi extracomunitari che hanno devastato Peschiera e, come sembra, quasi stuprato le sei ragazzine sul treno oggi sarebbero cittadini italiani», ha sottolineato il deputato leghista Igor Iezzi. «E il quotidiano La Repubblica non ha neppure il coraggio di dire che erano immigrati», gli ha fatto eco la responsabile dipartimento Pari opportunità della Lega Laura Ravetto. E anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha commentato sdegnato: «Quanto accaduto sul treno da Gardaland è gravissimo e va condannato con severità. Se sono immigrati regolari vanno processati per direttissima, se sono clandestini rispediti a casa ancora più velocemente. L’immigrazione si gestisce anche con intransigenza verso l’illegalità». Gianatonio Fratucello, gestore di uno dei lidi di Peschiera del Garda, è ancora particolarmente colpito per quanto ha vissuto il 2 giugno: «Scene mai viste qui. Sembrava di essere al G8». Identificare i coinvolti non è stato un lavoro semplice per le forze dell’ordine. Anche perché molti dei ragazzi erano privi di documenti, segno che probabilmente erano partiti proprio con l’intenzione di creare disordini. Quelli che hanno già un nome e un cognome, e che si sarebbero resi responsabili di risse e danneggiamenti, sono tutti cittadini nordafricani o di origine magrebina, tra i 17 e i 19 anni, provenienti da Verona, Brescia, Mantova, Bergamo e Milano. Dalla Prefettura fanno sapere che, dopo gli annunci di ulteriori assalti circolati sui social (uno degli utenti aveva scritto «il 4 la riconquista con armi»), i controlli sono stati rafforzati. Durante una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sono state prese le contromisure. E anche ieri le stazioni di Peschiera e Desenzano erano presidiate, anche con cani antidroga. Oltre che le spiagge del basso lago, soprattutto Pioppi, a Peschiera, e il Campanello, in territorio di Castelnuovo, dove c’era una presenza massiccia di agenti in tenuta antisommossa. Ma a scongiurare il bis deve aver contribuito in modo particolare il «filtraggio» alle partenze, dalle stazioni dei capoluoghi del Veneto ma anche di Milano, Bergamo e Brescia dalle quali è arrivata la gran parte della folla. «Oggi è tutta un’altra storia», ha detto all’Arena di Verona Sokol Kumbulla, titolare del bar della stazione, che giovedì ci ha rimesso la porta di una vetrinetta e un’aggressione a due dipendenti, presi a pugni dai folli appena scesi dai treni. «Sono abituati ad entrare e rubare», ha raccontato, «e se non ci riescono si arrabbiano. È bastato dire loro di infilarsi una maglietta per scatenare la rabbia, ci hanno dato dei razzisti e poco dopo sono tornati in una ventina ad aggredirci». Ma la nuova calata è solo rimandata: appuntamento al 2 giugno 2023. Stessa spiaggia.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
content.jwplatform.com
L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)