2021-12-07
Obbligo di pass e cambi di colore: il rebus divieti fa scappare i turisti
Raffica di chiamate agli alberghi per disdire le prenotazioni fino a febbraio, diminuite del 50% rispetto al 2019. Sul settore pesano la stretta del super certificato e l’incertezza sulle restrizioni del semaforo nelle Regioni.Alunni, test gratis solo con una dose. Caos certificato sui mezzi. Oltre 1 milione di studenti non è vaccinato. L’ipotesi: tamponi gratuiti riservati a chi fa la prima puntura. L’ennesima punizione per i «reticenti». Lo speciale comprende due articoli.Sull’arco alpino ora si guarda più il bollettino dei contagi che quello meteo della neve. La speranza che la campagna vaccinale potesse garantire un Natale più sereno, recuperando parte delle perdite disastrose di due anni di lockdown, è stata travolta dalla duplice slavina del passaggio dell’Alto Adige in zona gialla e dell’introduzione del super green pass. Dubbi, incertezze, timori di un peggioramento della situazione, hanno caratterizzato il primo giorno del certificato verde rafforzato. Gli alberghi sono stato travolti dalle chiamate di chi era in bilico se prenotare o aspettare ancora a ridosso del Natale ma anche di chi aveva già fermato una stanza. L’incertezza riguarda soprattutto i turisti extra Ue, cioè coloro che sono immunizzati con un vaccino non riconosciuto dall’Ema, come lo Sputnik, il Sinovac o il Sinopharm, molto diffusi nell’Est Europa, in Russia e nei Paesi asiatici. Costoro non hanno il green pass e quindi non possono accedere negli alberghi italiani.Un bel guaio per le strutture. Il coordinatore genovese di Assohotel, Fabio Serpi, ha sollevato il problema chiedendo alle istituzioni e alla comunità scientifica di «sciogliere questo nodo che mette in difficoltà tante strutture ricettive».Serpi sottolinea che «per le aziende del settore, la situazione continua a essere molto delicata e, pur comprendendo l’intenzione del governo di convincere quante più persone a vaccinarsi, è però importante veicolare un messaggio di apertura: rispetto ad un anno fa abbiamo gli strumenti per tornare a fare la vita di sempre». La situazione quindi doveva essere sotto controllo, invece si torna al rebus di quali Regioni cambieranno colore. Il giorno stesso del debutto del pass rafforzato, l’Alto Adige è slittato in modalità gialla e c’è chi scommette che il Friuli presto si colorerà di arancione. Di fronte alla scacchiera dei colori, anche il turista più motivato, attende di vederci chiaro. «Gli alberghi non sono ancora tutti aperti e qualche difficoltà potrebbero averla i ristoranti con i controlli. Abbiamo ricevuto tante chiamate di persone che volevano chiarimenti, avevano dubbi. Abbiamo ribadito che gli impianti sono tutti aperti. Qui si scia anche se in zona gialla» spiega Manfred Pinzger, presidente di Federalberghi Alto Adige e vicepresidente di Confcommercio nazionale. E sottolinea che quando alcune località sono passate in zona rossa, «è stata fatta una cattiva comunicazione e c’è chi ha pensato che non si potesse più sciare. Così sono piovute le disdette. Niente di più sbagliato». E avverte che anche il super green pass « va spiegato bene per tranquillizzare soprattutto i turisti stranieri». Il bilancio delle prenotazioni per gennaio e febbraio è in negativo del 50% rispetto al pre Covid. «Ma ormai lo sappiamo, si naviga a vista soprattutto con il continuo cambio normativo», dice tranchant. In Veneto, a parte Cortina, città iconica del Natale, il tasso di occupazione medio degli alberghi nel periodo compreso tra il 10 gennaio e il 14 febbraio prossimi è solo del 26%. Il presidente di Federalberghi della Regione, Massimiliano Schiavon, riferisce che l’atteggiamento del turista è di grande cautela. «Vuole capire cosa accadrà nelle prossime settimane, se ci saranno ancora cambiamenti».Il presidente del Friuli- Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha già annunciato che qualora la Regione dovesse passare in zona arancione, le attività resteranno comunque aperte. A Milano ci si sforza di essere ottimisti. Il presidente di Confcommercio della città, Gabriel Meghnagi, dice che i negozi per il fine settimana erano pieni ma nel primo giorno del super certificato hanno registrato minori presenze. Ma lo attribuisce al ponte di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata. «Nei negozi c’è l’obbligo della mascherina, non del green pass, quindi tutto procede in modo ordinato» e lancia alcune stime sugli acquisti che per quest’anno dovrebbero pareggiare la situazione del 2019». Però avverte: «Se ricomincia il terrorismo sui contagi, le spese si bloccano».Milano è la città del turismo business e forse meno esposta ai cambiamenti normativi.Il termometro vero della situazione invece si ha a Roma. «Il super lasciapassare ha avuto come effetto immediato di fermare le prenotazioni. È vero che i turisti, viaggiando in aereo e treno, devono già avere il pass, ma c’è anche una quota che si sposta con la propria auto. E comunque di fronte a questo ennesimo cambio di normativa, telefonano perplessi» afferma il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli. «Talvolta ci chiedono anche le previsioni sui futuri cambi di colore delle Regioni. Il continuo passaggio da un tipo di restrizione all’altra ha indotto la clientela, soprattutto straniera, a prenotare all’ultimo momento». Dilaga il last minute? «Direi che ormai le camere si vendono last second». Impossibile quindi stimare quello che accadrà dopo l’Epifania che è il periodo tradizionalmente segnato dall’arrivo degli stranieri nelle città d’arte e sulle Alpi per le settimane bianche. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/obbligo-di-pass-e-cambi-di-colore-il-rebus-divieti-fa-scappare-i-turisti-2655931866.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="alunni-test-gratis-solo-con-una-dose" data-post-id="2655931866" data-published-at="1638823658" data-use-pagination="False"> Alunni, test gratis solo con una dose
Alberto Stefani (Imagoeconomica)
(Arma dei Carabinieri)
All'alba di oggi i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Chieti, con il supporto operativo dei militari dei Comandi Provinciali di Pescara, L’Aquila e Teramo, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia de L’Aquila, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantacinquenne bengalese ed hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 19 persone, tutte gravemente indiziate dei delitti di associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie indeterminata di reati in materia di immigrazione clandestina, tentata estorsione e rapina.
I provvedimenti giudiziari sono stati emessi sulla base delle risultanze della complessa attività investigativa condotta dai militari del NIL di Chieti che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno fatto luce su un sodalizio criminale operante fin dal 2022 a Pescara e in altre località abruzzesi, con proiezioni in Puglia e Campania che, utilizzando in maniera fraudolenta il Decreto flussi, sono riusciti a far entrare in Italia diverse centinaia di cittadini extracomunitari provenienti prevalentemente dal Bangladesh, confezionando false proposte di lavoro per ottenere il visto d’ingresso in Italia ovvero falsificando gli stessi visti. L’associazione, oggi disarticolata, era strutturata su più livelli e si avvaleva di imprenditori compiacenti, disponibili a predisporre contratti di lavoro fittizi o società create in vista dei “click day” oltre che di di professionisti che curavano la documentazione necessaria per far risultare regolari le richieste di ingresso tramite i decreti flussi. Si servivano di intermediari, anche operanti in Bangladesh, incaricati di reclutare cittadini stranieri e di organizzarne l’arrivo in Italia, spesso dietro pagamento e con sistemazioni di fortuna.
I profitti illeciti derivanti dalla gestione delle pratiche migratorie sono stimati in oltre 3 milioni di euro, considerando che ciascuno degli stranieri fatti entrare irregolarmente in Italia versava somme consistenti. Non a caso alcuni indagati definivano il sistema una vera e propria «miniera».
Nel corso delle indagini nel luglio 2024, i Carabinieri del NIL di Chieti hanno eseguito un intervento a Pescara sorprendendo due imprenditori mentre consegnavano a cittadini stranieri documentazione falsa per l’ingresso in Italia dietro pagamento.
Lo straniero destinatario del provvedimento cautelare svolgeva funzioni di organizzazione e raccordo con l’estero, effettuando anche trasferte per individuare connazionali disponibili a entrare in Italia. In un episodio, per recuperare somme pretese, ha inoltre minacciato e aggredito un connazionale. Considerata la gravità e l’attualità delle esigenze cautelari, è stata disposta la custodia in carcere presso la Casa Circondariale di Pescara.
Nei confronti degli altri 19 indagati, pur sussistendo gravi indizi di colpevolezza, non vi è l’attualità delle esigenze cautelari.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da anni, è impegnato nel fronteggiare su tutto il territorio nazionale il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, fenomeno strettamente collegato a quello dello sfruttamento lavorativo.
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