2024-10-17
Arrivano nuove risorse per la sanità. Stop al test di ingresso a Medicina
Maurizio Leo e Giancarlo Giorgetti (Ansa)
L’opposizione parla di meno di un miliardo in manovra, ma il ministero conferma: «Solo nel 2025 ci saranno 2 miliardi e 366 milioni in più». Presto 30.000 assunzioni. Studenti valutati dopo i primi sei mesi di corsi. Il governo non fa cassa con la previdenza: minime su e pieno adeguamento degli assegni all’inflazione per la classe media. Il superamento della Fornero resta però nel cassetto. Lo speciale contiene due articoli.Circa 2,5 miliardi di euro saranno destinati ad assumere nel triennio 2025-2027 oltre 30.000 tra medici, infermieri e altri lavoratori del comparto. Si partirà il prossimo anno 2025 con 6.000 assunzioni. Una fetta consistente della manovra, varata dal Consiglio dei ministri, è dunque a favore del personale sanitario e per incrementare il livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Ieri giravano ipotesi fantasiose sull’entità delle risorse a disposizione. Poco meno di 900 milioni per il 2025 (lo 0,04% del Pil) e 3,2 miliardi per il 2026, invece dei 3,7 miliardi annunciati. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha smentito che alla sanità siano destinati solo 880 milioni di euro. «ll prossimo anno andranno, rispetto al 2024, 2.366 milioni di euro in più», è stata la precisazione.«Ci saranno sicuramente risorse, la suddivisione tra questo anno e l’anno prossimo è in corso. Appena abbiamo i dati, li daremo», ha fatto sapere il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Nella manovra in campo sanitario, oltre alle assunzioni è prevista la riduzione fiscale per l’indennità di specificità medica, da effettuarsi in due momenti. Il primo anno l’aliquota del 43% verrà portata al 30%, l’anno successivo al 15% con un aumento in busta paga di circa 250 euro mensili. Per rendere più attrattive alcune specializzazioni mediche, come medicina d’emergenza e urgenza, anestesiologia o infettivologia, ci saranno aumenti dai 200 ai 400 euro al mese nei contratti di specializzazione. «Le misure per la sanità in legge di Bilancio soddisfano le aspettative delle aziende sanitarie, perché restituiscono centralità al tema del personale e introducono strumenti innovativi e concreti per rendere più attrattivo il lavoro nella sanità pubblica», ha approvato Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere.Sui tempi di attuazione si è dichiarato perplesso Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed: «Ci auguriamo che gli effetti della defiscalizzazione dell’indennità di specificità siano immediati e di non dover attendere dunque la conclusione del contratto 2025-2027 per vedere gli aumenti in busta paga».Sempre nel piano Sanità, il tetto per la spesa farmaceutica passerà dal 15,3 al 15,85% del Fondo sanitario nazionale, con un apporto di 800 milioni di euro. Novità anche sul payback dei dispostivi medici. Il miliardo dovuto alle aziende per il 2015-2018 potrebbe essere spalmato su 5 anni ed è prevista la creazione di un fondo per i dispositivi medici innovativi. Tra le misure che si devono finanziare c’è l’aggiornamento delle tariffe delle prestazioni ospedaliere rimborsate alle Regioni (Drg), non aggiornate da vent’anni, e che potrà tradursi in un altro miliardo da destinarsi per il 2025, di cui 350 milioni per riabilitazione e lungodegenza e 650 milioni per assistenza agli acuti. Pure il piano pandemico 2024-2028 richiede la sua fetta di risorse, quantificate in circa 300 milioni di euro.Ieri, intanto, la settima Commissione del Senato ha dato il via libera al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria. La riforma prevede l'abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso. L’accesso sarà regolato attraverso i crediti formativi e la posizione in graduatoria nazionale, con una selezione basata sulle competenze acquisite dagli studenti. «Il fabbisogno di futuri nuovi medici è di 30.000 professionisti i più nei prossimi sette anni. Per soddisfarlo abbiamo già aumentato i posti disponibili per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e veterinaria», ha sottolineato il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, spiegando i nuovi criteri di selezione. «Per il primo anno aboliamo il numero chiuso e i test d’ingresso, ma prevediamo un semestre-filtro con esami caratterizzanti». Il governo spera di introdurre la novità già dall’anno accademico 2025-2026. «Sarà un percorso lungo, non semplice, ma finalmente iniziamo, cosa che tutti i cittadini si aspettavano», ha dichiarato Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. Per Lucio Malan (FdI) si tratta di un passaggio «fondamentale per la necessità di medici e per le aspirazioni di tanti giovani. È importante razionalizzare le norme di accesso affinché la selezione, che pur deve esserci, venga fatta sulle materie oggetto di interesse del corso di laurea e non con altre modalità viste fino ad oggi». La Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) ha espresso soddisfazione perché il numero programmato rimane, ma sostiene che deve essere coerente con i fabbisogni reali. «Forse dovremmo fare tutti una maggiore riflessione per evitare domani la pletora medica e dovremmo tutti quanti provare a riflettere sul valore che dieci anni di formazione hanno per un giovane medico. Tra dieci anni andranno in pensione meno di 7.000 medici e oggi noi consentiamo un accesso a medicina a oltre 20.000 ragazzi: una parte di questi probabilmente non avrà occupazione», è stato il commento di Filippo Anelli, presidente Fnomceo. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/nuove-risorse-per-la-sanita-2669415185.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="pensioni-rivalutate-fino-a-2-400-euro" data-post-id="2669415185" data-published-at="1729166325" data-use-pagination="False"> Pensioni rivalutate fino a 2.400 euro Nemmeno nel 2025 gli italiani potranno attendersi una riforma importante delle pensioni. È quanto emerge dalla manovra illustrata ieri, in attesa che quest’ultima venga trasformata in legge dopo il consueto passaggio alla Camera. Come annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa di presentazione della legge di bilancio, «sulle pensioni c’è la rivalutazione piena, c’è la rivalutazione delle minime». Al contrario, il «meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c'è più», ha spiegato il numero uno del Mef. «Introduciamo un nuovo meccanismo di incentivazione per chi raggiunge l’età per il pensionamento in ambito pubblico e privato», per chi intende rimanere al lavoro. Si tratta, ha detto ieri il ministro, di «un incentivo significativo sotto l’aspetto anche fiscale» per venire incontro a quelle professioni soprattutto tecniche in cui «è più difficile il reclutamento e che rende la misura oggettivamente molto interessante».Ma, andiamo con ordine. Sul tema della rivalutazione, Palazzo Chigi sembra intento a mantenere il modello perequativo attuale: adeguamento del 100% dell’inflazione per gli assegni fino a quattro volte il minimo Inps (si tratta di circa 2.400 euro lordi al mese); 85% dell’inflazione per quelli fino a cinque volte; 53% fino a sei volte; 47% fino a otto volte; 37% fino a dieci volte e 22% per gli importi superiori a dieci volte. L’inflazione prevista per il 2024 dovrebbe attestarsi intorno all’1%. Inoltre, è molto probabile che venga prorogata la rivalutazione straordinaria per gli assegni minimi in scadenza a fine anno. Se non venisse rinnovata, le pensioni minime subirebbero una riduzione (attualmente la rivalutazione straordinaria è del 2,7%, superiore al tasso di inflazione previsto per il 2024): da 614,77 a 605 euro al mese. L'obiettivo di Forza Italia sarebbe di portare le minime a 640 euro al mese, con una rivalutazione straordinaria intorno al 4%. Questo aggiustamento dovrebbe interessare circa 1,8 milioni di pensionati. C’è poi un piano per favorire la previdenza integrativa iniziando da una nuova fase di «silenzio assenso» pensata per portare più fondi possibili del Tfr verso le pensioni private. Si tratta di un piccolo passo per favorire maggiormente il cosiddetto secondo pilastro, anche se non si tratta di una vera e propria rivoluzione. Insomma, come recita il comunicato dell’esecutivo, «sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego». In pratica, il governo si prepara a dare il via libera alla proroga di Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi) con il calcolo contributivo, finestre mobili di sette mesi (nove per il settore pubblico) e un tetto all’assegno pari a quattro volte il minimo Inps fino al compimento dei 67 anni. Secondo quanto previsto dall’esecutivo, in più, via anche a un incentivo per chi, pur avendo i requisiti per il pensionamento, decide di restare al lavoro (il cosiddetto bonus in busta paga). In questo caso, la misura in questione è ancora da definire nei dettagli. Il governo starebbe puntando a una forma di detassazione dei redditi, ispirata al cosiddetto «bonus Maroni». Questi incentivi potrebbero essere estesi anche al settore pubblico, dove si valuta la reintroduzione del trattenimento in servizio, cioè la possibilità di continuare a lavorare volontariamente per uno o due anni dopo il raggiungimento del diritto alla pensione.C’è poi la proroga dell’Ape sociale per il 2025, alle stesse condizioni attuali (63 anni e 5 mesi di età e 30-36 anni di contributi a seconda delle categorie tutelate). Continua, inoltre, anche l’Opzione Donna, con lo spostamento della data per il raggiungimento dei requisiti al 31 dicembre 2024 (61 anni di età e 35 di contributi, con uno sconto di un anno sull’età anagrafica per chi ha un figlio e di due anni per chi ne ha due o più).
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.