
Margherita Cassano(Cassazione): «Intervistiamoli per capire che competenze possiedono».«I migranti nei Cpr senza prospettive passano al crimine». L’ultimo affondo dei giudici sui centri in Albania, e in generale sulle politiche del governo Meloni per l’immigrazione, arriva da Margherita Cassano, prima donna presidente della Cassazione, che ha tenuto ieri una lectio magistralis nel convegno «Carcere, inclusione sociale, comunità» a Palazzo Strozzi a Firenze.La Suprema Corte, infatti dopo le critiche espresse sul decreto Sicurezza, ha sollevato anche «dubbi di costituzionalità» sul protocollo d’intesa siglato con l’Albania e le parole della presidente non fanno altro che confermare l’opposizione delle toghe. «Se le persone migranti nei Cpr le teniamo semplicemente contenute, lontane da casa, senza un lavoro, senza nessuna prospettiva per il loro futuro, noi non facciamo altro che creare le condizioni affinché diventino domani manovalanza del crimine». La Cassano, lucana d’origine ma toscana d’adozione, ha immaginato proprio per la regione del Nord Ovest il lancio di un portale del lavoro per i migranti. «L’avevamo già pensato ai tempi dell’assessore Bugli», ha detto, «cioè prevedere che le persone immigrate che sono in questi Cpr che diventano in realtà dei meri luoghi di contenimento, invece siano intervistate sulle loro abilità professionali, sul lavoro che facevano nei loro Paesi di provenienza prima di approdare in Italia, per prevedere e programmare poi interventi lavorativi mirati nei diversi territori sulla base delle loro competenze. Questo in collaborazione con la Prefettura, perché ovviamente è un lavoro che deve avvenire in sinergia fra Prefettura e Regione Toscana. Se si fa questo, forse noi diamo un apporto davvero significativo a preparare il reinserimento di queste persone». Parole già sentite dall’assessore con delega all’immigrazione, Stefano Ciuoffo (Pd), che a maggio scorso rispose a un’interrogazione presentata dal consigliere di Fdi, Diego Petrucci, sulla proposta di realizzazione di un Cpr nella regione del governatore Eugenio Giani. Netto rifiuto ideologico, da parte dell’esponente piddino, dei Cpr, ma la volontà, attraverso un confronto, di promuovere presso il governo un approccio alternativo alla gestione dei flussi migratori, «ponendo al centro l’inclusione socioeconomica dei migranti, quale strumento fondamentale per contrastare la marginalità e favorire l’inclusione, il rispetto dei diritti fondamentali delle persone trattenute e una revisione normativa che garantisca tutele reali e controlli giurisdizionali effettivi, l’ascolto degli amministratori locali e la valorizzazione della rete dell’accoglienza diffusa come modello di gestione sostenibile e rispettosa delle comunità ospitanti».«Siamo allibiti dalle parole della presidente Cassano», ha detto Elena Mein , capogruppo della Lega in Consiglio regionale. «Parlando dei Cpr (dove gli ospiti, immigrati irregolari autori di reati, sono in attesa di essere rimpatriati), lei afferma che queste persone, “se tenute senza un lavoro, senza prospettive per il loro futuro, diventano facilmente manovalanza del crimine“’”, come, se, in realtà - diciamo noi - non siano già dei delinquenti, magari pure tra i più pericolosi per la collettività. Secondo il magistrato dovrebbero essere “intervistati sulle loro abilità professionali, per prevedere interventi lavorativi mirati a loro dedicati”, mentre a nostro avviso bisognerebbe maggiormente impegnarsi a trovare una collocazione lavorativa per i tanti toscani perbene che sono tuttora disoccupati e mettere in sicurezza le città».
Darmanin (Giustizia): «Abbiamo fallito». Rachida Dati (Cultura) parla di pista straniera. Le Pen all’attacco: «Paese ferito nell’anima».
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Lo si trova nei semi oleosi e nelle noci, così come in salmone, tonno e acciughe. Però oggi molti tendono ad assumerne quantità eccessive.
Paolo Violini (Youtube)
Il nuovo direttore del laboratorio. Restauro dipinti e materiali lignei del Vaticano: «Opereremo sul “Giudizio universale” e sulla Loggia del Sanzio nel cortile di San Damaso. Quest’ultimo intervento durerà cinque anni».
Ansa
Il dossier del nucleare iraniano sta tornando al centro dell’attenzione. Sabato, Teheran ha dichiarato decadute tutte le restrizioni previste dall’accordo sull’energia atomica, che era stato firmato nel 2015.