2025-10-20
La Francia umiliata non reagisce a Lupin. Chiuso il Louvre, il governo balbetta
Darmanin (Giustizia): «Abbiamo fallito». Rachida Dati (Cultura) parla di pista straniera. Le Pen all’attacco: «Paese ferito nell’anima».Il giorno dopo il furto di alcuni gioielli di inestimabile valore dal museo del Louvre di Parigi, la Francia sembra un pugile suonato. Una delle parole che si sente ripetere frequentemente, in tv o dalla gente comune, è: «Vergogna!». Il clima da fine impero è alimentato anche dalle parole e dalle azioni di certi esponenti governativi che sembrano brancolare nel buio.Nelle interviste del mattino di ieri, vari ministri hanno preferito mantenere un basso profilo. Il titolare dell’interno, Laurent Nuñez, è rimasto piuttosto schivo e ha fatto sapere di essere pronto a inviare delle istruzioni ai prefetti perché questi aumentino i controlli e la sicurezza attorno a musei e istituzioni culturali. Il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin, ha dichiarato ai microfoni della radio pubblica France Inter : «Ciò che è chiaro è che abbiamo fallito». Secondo lui, il fatto che dei ladri abbiano potuto rubare questi gioielli ha trasmesso al mondo «un’immagine deplorevole della Francia».Più loquace è stata invece Rachida Dati, ministro della Cultura. Intervistata dalla rete Cnews, Dati ha parlato delle indagini aperte dopo il furto, rivelando che il magistrato incaricato della vicenda «non esclude alcuna ipotesi», compresa quella di una pista «legata all’estero». Poi la titolare della Cultura francese ha spiegato che al Louvre «i dispositivi di sicurezza funzionavano». Dati ha anche ricordato che «uno dei malviventi ha cercato di appiccare un incendio sul montacarichi» usato per il furto. Poi si è vantata dei miglioramenti apportati al sistema di sicurezza del Louvre, da quando è titolare del dicastero. Sarà ma, a quanto pare, gli ammodernamenti realizzati, non sono bastati.Tornando ai sospetti e ai timori circa i mandanti e i destinatari del furto dei gioielli del Louvre, c’è stato chi, come l’avvocato Thibault de Montbrial, specialista delle inchieste legate ad atti terroristici, ha dichiarato su Figaro Tv di essere pronto a scommettere «su una complicità interna» al museo parigino. L’esperta in gioielleria, Juliane Delsol, ha spiegato sempre a Le Figaro, che la sorte probabile per la refurtiva passerà per il suo smembramento. Secondo lei «le pietre verranno staccate, le montature fuse, i volumi alleggeriti, e la taglia modificata». Lo stesso quotidiano ha citato anche uno studio di un gruppo canadese, specializzato nel tracciamento di risorse naturali, secondo il quale l’India è una delle piazze principali del contrabbando e dove vengono fuse importanti quantità di oro.Come detto, il furto dei gioielli del Louvre ha oscurato l’immagine della Francia. A questo hanno contribuito anche un video con i ladri, girato da uno dei visitatori presenti nella sala, e le testimonianze dei turisti che ieri non hanno potuto visitare il museo. Per molti, il Louvre non è stato in grado di informarli sulla situazione e sulla chiusura di ieri.Inevitabilmente il colpo al più importante museo parigino ha provocato reazioni anche nel mondo della politica e dell’aristocrazia francesi. I leader del Rassemblement national, Marine Le Pen e Jordan Bardella, hanno parlato di «umiliazione» e di «ferita all’anima della Francia». Marion Maréchal ha chiesto le dimissioni della direttrice e del Louvre, Laurence Des Cars, e della responsabile della sicurezza del museo, Dominique Buffin, «nominata per la politica di femminilizzazione». E proprio De Cars sarà sentita domani dalla commissione Affari culturali del Senato transalpino. Lo ha confermato all’agenzia France Presse Laurent Lafon, il presidente della commissione. Il suo omologo all’Assemblea nazionale, Alexandre Portier, proporrà sempre domani la creazione di una commissione d’inchiesta sulla protezione del patrimonio nazionale. L’ex presidente socialista, François Hollande, ha invece invitato a non «scatenare polemiche». Il principe di Pontecorvo Joachim Charles Napoléon Murat, discendente di Gioacchino Murat, si è detto «profondamente rattristato» dall’accaduto. Sempre ieri, da Oltretevere, sono arrivate anche le parole di Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani. Secondo lei, ciò che è accaduto potrebbe avvenire ovunque.
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