2023-12-03
La nave della Meloni ferma in Albania
La nave Prince utilizzata da Giorgia Meloni (Vesselfinder.com)
Il traghetto utilizzato dal premier per incontrare Edi Rama è bloccato in porto. Pochi giorni dopo ha avuto un incidente. Il broker portuale è fratello della dalemiana Emma Taveri.A metà agosto il viaggio di Giorgia Meloni in Albania aveva destato molta curiosità tra gli italiani. Tirana e le sue coste del Mediterraneo sono ormai una delle mete preferite dei nostri connazionali. E vedere il premier in quelle zone aveva scatenato giornali e televisioni. Ma quello che aveva particolarmente colpito l’opinione pubblica era stata la scelta del mezzo con cui raggiungere le coste albanesi. Inizialmente, infatti, la Meloni avrebbe dovuto usare l’elicottero per raggiungere il premier Edi Rama. Invece il nostro presidente del Consiglio optò per una nave di linea, usata anche dai semplici cittadini, che da Brindisi la portò a Valona. Peccato che quella nave, vecchia di quasi 50 anni e con problemi ai motori, sia da qualche settimana bloccata nel porto, dopo un incidente avvenuto pochi giorni dopo la visita del presidente del Consiglio. Possibile che tra le tante opzioni che aveva Palazzo Chigi abbia scelto proprio questa? Ovvero la più rischiosa? La Puglia è storicamente una regione rossa, terra dell’ex premier Massimo D’Alema, dove il presidente di Regione è Michele Emiliano. Il settore marittimo è da sempre appaltato quindi al mondo prima del Pci, poi Ds e infine Partito democratico. Ebbene, quel traghetto su cui ha viaggiato Meloni si chiamava (e si chiama) Prince e nasconde una storia che non è stata ancora raccontata. Costruita nel 1979 in Irlanda, presso i cantieri Verolme Cork Dockyards, la nave ha una lunga storia di navigazione alle spalle, prima nei mari del Nord, tra la Gran Bretagna e la Francia, poi in Jugoslavia a metà degli anni Novanta, dove era stata ribattezzata Dubrovnik. Con quasi 50 anni di storia alle spalle, era stata ceduta nell’aprile di quest’anno dai croati di Jadrolinija alla compagnia di navigazione greca A-Ships Management e ribattezzata appunto Prince. Lunga 122 metri, larga 19, ha una stazza lorda di 9.795 tonnellate, una velocità di 20 nodi ed è in grado di accogliere a bordo 1.500 passeggeri e oltre 300 posti nel garage. L’idea era quella di impiegarla nella tratta Brindisi-Valona che A-Ships gestisce insieme con Flipper Lines, una nuova compagnia di navigazione che ha di recente acquistato un altro vecchio traghetto, il Camomilla, costruito nel 1973 in Jugoslavia. Ebbene le due navi hanno diverse cose in comune. Innanzitutto il broker che gestisce i loro viaggi, organizza le tratte di percorrenza e gestisce la parte doganale. Si tratta di Albline, società con uffici a Brindisi. Fino a questa estate l’amministratore delegato della società era Cosimo Taveri, caso vuole fratello di Emma Taveri, assessore al Turismo del Comune di Brindisi in quota Pd. Ma non c’è solo questo dettaglio che unisce le navi. Entrambe sono ferme nel porto di Brindisi da più di dieci giorni. Dopo il viaggio di Giorgia Meloni il 14 agosto scorso, la Prince ha iniziato a mostrare i suoi anni di età. Appena sei giorni dopo il viaggio presidenziale, infatti, il traghetto è andato in avaria per un problema alla pompa e ha dovuto rientrare in porto. Più di 500 passeggeri sono stati salvati in mezzo al mare da due rimorchiatori e caricati su un’altra nave. Era il 20 di agosto. Non finisce qui. Perché in questi casi, come spesso accade, le capitanerie di porto effettuano i rilievi per verificare se la nave sia in regola con le norme di navigazione e di sicurezza. Alla fine, è rientrata in funzione. Ma per poco, perché a metà novembre l’armatore ha deciso di ritirarla. Sulla pagina di registro della nave consultabile su Internet è possibile controllare l’ultimo viaggio, il 16 novembre scorso. Per Camomilla il discorso è simile perché ferma dal 22 novembre. Ma in questo caso, a quanto apprende La Verità, è perché sono in corso anche qui verifiche sulla sicurezza della navigazione. Flipper Lines, costituita a fine 2022, è controllata al 55% da Saimja Shpk, al 30% da Maria Grazia La Sorte e al 15% da Hitaj Esmeralda, ed è una compagnia marittima nata da appena un anno con una nave già ferma.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Getty Images)
il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi (Ansa)
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